Personal Branding: vademecum in 10 punti

Riflessioni e consigli emersi dall’incontro Career Fitness del 15 ottobre a Milano

Perché dovremmo tutti occuparci del nostro Personal Branding, ovvero della nostra reputazione online e offline, del nostro posizionamento sul web, del nostro “ton of voice” e delle strategie per creare connessioni rilevanti per la nostra carriera?


A queste domande si è cercato di dare risposte ieri sera nell’ambito di un nuovo appuntamento del ciclo Career Fitness, un format che prevede informazione e condivisione di esperienze, formazione e consulenza di carriera per affrontare una professione, quella manageriale, sempre più bella e sfidante, ma dove il fai da te o il lasciar fare solo all’azienda rischia di metterci fuori mercato.
Il progetto è affidato a XLabor, la startup e divisione specializzata nel mercato del lavoro manageriale di Manageritalia che si avvarrà di alcune delle migliori società e professionisti di consulenza e transizione di carriera e coaching.

A parlare di Personal Branding c’erano 5 specialisti, veri influencer molto attivi su questi temi, moderati dal direttore marketing di Manageritalia Enrico Pedretti: Luigi Centenaro, fondatore di BigName, ideatore del Personal Branding Canvas; Silvano Joly, country manager Centric Software, Italy; Fabio Moioli, Head Consulting & Services Microsoft; Filippo Poletti, influencer LinkedIn e Silvia Zanella, manager, autrice, esperta di futuro del lavoro.

Ecco 10 indicazioni per svolgere al meglio questa attività, oggi sempre più cruciale in un mondo del lavoro iperconnesso.

1 – Il Personal Branding è il motivo per cui veniamo scelti e noi dobbiamo avere chiaro questo motivo.


2 – Essere consapevoli di se stessi: fare un esame attento del nostro profilo, di chi siamo, dove vogliamo andare e come vogliamo posizionarci è fondamentale per iniziare a fare un Personal Branding davvero efficace.

3 – Conosciamo tutti qualcuno meno bravo di noi che ha più successo di noi. Chi riesce a emergere tra due profili simili? Chi ha un brand più forte. Si tratta dunque di saper lavorare strategicamente e con la propria immagine professionale, quell’idea che arriva prima di noi.


4 – Il Personal Branding è un racconto, dobbiamo raccontare e raccontarci per creare attenzione sui nostri punti di forza e sul valore che possiamo portare agli altri.


5 – Si parte dalla fiducia, che si ha solo verso le persone che conosciamo. La reputazione trasferisce valore anche a chi non ci conosce facendo arrivare quello che mi piace fare e che so fare ancora più lontano.


6 – Dobbiamo cavalcare la paura delle aziende dell’employability delle persone. Spesso le aziende non vogliono che le persone siano su LinkedIn perché temono di perderle. Le aziende dovrebbero imparare a valorizzare le persone perché questo permette loro di fare business. Col social selling, ad esempio, la forza vendita è più efficace. La valorizzazione dei singoli individui è una leva gigantesca che in passato non era disponibile.


7 – Ci si fida sempre meno dell’adv e sempre più di un nostro pari. Avere qualcuno all’interno dell’organizzazione in cui lavoro che fa il tifo per me in modo autentico mi consente di avere un ritorno importante.


8 – Cerchiamo di condividere la stima che abbiamo nei confronti dei nostri collaboratori, andiamo al di là dei selfie: il Personal Branding è l’esatto opposto del makeup, dell’autoreferenzialità e del vanto di quello che abbiamo fatto. È prima di tutto condivisione del buono che c’è nel nostro lavoro e in quello degli altri.


9 – Il Personal Branding fa parte del marketing. Ci rende più memorabili ed è una strategia ben precisa che utilizza i differenti social in modo mirato, cercando di costruire un’idea di noi stessi che deve però corrispondere alla realtà, altrimenti veniamo subito “smascherati”.

10 – Cerchiamo di avere un metodo, una cifra distintiva, un piano editoriale per gestire i nostri contenuti. Creiamo appuntamenti quotidiani. Siamo i nuovi media: dunque siamo professionali, costanti e rilevanti per la nostra audience.

Da sinistra, Enrico Pedretti e i 5 influencer: Luigi Centenaro, Silvano Joly, Fabio Moioli, Filippo Poletti e Silvia Zanella.



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