Attività istituzionali

I momenti istituzionali e associativi più rilevanti per la nostra Organizzazione.

VI Congresso-Manageritalia - 14 giugno 2024 logo

VI Congresso - 2024

Il VI Congresso di Manageritalia si è riunito il 14 giugno 2024 per decidere quale identità, quale direzione e quali sfide attribuire all’azione sindacale della Federazione per i prossimi quattro anni. Il Congresso demanda al Comitato di presidenza di valutare le azioni indicate dalle Associazioni territoriali nei precongressi, contenute negli atti del Congresso, al fine di indicare le priorità che costituiranno il Piano operativo.

Quattro i macro-temi:

Congresso Manageritalia 2024 - temi

che, in ogni precongresso delle Associazioni aderenti a Manageritalia, oltre allo scambio online nella piattaforma dedicata, sono stati il punto di partenza per la discussione in plenaria e in gruppi di lavoro che hanno coinvolto oltre 400 manager delegati associati.

Qui le idee emerse dai territori sui temi:

"Manageritalia che vorrei": le 4 mozioni approvate

Quale identità, quale direzione e quali sfide attribuire all’azione sindacale della Federazione per i prossimi quattro anni? Con l’obiettivo di rispondere a queste domande, oltre 400 manager delegati provenienti da tutte le regioni d’Italia hanno dato vita al Congresso di Manageritalia il 14 giugno scorso.

I quattro temi prioritari individuati al centro dei lavori sono stati la valorizzazione dei territori, il nuovo patto sociale per il Paese, la rappresentanza e governance e la crescita sostenibile ed economica dei servizi. Dalle evidenze emerse dal dialogo sulla piattaforma online dedicata e dai risultati di una specifica indagine sugli associati (vedi pagina xx), oltre al confronto in occasione dei precongressi delle associazioni territoriali, quasi tremila manager hanno contribuito a sviluppare nuove idee e progettualità. Le mozioni emerse dal territorio sono state poi sintetizzate e analizzate nel corso dei lavori congressuali, per essere infine votate e approvate. Ve le presentiamo nelle pagine seguenti. Il comitato di presidenza valuterà l’assegnazione delle priorità delle proposte formulate, al fine di indicare le linee guida del Piano operativo 2024-2028.

Con queste mozioni come guida, Manageritalia si impegna a proseguire il suo percorso di crescita per i prossimi quattro anni, a sostegno dei propri manager e, insieme a loro, a sostegno del nostro Paese.

Mozioni approvate

Il Congresso di Manageritalia si è riunito il 14 giugno 2024 per decidere quale identità, quale direzione e quali sfide attribuire all’azione sindacale della Federazione per i prossimi quattro anni. Il Congresso demanda al Comitato di presidenza di valutare le azioni indicate dalle Associazioni territoriali nei precongressi, contenute negli atti del Congresso, al fine di indicare le priorità che costituiranno il Piano operativo.

1. VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

Premesso che:

  • a livello territoriale vi è una crescente consapevolezza dell’importanza strategica della componente manageriale per lo sviluppo imprenditoriale locale;
  • una maggiore vicinanza della rappresentanza al territorio può migliorare l’efficienza dell’apparato istituzionale e il controllo della cittadinanza sui servizi locali;
  • la rappresentanza della dirigenza a livello territoriale può essere rafforzata dall’efficientamento delle Cida regionali;
  • nell’economia di un territorio la valorizzazione della destinazione turistica è fondamentale, e a tale scopo va promossa la figura del destination manager, un manager specializzato che possa lavorare a fianco delle istituzioni locali e gli operatori turistici per sviluppare le azioni commerciali necessarie per migliorare i flussi turistici;


ha deliberato di
:

promuovere la managerialità negli ecosistemi territoriali per portare avanti azioni integrate di sviluppo locale, al fine di allineare gli obiettivi del sistema imprenditoriale con quelli delle amministrazioni locali, anche attraverso laboratori permanenti di settore;

