Cartonspecialist: 100 sfumature di verde

Prodotti a impatto zero per contenere gli alimenti (una delle strade oggi più efficaci per ridurre l’inquinamento), innovazione, investimenti sulle persone e gestione manageriale di un business aperto al mondo: è questa la ricetta di successo di Cartonspecialist. Ne parliamo con il suo presidente e nostro associato Giuseppe Anderlini. La partita del futuro per le nostre imprese si giocherà tutta sulla capacità di fare della sostenibilità ambientale punto di forza e motore trainante per lo sviluppo

Cosa fa Cartonspecialist?
La nostra azienda produce vaschette biodegradabili, compostabili e riciclabili con il marchio Biopap, brevettato fin dal 1999. Siamo a tutti gli effetti una realtà in prima linea nella riduzione dell’impatto ambientale che normalmente hanno questi prodotti.

Con i vostri prodotti vi siete posizionati sul mercato puntando sulla sostenibilità ambientale. Che scelta è stata?
È stata una scelta prima di tutto etica, con finalità ben precise. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di portare avanti con i fatti la sostenibilità ambientale, troppo spesso uno slogan e una via a mio avviso discutibile per fare marketing. Ma un’azienda sostenibile lo è a tutti gli effetti, non soltanto in modo estemporaneo perché vuole far parlare di sé grazie ad alcune iniziative. Per farle un esempio, nel nostro processo produttivo utilizziamo esclusivamente energia verde prodotta da un impianto fotovoltaico di nostra proprietà.

Quali sono i punti di forza di un’azienda e un business come il vostro: ricerca, innovazione…?
Direi che i nostri punti di forza sono gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’applicazione sistematica delle innovazioni presenti nel nostro settore. Ci ispiriamo a quanto affermava il grande studioso di innovazione Joseph Schumpeter della scuola di Camillo Olivetti, che ha valorizzato il concetto di innovazione.

Cosa serve per restare al top in un settore dinamico e competitivo come il vostro?
È necessario conquistare nuovi mercati attraverso prodotti evoluti, fornendo l’esempio di come oggi la forma di progresso più nobile e accettabile sia quella che rispetta l’ambiente. Noi lo facciamo semplicemente con la riduzione dei rifiuti, soprattutto quelli in plastica.

Quanto conta il management e l’organizzazione del lavoro?
Il management è determinante perché, secondo la definizione del Merriam-Webster Dictionary, deriva dal verbo latino “manidiare”, ovvero maneggiare il cavallo. Chi cade dal cavallo si danneggia e ha dunque bisogno di particolari abilità per condurlo verso un determinato percorso.

Siete sostenibili anche con i vostri dipendenti e come?
Puntiamo sul loro benessere in azienda, a cominciare dal luogo di lavoro. Abbiamo costruito uffici secondo i principi della bioedilizia, attraverso l’uso di materiali come il legno che compensano le escursioni termiche o il posizionamento delle fonti luminose per far lavorare sempre più con la luce naturale.

Voi esportate in quasi tutto il mondo. Come aggredire, stare ed essere ben posizionati sui mercati globali?
Mettiamo al centro i nostri clienti, domestici e internazionali, realizzando prodotti basati sulle loro necessità. Per l’estero non abbiamo problemi di comunicazione in quanto i nostri manager sono abituati al confronto internazionale, partecipano regolarmente alle principali fiere in tutto il mondo dove si sviluppano i nostri più importanti contatti commerciali.

Oggi un business ecologico e sostenibile come il vostro paga e come?
Il business ecologico e sostenibile permette di beneficiare di interessanti incentivi statali che consentono di eseguire investimenti mirati e acquistare, ad esempio, macchinari utili per ottimizzare la produzione e realizzare materiali sempre più performanti e green.

Chi sono i vostri clienti e perché scelgono il packaging ecologico?
I nostri clienti sono produttori e distributori di alimenti orientati verso il packaging ecologico, in grado di determinare un costo totale inferiore rispetto all’utilizzo di altri materiali. Se prendiamo l’esempio di un’azienda di gastronomia che utilizza solo il materiale compostabile, dobbiamo ricordare che potrà poi smaltire tutto insieme senza dover suddividere i rifiuti. Se poi questa aggiungerà un trituratore, lo spazio d’ingombro si ridurrà ulteriormente.

Quanto è importante il ruolo del consumatore finale nella penetrazione del vostro prodotto?
Il consumatore finale ci aiuta a promuovere e diffondere il nostro prodotto attraverso la propria “rete personale” composta da conoscenze di vario livello.

Dunque si può fare impresa e innovazione anche in Italia?
Certamente. Si può fare impresa e innovare con lungimiranza, conoscenza del mercato e volontà di impegnarsi per il futuro economico del nostro paese, sviluppando un business che oggi di fatto non ha confini.

Lei si sente più manager o imprenditore? Quali sono secondo dal suo punto di vista le differenze tra queste due figure?
Personalmente mi sento sia imprenditore sia manager. Oggi queste due figure si avvicinano e si compenetrano. Le differenze in molti casi nel nostro paese tendono a sfumare: entrambi i ruoli sono orientati al risultato, ma è più spesso il management, se adeguatamente valorizzato, ad avere il polso di quanto sta accadendo nei vari livelli aziendali. In un clima sempre più pressante e competitivo, il terreno di contatto tra i due ruoli ritengo sia la gestione dei talenti, punto di forza e strategia di un’impresa che voglia dare il massimo. Investire sulle persone, prima ancora che sui prodotti, paga e porta a competere con successo nel mercato globale.

La bioeconomia rappresenta un terreno di innovazione e sviluppo per il nostro Paese. La comunità manageriale ne è sempre più consapevole e vuole avere un ruolo da protagonista su questi temi. Il 19 maggio Prioritalia ne parlerà in un evento organizzato presso il FICO Eataly World di Bologna.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca