Diffondere la cultura imprenditoriale. Questo è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato a Roma da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, e Guido Carella, presidente di Manageritalia.
L’accordo dà il via a una collaborazione per favorire la nascita e il consolidamento delle imprese innovative attraverso lo sviluppo delle competenze manageriali. Il mondo delle startup avrà a disposizione un’ulteriore opportunità di crescita grazie alle attività offerte da una rete di manager del settore industriale, del commercio e del terziario.
I giovani che fanno impresa e puntano sull’innovazione potranno quindi confrontarsi con figure manageriali esperte, che saranno scelte in base agli obiettivi e alle esigenze espresse dai beneficiari.
“Con questo accordo – ha affermato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – confermiamo il nostro impegno per la creazione di imprese. La nostra agenzia è un punto di riferimento per la nuova imprenditorialità, soprattutto quella hi-tech: abbiamo già creato 681 startup, in cui lavorano più di 3.000 persone. E attraverso il fondo di venture capital gestito da Invitalia Ventures investiamo sulle startup italiane maggiormente in grado di competere su scala internazionale”.
“Dai nostri dati più recenti sulla situazione occupazionale della dirigenza industriale – ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager – emerge una sorprendente inversione di tendenza tra gli over 55, cresciuti del 17% nel quinquennio 2011-2015: questo significa che esiste una domanda di competenze consolidate e di esperienza che, anche grazie al protocollo firmato oggi, mettiamo a disposizione delle generazioni più giovani che hanno voglia e coraggio di intraprendere un’idea di impresa innovativa. Garantire il mix giusto di competenze qualificate è la chiave per il rilancio del nostro sistema produttivo”.
“È dimostrato – ha detto Guido Carella, presidente Manageritalia – che le imprese con basso o nullo tasso di managerialità non sono più competitive e spesso vanno in crisi e spariscono. Per lo stesso motivo anche quelle che nascono, come le start up più o meno innovative, hanno vita breve o non riescono a decollare e a crescere davvero creando occupazione e sviluppo. Noi vogliamo mettere le competenze dei nostri manager al servizio di questo indispensabile passaggio anche culturale per crescere davvero e in modo strutturale”.