  • avviare progetti di partenariato con le amministrazioni territoriali e nazionali, mettendo a sistema il modello di partenariato già avviato centralmente e in alcune Regioni;
  • dare impulso alle Cida regionali anche in un’ottica di rete e coordinamento tra di esse per aumentare il potere rappresentativo;
  • favorire l’introduzione della figura del destination manager negli assessorati regionali per coordinare le azioni di marketing dirette alla valorizzazione delle destinazioni turistiche, anche avviando forme di certificazione;
  • vigilare sull’iniziativa di legge che prevede l’autonomia differenziata, nel timore di creare forti disparità economiche tra le regioni, mentre la Zes unica è vista come una grande opportunità di crescita del Sud d’Italia;
  • avviare una migliore sinergia tra le Associazioni territoriali coinvolgendo le imprese e la condivisione di best practice per la tutela dei dirigenti e avvio di opportunità e creazione di competenze, ma anche l’organizzazione di eventi tematici verticali per l’inclusione degli executive professional e quadri.
  • costituire un tavolo di lavoro per la definizione del destination manager.


2. UN NUOVO PATTO SOCIALE: LAVORO, WELFARE, EQUITÀ

Premesso che:

  • tutti gli associati credono nella solidarietà sociale e intergenerazionale per salvaguardare il sistema pensionistico e il Ssn;
  • resta centrale nell’azione della Federazione la tutela del ceto medio, oggetto della petizione portata avanti da Cida, oppresso da un eccessivo prelievo fiscale ed escluso dai benefici statali, incentivando una maggiore equità fiscale supportata da maggiori controlli fiscali;
  • il sistema previdenziale deve consentire un’uscita flessibile dal mondo del lavoro che consenta il ricambio generazionale e tenga conto di quanto si è versato in tutta la carriera lavorativa, nell’ambito di una riforma di grande respiro che resti stabile e sostenibile nel tempo e dia certezze al lavoratore in servizio sul suo futuro previdenziale;
  • è necessaria una riforma del sistema sanitario che tenga conto dei bisogni di una società che tende a invecchiare sempre di più e che ragioni in termini di complementarità e di logiche di sussidiarietà tra sanità pubblica e privata, ad esempio con strumenti come la Ltc che prosegua oltre la vita lavorativa;
  • sempre di più il welfare contrattuale si dovrà occupare di dare protezione ai rischi lavorativi, di salute, patrimoniali ecc., con soluzioni concordate tra parti sociali e incentivate dallo Stato;
  • occorre favorire l’employability di tutti gli associati mediante l’innesto della capacità manageriale nelle compagini aziendali, specie quelle più innovative e in crescita, anche attraverso un maggior coinvolgimento nelle politiche attive;
  • vanno valorizzate le nuove forme di organizzazione del lavoro (smart, south e fractional work), la complementarità tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, ma anche il superamento della divisione dipendenti/autonomi, in particolare per uniformare le differenze fiscali che oggi creano separazioni sempre meno giustificate tra le categorie professionali;

ha deliberato di:

  • prendere in esame, richiamando l’assoluta centralità del ccnl, le numerose proposte di intervento su di esso e, in particolare, una possibile evoluzione per una nuova definizione della figura del dirigente, comprendere e anticipare i cambiamenti organizzativi, trasformare i luoghi di lavoro secondo logiche di benessere implementando il welfare aziendale, valutare l’impatto della IA sul lavoro manageriale, dare supporto alla genitorialità, evitare penalizzazioni ai giovani dirigenti in entrata;
  • dare un accento particolare all’implementazione dei modelli organizzativi innovativi per governare i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, anche con l’aiuto dell’IA;
  • ribadire la necessità di proseguire l’integrazione tra Ssn e Fasdac con un utilizzo crescente, in via sussidiaria rispetto al sistema pubblico, della sanità privata e dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa di origine contrattuale, con regole etiche fondate sulla solidarietà e non basate sul profitto e con un’attenzione a un’offerta differenziata a seconda dell’età e delle esigenze dell’associato e dei suoi familiari. Supportare con attività di lobbying la possibile deducibilità fiscale per i prosecutori volontari del Fondo di assistenza sanitaria;
  • chiedere il potenziamento degli accordi sul welfare contrattuale del 2023 ampliando sempre di più la sfera del welfare aziendale;
  • dare un forte accento alla formazione continua e al lifelong learning, per una società basata sulla conoscenza e sull’apprendimento continuo per guidare al meglio le trasformazioni in atto attivando percorsi di accesso alla formazione erogata per tutti gli associati;
  • dare un’attenzione particolare alla contaminazione tra giovani e senior per trasmettere competenze manageriali tramite azioni di tutoraggio, ma anche per favorire la collaborazione tra generazioni e la crescita professionale collettiva;
  • dare supporto alla Federazione al fine di presentare proposte al legislatore dirette a incentivare l’assunzione dei dirigenti e manager nelle pmi e ad ampliare i limiti di detassazione del welfare aziendale.

3. CRESCITA SOSTENIBILE ED ECONOMIA DEI SERVIZI

Premesso che:

  • nei prossimi anni crescerà la domanda di competenze medio-alte, ma già oggi le aziende faticano a trovare i profili che servono. Occorre investire continuamente nelle competenze per colmare il mismatch, ma anche intervenire sulla formazione dei giovani affinché i percorsi scolastici e universitari siano allineati con quanto richiesto dalle aziende in entrata;
  • la sostenibilità deve essere intesa anche come maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e anche come sostenibilità all’interno della famiglia, con carichi di cura più equilibrati e con il sostegno delle aziende e dello Stato ai giovani genitori per assolvere al loro compito e conciliare famiglia e lavoro;
  • l’impegno sociale deve proseguire attraverso la fondazione Prioritalia come impegno civile della comunità manageriale al servizio della società. Occorre implementare le attività di Esg (ambiente, sociale e governance), valorizzare le diversità nelle aziende e promuovere il codice etico;


ha deliberato di
:

  • promuovere la sostenibilità nel lavoro e nella carriera, con un supporto attivo e continuativo nei momenti di transizione da un lavoro a un altro;
  • impegnarsi nelle aziende e nella società per raggiungere la parità di genere e sviluppare politiche di inclusione e di valorizzazione interna di tutte le diversità;
  • impegnarsi per favorire la partecipazione attiva delle donne e un’adeguata rappresentanza femminile nelle posizioni decisionali;
  • promuovere parallelamente la sostenibilità familiare, l’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale e attivare nelle aziende un maggior supporto ai giovani genitori, anche attraverso l’aumento della durata dei congedi di paternità;
  • intraprendere azioni per dare attuazione ai principi di giustizia intergenerazionale a favore degli studenti e dei giovani;
  • orientare la crescita del terziario nella direzione della sostenibilità e inclusività, che dovrà essere basata sulla sensibilizzazione di tutti gli stakeholder con un approccio manageriale e un aumento della managerialità;
  • esplicitare i valori di Manageritalia e costruire un codice etico per i rappresentanti e i dipendenti;
  • far consolidare l’attività della fondazione Prioritalia come un laboratorio di iniziative Esg a stretto contatto con le Associazioni aderenti.

4. RAPPRESENTANZA E GOVERNANCE

Premesso che:

  • la rappresentanza dei manager del terziario è formata da ambiti costituiti da Manageritalia, Cida e fondazione Prioritalia; sul tema si riconosce alla Federazione il ruolo di centro decisionale;
  • per ciascuno di questi livelli occorre preparazione, cultura sindacale e di advocacy nel rapportarsi alle istituzioni politiche, in sinergia con le parti datoriali e gli stakeholder, con una preventiva capacità di ascolto dei bisogni e rappresentanza dell’interesse generale, che solo un’adeguata formazione può assicurare;
  • la rappresentanza dai settori core può essere allargata a nuove categorie e aree con forme di aggregazione sempre più definite e con il supporto della bilateralità;
  • riguardo alla governance, occorre una maggiore attenzione a tutte le componenti e alle Associazioni aderenti con un minor numero di iscritti, approfondendo le modalità di partecipazione di quadri ed executive professional all’interno degli organi statutari;


ha deliberato di
:

