Come ripartiamo? La parola a Federalberghi!

Più sinergia e managerialità per voltare pagina

Stato dell’arte e ripresa di alcuni settori chiave dell’economia italiana: quali strade percorrere? Ne parliamo con i nostri partner contrattuali. Intervista a Bernabò Bocca, presidente Federalberghi.

Come arriva il vostro settore alla fine del 2020?
«Dopo un 2019 da record, gennaio era iniziato con un aumento del 3,3% delle presenze totali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Poi abbiamo raggiunto il baratro. L’estate non ha migliorato le cose: solo ad agosto abbiamo perso oltre un quarto delle presenze e nelle grandi città, da luglio a settembre, il calo è stato del 76,3%. Ci hanno pensato poi la seconda ondata e le conseguenti misure restrittive a far peggiorare ulteriormente la situazione».

Cosa serve per ripartire?
«Occorre allentare le misure restrittive. Sino a quando sarà vietato viaggiare e, più in generale, saranno inibiti i contatti sociali, è improbabile che il turismo possa rimettersi in moto. Occorre anche ricreare le condizioni di fiducia collettiva. Il vaccino sarà determinante, ma sarà anche importante il comportamento delle persone. Gli alberghi sono già pronti per accogliere gli ospiti. Ai nostri associati abbiamo fornito il manuale “Accoglienza sicura” in cui, oltre alle procedure da seguire, abbiamo inserito materiale informativo che permette agli ospiti di orientarsi e rispettare il distanziamento».

Quale è il vostro ruolo come organizzazione di rappresentanza?
Sin da subito abbiamo operato sotto vari punti di vista: la rappresentazione al governo e all’opinione pubblica della situazione di crisi del settore e l’indicazione delle misure necessarie per uscirne, l’immediata informazione ai nostri associati sui provvedimenti che venivano adottati, la creazione di materiale di supporto, l’organizzazione di momenti di formazione. Abbiamo rinforzato le nostre partnership creandone di nuove con player centrali per il nostro settore. Ad esempio con PayTech, leader nei pagamenti digitali nel nostro Paese, abbiamo realizzato “Incasso senza pensieri”, un nuovo servizio che migliora la qualità e la sicurezza delle transazioni online abbinate alle prenotazioni alberghiere (http://bit.ly/Incassosenzapensieri)».

Come possiamo fare sinergia per rilanciare il settore e l’economia?
«Se devo pensare a una parola che rappresenti il turismo, questa è proprio “sinergia”, perché è un settore il cui prodotto finale è formato da servizi e beni creati da comparti anche molto diversi tra loro e di cui il turista potrebbe non rendersi conto. Il modo migliore per rilanciare un settore così ampio è semplicemente farsi una bella vacanza e, fintanto che gli spostamenti sono limitati, usufruire dei servizi offerti, magari anche non lontano da casa. È diffusa l’idea sbagliata che gli alberghi siano una specie di “enclave” per i turisti, ma in realtà sono aperti ai cittadini e portano ricchezza sul territorio in cui operano».

Quale è il ruolo di managerialità e innovazione?
«Mai come in questo momento i manager sono chiamati a scelte difficili, la situazione è molto fluida e non si riesce ad avere un’idea di cosa accadrà, anche a poche settimane. Penso però che in queste occasioni sia indispensabile porre le basi per un futuro più solido. Questo periodo va sfruttato pienamente per portare avanti tre progetti fondamentali: ristrutturazione nel segno della sostenibilità ambientale ed economica, formazione dei dipendenti e innovazione digitale. Sembra difficile pensare di fare investimenti in questo momento, ma quando ripartirà il mercato, speriamo il prima possibile, sarà più complicato portare avanti questi progetti, ora invece possiamo dargli l’attenzione necessaria».

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