Corporate Venture Capital e Open Innovation: quando le aziende investono in startup

In Italia il fenomeno del corporate venture capital è in crescita costante, soprattutto quello legato alle startup innovative, tanto che quest’anno quasi 7.000 aziende hanno investito in oltre 2.000 startup

Il Corporate Venture Capital è quando un’azienda consolidata decide di investire in una nuova azienda, una startup, acquisendone una quota.
Se poi la motivazione dietro l’investimento è stata l’acquisto di una qualche innovazione (per esempio brevetti, invenzioni, knowhow) allora siamo di fronte a un caso di open innovation.
In Italia il fenomeno del corporate venture capital è in crescita costante, soprattutto quello legato alle startup innovative, tanto che quest’anno quasi 7.000 aziende hanno investito in oltre 2.000 startup, con un aumento del 31% rispetto allo scorso anno.
Con l’open innovation è cambiato il modo di fare innovazione, andando oltre i tradizionali uffici ricerca R&D interni. Le aziende sono progressivamente sempre più aperte verso l’esterno, studiano le neo aziende nate intorno a un’idea, aziende ancora micro, ma dal potenziale molto interessante.
Innovare acquisendo una startup è spesso più veloce e meno rischioso che sviluppare la stessa innovazione internamente: si compra un’idea già parzialmente messa a punto e che ha già fatto i primi test sul mercato.
Vale anche il processo inverso, cioè quando l’azienda ha in casa un’idea che decide di non sviluppare ma decide di vendere all’esterno, magari a uno spin-off di propri dipendenti.
A ottobre a SMAU è stato presentato l’Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital italiano, con molti dati utili a dare una dimensione al fenomeno (ricerca promossa da Assolombarda e Italia Startup, con Cerved e BTO Research).

Il profilo delle aziende che investono in startup
Quest’anno 6.727 imprese che hanno fatto un investimento in Corporate Venture Capital (+31% rispetto allo scorso anno). Gli investitori sono aziende di tutte le classi dimensionali, ma sono le piccole imprese quelle che più hanno aumentato l’interesse verso le startup (+45%), anche perché le PMI di solito hanno meno risorse per portare avanti programmi di innovazione al loro interno. Da notare che gli investitori industriali hanno acquisito quote in un numero di startup cinque volte superiore rispetto a quelle partecipate da un fondo di investimento: le aziende che hanno fatto investimenti di corporate venture capital sono presenti nel capitale del 23% delle startup innovative, contro gli investitori specializzati con partecipazioni nell’8,6%.
Aumenta anche il numero degli investitori seriali: il 19% delle aziende che investono direttamente in startup innovative sono nel capitale di almeno un’altra startup.

In cosa investono le aziende
La maggior parte delle imprese industriali investe in startup innovative che offrono servizi, soprattutto nel mondo della R&S, chiaro segno dello sfumarsi del confine tra industria e servizi e dei cambiamenti in corso con Industria 4.0. Oltre la metà delle aziende che investono in una startup sceglie una realtà in una Regione diversa dalla propria e quasi sempre in settori merceologici diversi, allo scopo di arricchire la propria offerta. Le startup acquisite sono micro imprese, dove lavorano prevalentemente i soci fondatori: hanno fatturati medi di 16.000 euro e 2 addetti. Quest’anno 2.154 startup innovative registrano quote societarie intestate a un’azienda corporate, pari al 23% delle startup iscritte al registro speciale delle imprese innovative. Di solito l’investimento inizia con una quota di minoranza, per poi eventualmente crescere. 

Benefici per le aziende consolidate che investono
Le azienda che scelgono la strada dell’open innovation investendo in startup innovative, si caratterizzano per risultati migliori di conto economico rispetto alle altre imprese italiane: maggiore crescita del valore aggiunto e livelli di redditività netta più alti. In particolare, tra il 2015 e il 2016, le PMI hanno aumentato il valore aggiunto a tassi tripli rispetto alle concorrenti che non hanno investito (+13,2% contro il 4,1%).  

Benefici per le startup
Le startup con un investitore corporate, oltre alla liquidità, di solito ottengono anche un cliente, quindi una referenza che li aiuta a portare più velocemente il loro prodotto sul mercato. In media, queste startup partecipate mostrano una maggiore crescita dei ricavi (rispetto alle non partecipate) e un minore tasso di mortalità (solo il 4% nel 2015 è uscita dal mercato).

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