  • assicurare una governance più partecipativa e un’informazione più capillare nelle Associazioni aderenti sui meccanismi di governo attraverso strumenti che migliorino i flussi informativi;
  • impegnarsi verso una rappresentanza orientata a una maggiore valorizzazione e sviluppo della componente femminile, pensionati, quadri, under45 e prosecutori volontari;
  • garantire agli associati gli stessi servizi su tutto il territorio;
  • stabilire le caratteristiche di accesso alle cariche elettive, regolamentarne le incompatibilità e la durata e considerare l’elettorato attivo degli executive professional;
  • cogliere la peculiarità delle competenze professionali e valorizzare le numerose identità in cerca di rappresentanza in Manageritalia Executive Professional con una rappresentanza più “vertical”, anche con l’ausilio di associazioni professionali compatibili;
  • considerare come criterio di individuazione di talenti associativi da valorizzare nella rappresentanza la meritocrazia, l’appropriatezza delle competenze, da inserire in un catalogo delle stesse, e la comprovata esperienza associativa;
  • dare supporto e valorizzare il ruolo di Prioritalia e la rappresentanza delle Cida regionali;
  • creare forme di empowerment, individuale e di team, per chi ricopre ruoli nei consigli direttivi, attraverso una formazione specifica con percorsi continuativi di aggiornamento per conoscere il sistema Manageritalia.

Attività rilevanti precedenti

Oltre 1600 manager si sono trovati a Roma per la 100a Assemblea di Manageritalia. In apertura dei lavori, il presidente Mantovani ha ricordato Berlusconi come imprenditore illuminato che ha sempre creduto nei manager. Poi il messaggio al Governo: per la crescita del Paese occorre puntare sul terziario e sulla sinergia con l’industria.

Come far crescere il Paese? Come valorizzare la managerialità e le competenze? Quali le azioni per sostenere lo sviluppo del terziario e dei servizi? Quali leve fiscali per favorire la crescita economica e lo sviluppo d’impresa? Questi alcuni dei temi su cui il 13 giugno presso gli spazi dell’Auditorium della Conciliazione di Roma, oltre 1600 tra manager e dirigenti hanno discusso con i rappresentanti del Governo e delle Istituzioni in occasione della 100a Assemblea nazionale di Manageritalia. La giornata dal titolo I Manager per l’Italia – il nostro impegno e l’agire della politica.

Nella relazione d’apertura il presidente di Manageritalia, Mario Mantovani, non ha mancato di ricordare la scomparsa del Silvio Berlusconi come imprenditore illuminato e precursore della cultura manageriale in Italia. Successivamente ha tracciato una panoramica su minacce ed opportunità per il Paese, ha focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti strategici: Trasformazione del lavoroWelfare integrato: pubblico, privato e contrattuale; Fisco; Ruolo e crescita del terziario italiano; TurismoSostenibilità e transizione ambientale.
Qui l’articolo

Dal Congresso al Piano Operativo
Verso la fine del 2020 e nei primi mesi dell’anno nuovo si è costituita la nuova squadra di project leader a livello nazionale e territoriale che dovrà dare corpo alle indicazioni del Congresso, sviluppando i quattro temi/aree (Sindacato Km0, Conoscenza, Welfare, Trasformazione del mondo del Lavoro) obiettivo all’interno dei progetti e delle azioni del Piano operativo 2021/2024.

Un piano con le persone al centro Il piano operativo 2021/2024 diventa il filo conduttore dell’attività della nostra organizzazione. I temi strategici individuati e ulteriormente potenziati nella loro attualità dagli accadimenti del 2020 chiamano lo sviluppo di progetti e piani d’azione che siano di concreta realizzazione e che valorizzino pienamente la ricchezza di competenze e sensibilità presenti nelle nostre varie realtà associative territoriali.
La sostenibilità economica, sociale e ambientale, già faro e collante della nostra Federazione, dovrà trovare corpo e sostanza nella “messa a terra” delle quattro mozioni definite e approvate dal Congresso.
Linee guida strategiche e operative per lo sviluppo delle attività di Manageritalia a favore dei propri associati, ma di cruciale interesse e coinvolgimento per tutto l’intorno economico, istituzionale e sociale a livello territoriale e nazionale.

La nostra organizzazione, attraverso le nostre persone e i tanti manager che donano il loro contributo in modo del tutto disinteressato, dovrà generare condivisione e sinergie trasversali che abbraccino tutto nostro insieme associativo. Creare una massa critica capace di ascoltare, elaborare e, soprattutto, far accadere le cose. Un impegno d’engagement fondamentale che si rivolge anche all’esterno, ai nostri stakeholder, in modo da contribuire, con ancora più determinazione, a dare sostanza a uno sviluppo socioeconomico davvero migliore, duraturo e sostenibile.
Per perseguire questo intento e promuovere il coinvolgimento della maggior parte dei nostri associati, il piano operativo è stato strutturato in modo che in ogni Associazione sia presente un project leader per ognuno dei temi che saranno coordinati da quattro project leader nazionali.

Team territoriali schierati sui fronti della “Trasformazione del mondo del lavoro”, del “Sindacato a Km 0”, del “Welfare” e della “Conoscenza”, ma con uno spirito da unica squadra, condividendo l’iter dei progetti e individuando le migliori attività ed esperienze.
Il valore dei risultati di questo piano operativo dipenderanno molto dalla nostra capacità di esprimere la nostra passione, le nostre competenze e di relazionarci e coinvolgere gli altri, dentro e fuori Manageritalia. In una parola: essere manager e persone.

È stato un anno all’insegna della tecnologia. A fronte delle sfide imposte dalla crisi sanitaria, sicuramente è emersa una grande opportunità: la digital transformation, accelerata dalle circostanze attuali.
Insomma, non tutti i mali vengono per nuocere. E in un contesto in cui il distanziamento sociale è stato imposto a tutti, anche Manageritalia ha dovuto pensare a un’alternativa per il format della sua 95esima assemblea federale. Ma se è vero che quest’anno non ci siamo incontrati nella sala congressi di un hotel, non abbiamo potuto salutarci di persona stringendoci la mano e non siamo intervenuti ai lavori in modo tradizionale, il bilancio finale conferma un aspetto ormai chiaro a tutti: il confine tra online e offline è sempre più sfumato, le due dimensioni nella nostra vita quotidiana e sul lavoro si fondono già da tempo. La fase “disruptive” è dunque già stata superata. Ora si tratta di utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici a nostra disposizione e coinvolgere la nostra community in modo diverso. Ed è quello che abbiamo fatto durante i lavori assembleari.
In un’unica giornata, lo scorso 13 novembre 2020, i 250 delegati, in rappresentanza degli oltre 37.000 associati, hanno partecipato online
su una piattaforma digitale
, grazie al contributo di Aviva Vita spaCargeas Gruppo BNP Paribas e Generali, e hanno infine votato per il rinnovo delle cariche federali, dei Fondi e degli enti collegati.

Il bilancio di un’importante stagione
Nel suo saluto, il presidente uscente Guido Carella ha ricordato il percorso intrapreso dalla Federazione negli ultimi anni.
I risultati raggiunti non sono pochi. Manageritalia è sempre più strutturata per tutelare i suoi associati, anche in una fase particolarmente difficile come questa. «Dobbiamo mettere tutti insieme le nostre forze a favore di una rinascita economica, sociale, culturale. In questi ultimi anni abbiamo lavorato intensamente per ampliare tutte le dimensioni dell’attività associativa, da quella dei servizi alla dimensione associativa, a quella istituzionale, a quella di movimento» ha ricordato Carella.

Il dibattito pubblico con Enrico Letta ed Enrico Giovannini
Mario Mantovani ha animato la parte pubblica con Enrico Giovannini ed Enrico Letta: un dialogo appassionato sui temi dello sviluppo sostenibile, sul ruolo dei manager per la ripresa e sull’investimento che dobbiamo fare tutti sul futuro dei giovani nel nostro
Paese. La vera e propria fuga di migliaia di ragazzi dall’Italia e il danno conseguente a questa “emorragia di talenti” richiede una strategia di ampio respiro. Durante il confronto sono state avanzate una serie di proposte per rendere il nostro Paese più attrattivo, favorire la meritocrazia e far sì che si torni a ricoprire un ruolo di primo piano nello scacchiere internazionale.

