Manageritalia Executive Professional: piacere di conoscerci!

Ci sono spazi per un executive professional nel mercato del lavoro? Cosa fare per ampliare le opportunità di crescita del territorio? Cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro? Le risposte a queste e altre domande ai responsabili regionali della nuova associazione di Manageritalia, nata a giugno dello scorso anno, che rappresenta figure chiave per la crescita e lo sviluppo del nostro tessuto economico, imprenditoriale e manageriale

CI SONO SPAZI PER UN EXECUTIVE PROFESSIONAL CHE OPERI A SUPPORTO DI PROPRIETÀ E/O MANAGEMENT AZIENDALE NEL VOSTRO TERRITORIO? E OGGI, IN PARTICOLARE, IN QUALI AMBITI? 

Donatello Aspromonte (rappresentante regionale Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e vicepresidente nazionale) «La digital transformation e il turnaround organizzativo e finanziario sono gli ambiti più importanti in cui un executive professional può affiancare l’impresa con soluzioni innovative per affrontare con successo le sfide del prossimo decennio».
Stefano Benci (rappresentante regionale Friuli Venezia Giulia) «Le aziende, orientate sempre più alla qualità del servizio e alla ricerca di competenze di alto livello, possono avvalersi di queste figure, flessibili e malleabili, in grado di uniformarsi anche per brevi periodi alle aziende».
Antonio Borghetti (rappresentante regionale Trentino Alto Adige) «Assolutamente sì, dall’hr all’amministrazione e finanza».
Giuseppe Castellana (rappresentante regionale Sicilia) «Occorre sempre più il ricorso a figure specialistiche per competenze elevate non presenti all’interno dell’azienda. Pressanti anche le esigenze di gestire correttamente i rischi d’impresa a tutti i livelli, per cui gli spazi d’inserimento e operativi per l’executive professional sono molto ampi».
Fabio Fabietti (rappresentante regionale Veneto) «Potrebbero aprirsi interessanti spazi per attività di change management, indirizzo strategico, marketing e sviluppo digitale, sempre che culturalmente ci si apra a manager e specialisti esterni anche temporanei».
Daniele Ferrari (rappresentante regionale Lombardia e vicepresidente nazionale) «Sicuramente sì. La difficoltà è spesso l’incontro tra domanda e offerta. Non c’è ancora un’ampia apertura mentale in merito a formule elastiche di collaborazioni, come già avviene in altre realtà europee, ma la necessità di stare sul mercato ci darà una mano».
Paolo Fiorentino (rappresentante regionale Campania) «La necessità di aumentare competenze e cultura manageriale nelle pmi dovrebbe favorire anche l’inserimento di executive professional. Ancor più in ambiti nei quali prevalgono competenze sull’innovazione e sulle relative tecnologie abilitanti».
Guido Giaume (rappresentante regionale Veneto)«Ci sono vaste praterie per l’inserimento di manager, così come per cambiare il freno culturale a farlo. Dobbiamo lavorare su entrambi i fronti!».
Gianpaolo Lapesa (rappresentante regionale Marche) «Sì, in particolare nelle pmi, per contribuire a una visione strategica in linea con le nuove aspettative dei mercati, le nuove tecnologie, i nuovi metodi di controllo e di gestione, anche dei collaboratori».
Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata* «Pochissimo spazio e nel caso in ambito servizi».
Carlo Romanelli (rappresentante regionale Emilia Romagna e presidente nazionale) «Certamente sì, nell’ambito dello sviluppo organizzativo, nell’organizational design, nella digitalizzazione dei processi e in ogni ambito che rappresenti innovazione manageriale. C’è poi tutto il mondo delle soft skills, come ad esempio il tema della resilienza, che oggi è chiaro come sia tra le questioni più importanti che riguardano ogni tipo di organizzazione, dato il momento che si sta affrontando, unico e con implicazioni sconosciute. O se ne esce più forti di prima, o se ne uscirà a pezzi. Direi che questa oggi diventa improvvisamente una hard skill».
Carmelo Scimone (rappresentante regionale Liguria) «Sì, soprattutto in quelle aziende in cui non c’è un volume di lavoro tale da giustificare la presenza di un dirigente e tuttavia vengono richieste in modo discontinuo professionalità esterne.
Paolo Ulivieri (rappresentante regionale Toscana) «Ci sono grandi spazi perché prevalgono piccole aziende, spesso cresciute e gestite direttamente dal fondatore, che in molti casi si avvale di operatori professionali senza esperienze e competenze manageriali».

