Funziona il progetto “Imprese e Manager”

Già 90 le imprese ripartite grazie al supporto di 300 manager dell’iniziativa lanciata nel giugno scorso da Confcommercio e Manageritalia per rispondere all’emergenza economica innescata dalla pandemia.

Dopo il lancio, a giugno 2020, del progetto “Imprese e manager”, promosso da Cfmt – Centro di formazione management del terziario, Confcommercio e Manageritalia per consentire alle imprese del terziario di fruire gratuitamente di competenze manageriali per aiutarle nel difficile percorso della ripartenza dopo il primo lockdown causato dal Covid-19, oggi, a poco più di sei mesi dall’avvio, il progetto ha già coinvolto quasi 300 manager e 90 imprese. Numeri destinati ad aumentare visto che altre imprese hanno già individuato il manager che, con le dieci giornate di consulenza previste, le supporterà a ridisegnare le loro strategie di “sopravvivenza” per tornare a essere competitive sul mercato.

Molti i progetti ancora in corso, andati anche oltre le dieci giornate di consulenza, grazie anche a un grande affiatamento tra imprenditori e manager impegnati a trovare insieme le migliori strategie per far ripartire le attività rinnovando modelli di business, struttura organizzativa e riposizionandosi sul mercato. Tra le aree di intervento più richieste: analisi di mercato e sviluppo rete commerciale, definizione e/o ridefinizione dell’idea di business e del business plan, trasformazione digitale, riorganizzazione ed e-commerce. Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania le regioni con il maggior numero di imprese con progetti in corso.

«L’esperienza sta funzionando» dice Mario Mantovani, presidente Manageritalia «e quanto fatto ci conforta e spinge a rafforzare questo progetto per dare opportunità a imprenditori, manager e a tutto il sistema. Il focus è infatti sull’indispensabile cambiamento che tutte le aziende che vogliono stare sul mercato devono fare e nel suo fattore primario di successo una maggiore managerializzazione e innovazione del modo di fare impresa. Tutto nasce all’interno di un ottimo rapporto di partnership tra quelle che un tempo di chiamavano controparti, ma che oggi ancor più sono partner di un dialogo sinergico per contribuire fattivamente alla ripresa dell’economia e del Paese impegnando fondi propri e senza costare nulla allo Stato. Tutto questo a dimostrazione che i corpi intermedi servono eccome e hanno un ruolo cruciale e quando si definiscono gli incentivi a livello pubblico anche il terziario deve avere la sua parte per il peso determinante che ha nell’economia oggi e nel suo sviluppo futuro».

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