Al cinema: Il tuttofare

Cosa siete disposti a fare per ottenere quella promozione? Quell’incarico prestigioso a cui ambite da anni?

Sareste così determinati e senza scrupoli da sposare l’amante del vostro capo per farle ottenere la cittadinanza italiana?

Antonio Bonocore determinato lo è, tanto da diventare, in soli tre anni il più grande penalista italiano.



Prima però sarà solo il tuttofare di Salvatore Tori Bellastella, avvocato a capo di uno degli studi legali più importanti di Italia. È qui che il giovane Antonio inizia il suo praticantato, sfruttato, sottopagato, costretto a fare appunto “Il tuttofare”. Cuoco, galoppino, portaborse per tre lunghissimi anni fino a quando Antonio supera l’esame da avvocato.



Salvatore decide quindi di trattenere Antonio nel suo studio facendogli un’offerta irripetibile: 10.000 euro al mese e un ruolo da protagonista in tutte le cause più importanti gestite dallo studio.

C’è un però. In cambio Antonio (Guglielmo Poggi) dovrà sposare Isabel (Clara Alonso), una ragazza argentina alla ricerca della cittadinanza italiana e che, casualmente, è anche l’amante di Salvatore Tori Bellastella (Sergio Castellitto), il dominus assoluto dello studio legale.

Una commedia amara, quella diretta dal regista Valerio Attanasio, al cinema dal 19 aprile.

Una storia che affronta in modo leggero quello che rimane comunque uno dei drammi italiani odierni, la precarietà lavorativa dei giovani.

Qui il regista, alla sua prima esperienza dietro la cinepresa dopo i lavori da sceneggiatore, si inserisce in un filone che potremmo definire “alla Alberto Sordi” e della commedia italiana del dopoguerra.

Una comicità irriverente, quella di Sordi, capace di ridicolizzare l’italiano piccolo-borghese negli anni del boom economico. Oggi invece il tutto risulta essere meno divertente e, questo film, lascia in fondo un sorriso amaro.



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