Settore Beauty: le ultime acquisizioni

Novità dei grandi gruppi, brand e tendenze del settore

Non solo la moda. Anche il beauty ha registrato, nel corso dell’ultimo periodo, numerose mergers and acquisitions. Così, per esempio, il gruppo L’Oréal ha acquisito il marchio di cosmetica Aesop dalla brasiliana Natura & Co, mentre The Estée Lauder Companies ha investito in Vyrao, un marchio di fragranze per il benessere di nuova generazione, e Procter & Gamble ha rilevato il brand di haircare Mielle Organics, fondato nel 2014 da Monique e Melvin Rodriguez. In Italia, invece, Sodalis Group ha siglato un accordo con Artsana Group per ottenere la quota di maggioranza di Goovi.

Proprio come nella moda, anche nel beauty non si tratta di un fenomeno nuovo. Acquisizioni e fusioni sono uno strumento utilizzato con frequenza dalle aziende cosmetiche con vari obiettivi: fare massa critica, intercettare nuovi target, espandersi in categorie dinamiche, con tassi di crescita interessanti. Si spiega proprio con quest’ultima ragione il gran numero di acquisizioni realizzate da parte dei big player nel settore dei profumi di nicchia. Ecco, allora, che The Estée Lauder Companies ha fatto propri Le Labo, Edition de Parfumes Frédéric Malle e By Killian, Puig ha pagato oltre 1 miliardo di dollari per Byredo e Kering Beauté ha rilevato il 100% di Creed.

Il boom di vendite dei profumi “indie” – che appare tanto più rilevante se confrontato con l’andamento flat delle fragranze classiche, collegate alle griffe fashion – è dovuto a due elementi principali: da un lato il prodotto, percepito come unico, distintivo, diverso, e dall’altro lato una shopping experience coinvolgente. Elementi che hanno consentito di sostenere con successo un posizionamento di prezzo elevato, decisamente più alto della media delle fragranze mainstream.

E il futuro? È probabile che – a fronte dell’andamento positivo del comparto e delle elevate marginalità generate dalle referenze beauty – il trend continui nei prossimi mesi. E veda sempre più coinvolti, nel ruolo di buyer, non solo le grandi realtà della cosmesi (Shiseido, Estée Lauder, L’Oréal ecc.) ma anche i luxury group, a partire da Kering e Lvmh. Le conglomerate del lusso vogliono espandersi nel mercato della bellezza e hanno le risorse – in primis finanziarie – per farlo.

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