Le Associazioni territoriali sotto i riflettori
I presidenti neoeletti delle 13 Associazioni di Manageritalia sono intervenuti durante i lavori assembleari attraverso un videomessaggio.
La distanza fisica non è stata un ostacolo per il confronto delle esperienze. Gli obiettivi delle singole realtà sono stati collegati ai temi congressuali – Welfare, Sindacato a km0, Trasformazione del mondo del lavoro e Conoscenza – e ai programmi futuri di ogni singola Associazione. Un aspetto interessante, quest’anno emerso in modo evidente, è l’idea comune di una sinergia sempre più forte tra le Associazioni: i presidenti hanno sottolineato come best practice e progetti di successo devono essere sempre più condivisi, affinché possano essere replicati in regioni diverse.

I nuovi vertici federali
L’assemblea di quest’anno ha visto il rinnovo dei vertici
di Manageritalia. I delegati hanno espresso la loro preferenza per le tre persone che guideranno la nostra Organizzazione: Mario Mantovani alla presidenza e, come vice, Roberto Beccari e Antonella Portalupi. Un solido trio su cui possiamo contare, grazie al loro forte background nel nostro mondo associativo.

Qualche numero
L’assemblea digitale di quest’anno ha infine registrato un traguardo importante in termini di visibilità: il web ha moltiplicato le interazioni e ha permesso a un grande pubblico di seguire i lavori. Le visualizzazioni della diretta streaming hanno superato le 4.500 impression su Facebook, il migliaio su YouTube e il live tweeting, con l’hashtag #assembleamanager e la menzione @manageritalia, ha registrato oltre 75.000 visualizzazioni di tweet. Insomma, il format alternativo è stato apprezzato. La voglia di partecipare al futuro del nostro Paese e di ribadire l’importanza della managerialità per la fase di ripresa c’è tutta. E la tecnologia, non dimentichiamolo, è un vero e proprio asso nella manica: può utilmente ricoprire la funzione di cassa di risonanza diffondendo le nostre istanze e i risultati che abbiamo raggiunto.

Il V Congresso Manageritalia si è svolto a Milano il 15 e 16 novembre 2019 al Milano Mariott Hotel (Via Washington 66).

Le aree tematiche su cui abbiamo lavorato con i 36mila colleghi manager associati – durante i precongressi territoriali  e successivamente al Congresso nazionale – per contribuire a definire le linee guida che hanno tracciato l’attività di Manageritalia (Federazione e Associazioni territoriali) sono state individuate in due principali direttrici e quattro temi di fondo:

IL FUTURO DI MANAGERITALIA
Quali iniziative dobbiamo sostenere e sviluppare per assicurare la corretta rappresentatività della Federazione, mantenendo una forte intergenerazionalità:

Secondo l’ultima fotografia Istat diffusa (luglio 2019), la popolazione italiana, oltre a segnare un calo demografico (nascite al minimo storico dall’Unità d’Italia), è tra le più longeve al mondo, con un’aspettativa di vita al di sopra della media europea in ogni regione del nostro Paese. Questo scenario porterà a delle inevitabili conseguenze anche nel mondo lavorativo. Secondo i dati OCSE, infatti, la partecipazione al mondo del lavoro degli over 65 nel 2018 ha raggiunto un record storico: in media nei paesi OCSE il 15,3% lavora. Complessivamente, la forza lavoro di paesi come Italia, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia è aumentata dal 2001 a oggi di quasi 18,8 milioni di unità, il 5,5% in più del totale, grazie all’afflusso di over 55. Per questa ragione, la sfida del futuro riguarderà il prevedere e anticipare gli impatti sociali ed economici di una popolazione sempre più “aged” e che rimane sempre di più attiva nel mondo del lavoro.
Occorrerà ripensare e adattare i modelli di welfare e di tutele ai trend emergenti, tenendo in forte considerazione i cambiamenti in atto.