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QUAL È STATA LA MOLLA CHE L’HA FATTA ENTRARE IN MANAGERITALIA COME EXECUTIVE PROFESSIONAL? 

Donatello Aspromonte «Sono entrato in Manageritalia dopo aver partecipato a degli incontri territoriali ai quali ero stato invitato da amici. Mi è piaciuta fin da subito, sia per il livello di progettualità, sia per la capacità della struttura locale di creare momenti di aggregazione e conoscenza reciproca».
Stefano Benci «Manageritalia ha saputo guardare al futuro del lavoro e dare un posto di rilievo anche a quelle figure che lavorano come professionisti assieme ai vertici decisionali delle imprese. Condivido l’azione in corso e il suo forte collegamento con un mondo del lavoro che cambia vertiginosamente».
Antonio Borghetti «La molla che mi ha fatto entrare in Manageritalia come executive professional è stata la possibilità di condividere esperienze con colleghi e dirigenti».
Giuseppe Castellana «Ho pensato, e poi constatato, che in Manageritalia c’è la presenza di contigue alte professionalità con cui fare rete, all’interno di una grande organizzazione strutturata, qualificata e riconosciuta».
Fabio Fabietti «La nostra community costituisce un’importante opportunità per un più ampio scambio di conoscenze ed esperienze professionali. In prospettiva questo può assicurare una maggiore rappresentanza degli interessi e delle esigenze specifiche di noi executive professional».
Daniele Ferrari «Manageritalia è un’associazione solida e ben strutturata sia per il ventaglio di servizi offerti sia per le relazioni a livello nazionale. L’opportunità di certificazione delle esperienze ottenuta nel 2017 e poi il processo di nascita dell’associazione, mi hanno sempre più convinto della mia iscrizione».
Paolo Fiorentino «L’interesse di entrare in contatto con altri colleghi con i quali condividere esperienze ed esigenze e di far parte di una community riconosciuta a livello nazionale».
Guido Giaume «L’occasione si è presentata quando il presidente della mia associazione territoriale mi ha detto: “In Manageritalia stiamo pensando di coinvolgere e associare anche degli executive professional perché il presidente federale ha avuto una grande intuizione”. Io sono curioso e ho deciso di vedere di cosa si trattasse».
Gianpaolo Lapesa «Un’organizzazione sempre in ascolto della società e dei cambiamenti, con la volontà di gestirli e non subirli, e l’azione guidata da un solido piano operativo che viene declinato anche nei territori. Un’associazione viva, moderna, che ha una visione a medio-lungo termine, con attenzione anche alla realtà internazionale».
Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata «Una solida e organizzata struttura associativa».
Carlo Romanelli «Sono in Manageritalia dal 2002, cioè dal momento in cui l’associazione ha deciso di aprirsi anche alla rappresentanza della nostra categoria. Sono uno dei fondatori di Manageritalia Executive Professional dopo tanti anni di militanza. Quindi la risposta è il bisogno di rappresentanza».
Carmelo Scimone «Manageritalia mi ha consentito di affrontare e gestire la mia trasformazione professionale anche aggiornandomi».
Paolo Ulivieri «Ho sempre creduto essenziale mantenere e sviluppare le competenze, per farlo ho ritenuto importante continuare a essere parte di una community che fornisse strumenti idonei per affrontare le sfide dei mercati con consapevolezza e conoscenza».

