Ripartiamo da competenze, merito, diversity…

L’emergenza fa emergere con forza questi valori. Manageritalia in campo anche con il suo Gruppo Donne Manager per ripartire da qui

L’emergenza Covid19 ha messo in luce che, oggi più che mai, in un contesto evolutivo globale, digitale… conta certamente innovare, ma anche progettare, organizzare, gestire e incanalare l’innovazione in tutti i campi per portarla a vantaggio di tutti. Per farlo – come nell’emergenza che stiamo vivendo è diventato realtà e palese a tutti – è determinante puntare sul valore delle competenze e del pensiero plurimo, o meglio universale, quale contrapposizione al pensiero unico.

Un contesto nel quale l’accezione di pensiero comprende in modo inclusivo e totalizzante non solo il pensare, ma anche l’agire e il contribuire, o meglio il prendere ed essere parte.

Questo ci ha mostrato l’emergenza Covid19. Nella sanità abbiamo lasciato finalmente campo libero alla scienza, ai virologi, ai medici e agli infermieri, nella gestione di situazioni complesse, alla protezione civile, ai suoi manager e operatori. Abbiamo dovuto collaborare tra Paesi per condividere e mettere a frutto esperienza, conoscenza e operatività di chi era incappato nella contaminazione del virus prima di altri.

Lo abbiamo fatto nell’emergenza con slancio e solidarietà. Ma lo abbiamo fatto poco e male per tantissimi motivi. Alcuni su tutti – in generale, ma nel nostro Paese in particolare – sono riconducibili all’aver messo da troppo tempo da parte il valore e la necessità di puntare sulle competenze, di valorizzare con il giusto peso le diverse anime della società: la scienza e gli scienziati, la sanità e i sanitari, la managerialità e i manager…

Abbiamo visto sul campo come non si possa fare a meno della competenza in ambito sanitario, organizzativo e gestionale e come scienziati, medici e manager siano emersi in ognuno degli ambiti più sotto i riflettori e stress. E le donne, come per incanto sono salite anch’esse alle luci della ribalta con Ilaria Capua e tante altre.

Questo il senso di tanti richiami a privilegiare le competenze, cosa che di per sé darebbe, come abbiamo visto, spazio alle donne, senza neanche doverlo chiedere come hanno fatto non ultime un gruppo di associazioni della business community e della società civile che da anni si battono per dare il dovuto spazio alle donne (Solo quelle insieme in Inclusione Donna rappresentano oltre 40mila donne).

Perché, come è risultato palese, dare, non tanto quote, ma il dovuto spazio a questi valori è l’unico modello comportamentale che ci può riportare in quota. Allora è chiaro che, per ricostruire e ripartire, questo deve essere il mantra condiviso e praticato da tutto il Paese, da tutte le organizzazioni, le persone e in tutti i campi. Da chi ci governa ed è nelle stanze dei bottoni, prima di tutto.

Queste associazioni lo hanno detto forte e chiaro inviando una lettera al premier Giuseppe Conte e al coordinatore della task force Vittorio Colao, ma di fatto a tutto il Paese e a tutti gli italiani.

“Da sempre il Gruppo Donne Manager di Manageritalia – dice l’attuale responsabile Luisa Quarta – si batte per costruire una società basata sui valori del merito, delle competenze e della diversità che mai come in questi giorni sono emersi come portanti di un’emergenza alla quale non eravamo pronti. Anche perché chiusi in una visione del mondo unica e univoca che non ha più cittadinanza, men che meno se vogliamo davvero risollevarci e costruire un futuro migliore”.

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