Corte Costituzionale: discussioni rinviate

Tra gli argomenti in calendario contributi di solidarietà e rivalutazione

Sei delle otto discussioni sulle ordinanze in materia previdenziale (iscritte nel registro ai numeri 65, 91, 109, 119, 163 e 340 del 2015) che dovevano essere affrontate in udienza pubblica presso la Corte Costituzionale il 21 giugno, sono state rimandate al 5 luglio; altre due (la 92 e la 129 del 2015) sono state rinviate a ruolo ovvero a una data ancora da definire.

Tra gli argomenti che verranno affrontati il 5 luglio ci sono, in particolare:

  1. l’assoggettamento al contributo di solidarietà a decorrere dal 1° gennaio 2014 e per un periodo di tre anni;
  2. il prelievo di solidarietà dei trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatoria complessivamente superiore a quattordici volte il trattamento minimo Inps (prelievo del 6%, 12%, 18% a seconda dell’entità dell’assegno);
  3. la previsione che, per il triennio 2014-2016, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta nella misura rispettivamente del 100%, del 75%, del 50% e del 40% per i trattamenti pensionistici, a seconda del rapporto proporzionale degli stessi con il trattamento minimo Inps stabilito dalla legge;
  4. a previsione che, ai fini del raggiungimento del limite di 300mila euro (oltre il quale il contributo di solidarietà è pari al 3%, secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 2, del D.L. n. 138/2011, prorogato all’intero triennio 2014-2016 dal richiamato comma 590), si debba tenere conto anche dei trattamenti pensionistici percepiti, sui quali non si applica il contributo nella misura del 3%, ma quello del 18% stabilito dal precedente comma 486 della medesima disposizione (ordinanze n. 109/2015 e 119/2015).

    Poiché sono stati deliberati solamente dei rinvii, sono queste le ultime notizie di cui disponiamo. Continuiamo a seguire l’iter delle ordinanze tramite la Cida, informeremo gli associati sull’evoluzione della vicenda.
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