Rigenerazione urbana, sanità territoriale, mobilità sostenibile, città digitali: le promesse del PNRR per Milano e la Lombardia valgono oltre 3 miliardi, ma potrebbero essere molti di più se il Sud, cui è destinato il 40% degli investimenti, non sarà capace di spendere bene e in tempo. Lo ha chiesto chiaramente il sindaco Sala ai due ministri chiave dell’applicazione del Piano di Resilienza: “Milano è capace di spendere e gestire molto di più di quello che ci riconosce il PNRR e saremo pronti a raccogliere quello che gli altri non sapranno spendere”.
“I Dialoghi del PNRR”, il tour informativo ideato dal Governo Draghi per informare gli stakeholder dei territori sulle opportunità del Recovery Plan che toccherà tutte le maggiori città italiane, ha fatto tappa a Milano, al Piccolo Teatro Giorgio Strehler, con un acceso dibattito che ha coinvolto Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Marco Leonardi, capo del DIPE della Presidenza del Consiglio, Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia e Beppe Sala, sindaco di Milano.
“Chi meglio fa più avrà”, ha detto il ministro Cingolani, che ha rassicurato il sindaco della città di Milano sulle risorse per la transizione ecologica dei mezzi pubblici, considerate insufficienti dal primo cittadino. “Chiaramente dove si parte da zero servono più investimenti, abbiamo in Italia autobus euro 1 e euro 2 che producono il 75% dell’inquinamento urbano”, ha chiarito Cingolani. “Non è il caso di Milano, già avanti nella trasformazione del parco di mezzi pubblici. Il piano è progettato per essere resiliente, modificheremo anche l’allocazione territoriale delle risorse sottraendole a chi non è in grado di spendere a favore di chi può farlo prima e meglio, pur di non ridare indietro i finanziamenti”.
Caduto il tabù del 40% delle risorse vincolato al Sud, che sarà mantenuto solo in caso di spesa virtuosa, è poi il ministro Colao a dover rispondere ancora a Sala, scettico sulle modalità di accesso ai finanziamenti, mediato in alcuni casi dalla regione: “Le regioni sono coinvolte solo sul piano Sanitario,” ha detto il ministro per l’innovazione tecnologica “Milano può spendere meglio di altri territori proprio perché ha una PA e un tessuto di imprese già avanti nella digitalizzazione, la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per la riuscita del PNRR. Non vogliamo vessare i cittadini chiedendo certificati che già abbiamo, anzi, vogliamo abolire i certificati sostituendoli con banche dati nazionali, anche nella Sanità” ha ricordato Colao, manager prestato alla politica, rispondendo alle preoccupazioni dell’ex manager Sala.
Secondo il Piano per le infrastrutture e mobilità sostenibili, alla Lombardia spettano poco più di 1,7 miliardi, di cui ha titolarità il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibili.
Fra questi, il rinnovo dei treni per il trasporto pubblico, le ferrovie storiche, il Programma innovativo per la qualità dell’abitare, la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (da Piano complementare a PNRR); 79,4 i milioni per interventi sulle linee ferroviarie regionali (da Piano complementare a PNRR e da risorse nazionali) e 13,6 quelli per la strategia nazionale delle aree interne (da Piano complementare a PNRR).
A Milano, in particolare, i fondi del Piano verranno usati per progetti quali il tram tra Niguarda e Cascina Gobba (50 milioni) e Bausan-Villapizzone (36 milioni): la fornitura di 14 tram bidirezionali a servizio della linea 7 (52 milioni) e 10 nuovi filobus (8,8 milioni) e la creazione di una sede riservata per la linea circolare 90-91 da piazza Zavattari a piazza Stuparich (9 milioni).
Il tour “I Dialoghi del PNRR” continuerà nella sua settima tappa venerdì prossimo, 17 dicembre, a Padova, dove saranno chiamati gli stakeholder del Veneto, organizzata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Comune di Padova.
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