COSA SI ASPETTA PER IL FUTURO?

Donatello Aspromonte «Ci sono sfide mostruose che ci aspettano in apertura di questo decennio, ma credo che, per quanto riguarda le professioni, la giusta qualificazione professionale, unita alla capacità di fare sistema, possano portare a risultati soddisfacenti».
Stefano Benci «Mi aspetto che le richieste di certificazione professionalizzante aumentino costantemente e che le aziende attingano sempre più a tali risorse fruendo del canale dell’associazione».
Antonio Borghetti «Gli executive professional cresceranno ancora e assumeranno un peso significativo».
Giuseppe Castellana «Vorrei contribuire a far conoscere e trasferire ai giovani non tanto le competenze, quanto le esperienze, che non si apprendono sui libri, su internet o con la formazione a distanza. Penso che in Manageritalia potremmo anche realizzare questa solidarietà intergenerazionale».
Fabio Fabietti «Dobbiamo dotarci di un assetto organizzativo più funzionale e attività di comunicazione per incentivare visibilità e credibilità della nostra associazione. Importante anche la creazione di un sistema di welfare dedicato».
Daniele Ferrari «Non dobbiamo aspettare, ma cavalcare il futuro. La nuova associazione può diventare la community principale di una serie di alte figure professionali che saranno sempre più richieste».
Paolo Fiorentino «Uno sforzo a operare di concerto con le altre associazioni di rappresentanza delle alte professionalità per individuare strumenti di tutela e sviluppo a favore del mondo delle professioni».
Guido Giaume «Mi aspetto che mi aiuti a diventare vecchio lavorando, anche perché questo è quello che attende tutti, che si riesca a farlo insieme con qualità e innovazione, anche se sarà un percorso lungo e difficile».
Gianpaolo Lapesa «Mi aspetto che gli executive professional possano essere rappresentati ai più alti livelli istituzionali e che possano contribuire alla crescita del Paese con arricchimenti professionali, crescita, sinergie, osmosi e contaminazioni».
Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata «Ci aspettiamo una sana e strutturata crescita sia degli associati sia dell’associazione».
Carlo Romanelli «Un importante allargamento della base associativa e un grande lavoro principalmente sul tema del welfare».
Carmelo Scimone «Un aiuto per conoscere opportunità di lavoro e per aggiornarsi sulle scelte politiche ed economiche della nostra nazione».
Paolo Ulivieri «Nuove opportunità e sfide, che è sempre più difficile affrontare da soli».



* Il responsabile regionale è in via di definizione. Le risposte a questa intervista sono state date da una rappresentanza di associati executive professional del territorio.


LEGGI QUI SOTTO LE INTERVISTE INTEGRALI AI RAPPRESENTANTI REGIONALI DI MANAGERITALIA EXECUTIVE PROFESSIONAL:

Manageritalia Executive Professional (Lombardia): Daniele Ferrari
Manageritalia Executive Professional (Veneto): Fabio Fabietti
Manageritalia Executive Professional (Trentino-Alto Adige): Antonio Borghetti
Manageritalia Executive Professional (Friuli Venezia Giulia): Stefano Benci
Manageritalia Executive Professional (Liguria): Carmelo Scimone
Manageritalia Executive Professional (Piemonte e Valle d’Aosta): Guido Giaume
Manageritalia Executive Professional (Emilia Romagna): Carlo Romanelli
Manageritalia Executive Professional (Toscana): Paolo Ulivieri
Manageritalia Executive Professional (Marche): Gianpaolo Lapesa
Manageritalia Executive Professional (Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria): Donatello Aspromonte
Manageritalia Executive Professional (Campania): Paolo Fiorentino
Manageritalia Executive Professional (Puglia, Calabria, Basilicata)
Manageritalia Executive Professional (Sicilia): Giuseppe Castellana

 

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