Manageritalia Executive Professional (Liguria): Carmelo Scimone

Ci sono spazi per un executive professional nel mercato del lavoro? Cosa fare per ampliare le opportunità di crescita del territorio? Cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro? Le risposte a queste e altre domande ai responsabili regionali della nuova associazione di Manageritalia, nata a giugno dello scorso anno, che rappresenta figure chiave per la crescita e lo sviluppo del nostro tessuto economico, imprenditoriale e manageriale. A tu per tu con Carmelo Scimone, responsabile regionale Liguria Manageritalia Executive Professional

Cosa pensa della recente costituzione di Manageritalia Executive Professional e in particolare delle sfide e opportunità che le si presentano sul vostro territorio?
«Pensiamo di poter essere più efficaci partecipando ai tavoli di lavoro dedicati alle professioni libere. Tavoli diversi da quelli attualmente utilizzati per professioni regolate da un contratto di lavoro, come quella dei quadri e dei dirigenti».


Quali sono le tipologie di executive professional oggi più presenti localmente?
«Non abbiamo ancora un campione con numeri tali per definire le tipologie più presenti. Alcuni sono ex dirigenti o quadri, altri svolgono già libere professioni. Secondo me, nel momento in cui potremo lavorare per loro tanti si iscriveranno per fruire dei vantaggi che riusciremo a procurare. A questo punto potremo analizzare un numero significativo di iscritti». 

Qual è lo stato dell’arte di presenza e cultura manageriale nelle aziende del vostro territorio?
«In Liguria non c’è una grande presenza e cultura manageriale perché la dimensione della maggior parte delle aziende non giustifica la presenza di queste figure. In altri casi ci troviamo di fronte a multinazionali estere che vengono dirette dalle relative case madri».


Ci sono spazi per un executive professional che operi a supporto di proprietà e/o management aziendale e, in particolare oggi, in quali ambiti?
«Sì, direi soprattutto in Liguria in quegli ambiti in cui le aziende non hanno un volume di lavoro tale da giustificare la presenza di un dirigente, tuttavia richiedono in modo discontinuo certe professionalità. Certo è necessario pubblicizzare con opportuni strumenti l’esistenza di un professionista adatto a risolvere i loro problemi».


Lei come executive professional in che ambito opera?
«In Liguria nell’ambito delle Pmi».


Qual è una delle sue esperienze professionali più vincenti per lei e i suoi clienti che ha vissuto e/o sta vivendo attualmente?
«Fuori della Liguria in ambito sistemi Sap (customizzazione moduli HR, retail e altri) per Sodexo, Coop e Wind».


Cosa fare per ampliare l’incontro tra gli executive professional e il tessuto imprenditoriale, compresa tutta la business community, e aumentare quindi le opportunità di crescita del territorio?
«Utilizzare tutti gli strumenti possibili, a partire dai social e in generale da quegli strumenti oggi maggiormente usati».


Qual è stata la molla che l’ha fatta entrare in Manageritalia come executive professional?
«Ero già in Manageritalia nell’area quadri. Dopo aver perso il ruolo, operavo in una multinazionale tedesca quale responsabile per l’Italia dei sistemi informatici, con il passaggio a Sap le direzioni nazionali sono state abolite. Manageritalia mi ha consentito di rimanere nel mondo del lavoro e qualche volta di aggiornarmi».


Cosa si aspetta per il futuro?
«Un aiuto per conoscere opportunità di lavoro e per aggiornarsi sulle scelte politiche ed economiche della nostra nazione».


Perché un executive professional dovrebbe iscriversi a Manageritalia Executive Professional?
«Per condividere con altri colleghi problemi e opportunità».


Ma quindi associandosi si entra in una community che può contare su un presidio territoriale attraverso lei e la sede di Manageritalia locale, fruendo di servizi, networking ecc. che si ampliano, on e off-line, a livello nazionale e internazionale?
«Proprio così».

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