Per affrontare le trasformazioni del lavoro, è necessario ripensare il ruolo del sindacato, affinché sia in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze degli associati.
Il “nuovo” sindacato dovrà fare della prossimità il suo valore aggiunto: essere vicino ai lavoratori, all’interno delle aziende, per affiancare i manager e affrontare in sinergia le questioni che riguardano il territorio di riferimento.
Questa nuova modalità di fare sindacato dovrà fondarsi su alcuni capisaldi:
• Difendere e sviluppare la professionalità (e non il posto di lavoro)
• Sviluppare nuove politiche attive e programmi di formazione
• Offrire una vasta gamma di servizi, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie
• Tutelare l’equilibrio tra impegni lavorativi e vita privata (work-life balance)
• Assistere i manager in tutte le fasi della contrattazione nazionale e territoriale

In questa prospettiva sarà importante avviare partnership con altre associazioni di categoria e organismi di rappresentanza, in modo da mettere in atto progetti e azioni congiunte a tutela dei manager italiani.

>>> Manageritalia per il futuro
I progetti della Federazione per il miglioramento del Paese e delle nuove generazioni:

Negli ultimi anni le nuove tecnologie e la digitalizzazione hanno avuto un impatto rivoluzionario sul mondo del lavoro, modificando in maniera profonda l’organizzazione, le modalità e le condizioni di lavoro di un grande numero di individui. Si ritiene che questa trasformazione continuerà, con ritmi ancora più veloci, anche nei prossimi anni, con molte professioni che verranno meno, altre che nasceranno ed altre ancora che cambieranno radicalmente a causa della spinta dell’innovazione tecnologica.
Da qui la necessità di modelli organizzativi e forme contrattuali ripensati su nuovi tempi, luoghi e modalità retributive che siano in grado di adattarsi alle nuove esigenze e, al tempo stesso, di tutelare le diverse forme del lavoro.

Secondo i dati dell’analisi “New Skills at Work”, condotta a febbraio 2019 da J.P. Morgan e Università Bocconi, l’Italia è il terzo paese nel mondo con il più alto grado di disallineamento tra formazione dei giovani ed esigenze del mercato del lavoro (dopo Corea del Sud e UK) ed è tra i paesi in cui tale disallineamento comporta una più alta penalizzazione economica.
È evidente quanto sia urgente affrontare questo problema, strutturando e integrando percorsi formativi che preparino le giovani generazioni ad affrontare il mondo del lavoro sin dalla scuola (attraverso i progetti di alternanza scuola-lavoro) e che continuino anche durante gli studi universitari e dopo l’ingresso nel mondo del lavoro.
Parallelamente, anche l’aggiornamento continuo delle conoscenze e delle competenze professionali è diventato indispensabile per fare fronte alle nuove esigenze dell’economia e del mercato del lavoro. In questa prospettiva è prioritario strutturare piani di aggiornamento delle competenze aziendali, con un focus specifico sullo sviluppo delle competenze digitali.

Con lo sguardo proiettato al futuro si è svolto il IV Congresso Manageritalia, incentrato su priorità aspettativeobiettivi soluzioni da mettere in pratica nei prossimi anni, dal 2016 al 2020, ma affrontati con una visione più lungimirante, da qui al 2025.

Il 27 e 28 novembre all’Ata Hotel Executive di Milano si sono dati appuntamento quasi 400 tra delegati e congressisti provenienti da tutt’Italia.
Un importante punto di arrivo, un momento di verifica e di decisione. Il culmine di un intenso lavoro che in precedenza ha visto protagonisti migliaia di manager associati. Infatti, a partire da settembre 2014, i vertici delle associazioni, insieme ai manager partecipanti alle assemblee territoriali di ottobre 2014 e maggio 2015 e a 3mila persone attivatesi nel blog, hanno discusso e implementato l’evoluzione degli scenari di riferimento di alcuni argomenti chiave nell’arco di dieci anni, da qui al 2025.
Grazie a questi determinanti contributi, sono state definite 10 aree di sviluppo che poi – nei precongressi territoriali di ottobre e in via definitiva nel Congresso di novembre – sono state declinate in priorità e azioni da intraprendere.

