Manager al servizio della città

Il gruppo Manager per il Sociale di Manageritalia Lombardia in questo difficile frangente è su alcuni fronti più attivo che mai. Parliamo oggi del supporto a Sos Milano per supplire al fenomeno dei senzatetto e senza cibo

Il cuore dei nostri manager volontari è grande. È talmente grande che prestano servizio tutto l’anno insieme ad altri 300 colleghi del gruppo Manager per il Sociale di Manageritalia Lombardia presso onlus ed enti del terzo settore che necessitano di supporto manageriale. Ma l’impegno non finisce qui, tanti di loro fanno anche i volontari tout court in varie organizzazioni. Insomma, ci mettono competenza e cuore!

Come Vittorino Riva, manager in pensione di 77 anni, dirigente amministrativo e responsabile di filiale di multinazionale nel settore telecomunicazioni, che si dedica anche a Sos Milano dal 1993, in vari ruoli, oltre a quello di volontario.

Sono proprio di questi giorni le foto delle chilometriche file fuori dai cancelli del Pane Quotidiano di Milano che hanno fatto il giro del web. Segno triste e indelebile che la crisi seguita alla pandemia ha creato nuove povertà, incrementando le file di coloro che non riescono a permettersi un pasto caldo al giorno. Tra loro tante persone “normali”, i cosiddetti nuovi poveri, ma anche purtroppo chi, a fare quella coda, è abituato da sempre, come i senzatetto.

È di queste persone che si occupa Vittorino, responsabile di unità mobile di strada SOSpersenzatetto di Sos Milano. A lui abbiamo chiesto come vanno le cose per le strade della città nel primo Natale Covid-19.

Com’è la situazione dei senzatetto oggi a Milano?

«La situazione attuale si è notevolmente aggravata a causa del Covid-19, sia perché sono aumentate le persone in strada con le chiusure o i rallentamenti delle attività economiche, sia perché i posti di accoglienza (dormitori) hanno diminuito la ricettività per le distanze obbligatorie tra utenti e gli obblighi sanitari. Praticamente i posti letto a disposizione si sono dimezzati». 

Che ruolo avete nella rete di tante associazioni che si preoccupano da anni dei senzatetto a Milano?

«SOSpersenzatetto ha un ruolo, insieme alle altre unità di strada coordinate dal Centro Sammartini del Comune di Milano (ex Centro Aiuto Stazione Centrale – Casc), di monitorare quotidianamente la città di Milano, nella zona attribuita. Il coordinamento e le linee guida ci vengono fornite dal Comune, mentre l’operatività nell’assistenza ai senza dimora è tutta nostra, nel confortarli, nell’indirizzarli al Centro per le loro necessità, nell’inviarli alle mense, docce, dove trovare vestiario. Nel portare loro generi di prima urgente necessità». 

Oggi il vostro lavoro è cambiato?

«Il nostro intervento è oggi più complicato a causa degli adempimenti di sicurezza sanitaria che dobbiamo adottare. Mascherine, guanti, disinfettanti, termometro a infrarossi e distribuzione mascherine e vestiari igienizzati agli utenti etc.». 

Quando e come agite?

«Usciamo due sere alla settimana, il mercoledì e la domenica, dalle 20 alle 24. Ci si trova un’ora prima per organizzare il giro, preparare i viveri da distribuire e caricare anche vestiari di emergenza e sacchi a pelo. Evadiamo prima eventuali segnalazioni arrivate al Centralino del Comune gestito dalla Croce Rossa, a cui tutti i cittadini possono rivolgersi per segnalare situazioni che necessitano di intervento delle unità di strada. Il numero da chiamare è 02 8844 7646, aperto h24 e 365 giorni all’anno. Come gli altri interventi di emergenza del 112». 

Quanti e chi sono i volontari? Oggi scarseggiano? Cosa rischiano a livello sanitario?

«Il gruppo SOSpersenzatetto è formato da circa 25 volontari che si alternano nelle uscite, per la maggioranza giovani, soprattutto donne. Non hanno per il momento una formazione specifica, salvo quella appresa sul campo. Si stanno organizzando, per il dopo Covid-19, corsi di formazione per affrontare meglio questo particolare servizio e per uniformare gli interventi con le altre unità mobili. Corsi sulle modalità di approccio psicologico e di sicurezza, personale e sanitaria. È vero che il rischio che si prendono i volontari nelle uscite è rilevante, vista la tipologia di utenza con cui si ha a che fare, ma tutti sono dotati di idonei dispositivi di sicurezza e addestrati ad usarli bene». 

In tempi di coronavirus il volontariato è stato messo sotto ulteriore stress, perché e come?

«Certamente con il Covid-19 a tutto il volontariato è stato attribuito un ulteriore carico di stress, perché le necessità sono aumentate: dagli interventi del 112, al sostegno per i senza dimora, ai bisogni primari delle famiglie che si sono trovate senza reddito». 

Cosa possiamo fare noi cittadini, sempre e ancor più a Natale, in tempi di coronavirus, per darvi una mano?

«Tutte le attività al servizio del pubblico, nonostante alcune forme di sovvenzione e finanziamento, necessitano di ulteriori aiuti per poter proseguire nel tempo e per mantenere i livelli qualitativi raggiunti in tutti questi anni. Per questo abbiamo bisogno di donazioni che si possono fare in vari modi, visitando il sito www.sosmilano.it, dove potete vedere meglio le nostre attività e sostenerci. Tuttavia, l’Associazione non ha bisogno solo di un aiuto economico, ma anche e soprattutto dell’impegno di persone che, come i volontari, sono disposte a regalare una parte del proprio tempo».  

SOS MILANO Odv è una organizzazione di volontariato fondata nel 1975. Si occupa principalmente di Soccorso urgente (112), trasporto sanitario e Formazione, ma anche di ulteriori progetti sociali correlati, tra cui SOSpersenzatetto, Progetto testimone (ritiro e distribuzione ausili sanitari), Sosperunsorriso (aiuto a bambini delle case accoglienza), Sospericittadini (alimentari a famiglie bisognose). Nel 2007 riceve l’Attestato di Benemerenza Civica del Comune di Milano. Per maggiori informazioni visitate il sito www.sosmilano.it

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