CIDA – Manager e Alte Professionalità per l’Italia, con Manageritalia Federmanager, in occasione delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, ha predisposto un Programma politico con le proposte dei manager per il rilancio del Paese.
Con questo ci stiamo confrontando con tutti gli schieramenti politici a livello nazionale e territoriale.
Per coinvolgere tutti i manager associati alle Organizzazioni aderenti a Cida, è stata realizzata una piattaforma collaborativa dedicata alla discussione e alla condivisione del Programma.
Perché vogliamo che anche tu possa condividere, arricchire e affinare le azioni per il rilancio del Paese all’interno delle 6 aree tematiche: Competitività aziendale; Welfare; Sanità; Fisco; Riforma ordinamento della Repubblica e delle PPAA; Istruzione, Università e Ricerca.

Il programma, dopo due settimane di discussione e contributi da parte di tutti, è stato votato e aggiornato. Questo sarà lo strumento per valutare e controllare l’operato del Governo e del Parlamento che verranno eletti.
Per rafforzare la nostra azione abbiamo anche organizzato degli incontri sul territorio tra i vertici delle nostre Organizzazioni e i candidati locali. Incontri che hanno presentato il Programma politico Cida e hanno chiesto un consenso anche parziale sulle nostre proposte.
Forti del tuo contributo e del confronto con gli schieramenti, potremo poi monitorare e influenzare tutti gli eletti perché la loro azione riesca davvero a rilanciare il Paese.

L’ITALIA CHE VOGLIAMO E’ UN’ITALIA POSSIBILE


Il nostro impegno per costruire una maggiore coscienza civica e un nuovo senso della collettività.

I Manager per il paese”, lo slogan con il quale il nuovo soggetto di rappresentanza unitaria di manager e alte professionalità si è presentato sulla stampa, è l’impegno che Manageritalia ha nel suo dna.
“Manageritalia per l’Italia” è il titolo del Congresso e dei Precongressi 2011: importanti occasioni di confronto per fare il punto su identità, obiettivi e strategie per il quadrienno 2011-2014 con l’ambizione di costruire una nuova leadership associativa diffusa e sviluppare il nuovo polo della dirigenza privata.

Idee, proposte e azioni per far crescere e innovare la nostra Organizzazione, ripensare alla mission e alla vision e adottare un nuovo modello di governance, in modo da supportare l’evoluzione della figura e del ruolo dei manager, valorizzare al meglio il patrimonio di competenze dei manager in attività e in pensione e dare così il nostro contributo alla crescita e allo sviluppo del paese.

Tre le aree tematiche condivise e discusse con i manager associati:  Rappresentanza e politicaLavoro e welfare e Sostenibilità e crescita

In questo documento riportiamo i primi risultati di un lavoro, avviato dai vertici federali lo scorso luglio 2011, che prosegue con la collaborazione nell’ambito dei Precongressi.
Si tratta di spunti suddivisi in tre direttrici: cosa è emerso, quali messaggi, quali azioni.
Nei primi sono sintetizzate le riflessioni di base su cui impegnarsi. I secondi consentono di mettere a fuoco gli obiettivi su cui concentrarsi. I terzi indicano la strada da seguire per raggiungere tali obiettivi.

Per far crescere la nostra Organizzazione, la sua capacità di supportare e rappresentare i manager, per dare al paese una dirigenza sempre più protagonista della competitività e del rilancio del sistema, per contribuire nell’interesse di tutti allo sviluppo economico e sociale.

Il sistema Manageritalia

“Un sistema solido e dinamico, una componente sociale vitale sorretta da numeri di dirigenti e associati in forte crescita“

Mario Mantovani, presidente Manageritalia

Associazioni

14

Società di capitali

3

Enti partecipati dalla federazione e altri enti

9

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