Parità di genere nel mondo del lavoro: azioni concrete

Dalla certificazione di parità all'empowerment delle donne, l'equità di genere nel contesto lavorativo è un tema cruciale che coinvolge aziende e istituzioni. Angela Balducci di Lavoropiù e Barbara Trabucchi di Ipsos ci raccontano il loro vissuto in azienda e le azioni intraprese per favorirla.
parità di genere nel mondo del lavoro

A che punto siamo con la parità di genere nella tua azienda e, più in generale, in Italia?

Balducci «Lavoropiù ha ottenuto la certificazione PdR 125/22 a marzo del 2023. A breve avremo, pertanto, la revisione annuale in cui monitoreremo i nostri progressi, gli obiettivi raggiunti e le promesse mantenute. In Italia si sono registrati ampi miglioramenti negli ultimi dieci anni, che riflettono un impegno costante verso la parità di genere, nonostante il Paese abbia ottenuto punteggi inferiori alla media dell’Ue. Tuttavia, permangono disuguaglianze strutturali e per questo servono interventi mirati e una prospettiva intersezionale per affrontare la sfida».

Trabucchi «In Ipsos nutriamo una profonda sensibilità verso l’equità di genere e abbiamo attuato diverse iniziative per promuovere la consapevolezza culturale e valorizzare le donne, anche attraverso la creazione di politiche HR. Nonostante l’Italia sia in una fase di transizione, l’evoluzione culturale è in atto e le nuove generazioni saranno il motore per raggiungere la parità con maggiore celerità».

Cosa avete fatto e state facendo per favorire la parità ad ogni livello, ma soprattutto ai vertici?

Balducci «Nella nostra azienda il 68% delle posizioni manageriali è ricoperto da donne. Per ottenere la certificazione, abbiamo esaminato attentamente tutti i processi delle risorse umane, inclusi selezione, assunzione, gestione della carriera, equità salariale, supporto alla genitorialità, work-life balance e la prevenzione di abusi e molestie sul luogo di lavoro».

Trabucchi «A livello globale, la nostra azienda ha implementato un sistema per garantire l’equità salariale e promuovere la presenza femminile in ruoli apicali. Localmente, favoriamo anche l’empowerment delle giovani colleghe mediante percorsi di coaching e mentoring».

Arrivare alla parità, o comunque all’inclusione, è un fatto culturale, di gestione manageriale o cosa?

Balducci «L’approccio culturale è senza dubbio il primo passo per individuare tutte le azioni e le prospettive necessarie a un percorso graduale, lineare e di sviluppo nel tempo. Questo, però, è possibile se c’è una gestione manageriale che promuova questa cultura attraverso azioni concrete: leadership femminile, linguaggio di genere, valorizzazione delle competenze funzionano se sono buone pratiche influenzate dal management».

Trabucchi «Raggiungere la parità è un traguardo che necessita di un cambiamento culturale, di una gestione manageriale efficace e dell’implementazione di politiche efficaci. L’attenzione alla diversità deve essere costante, così come l’impegno quotidiano da parte di manager e dipendenti. A ciò si devono aggiungere politiche aziendali inclusive, che abbiano un impatto diretto sui dipendenti».

Voi avete recentemente fatto la certificazione di parità. Perché, cosa comporta, ne vale la pena e possono farlo tutti?

Balducci «Abbiamo voluto certificarci perché maturi nel mettere a sistema la consapevolezza e la promozione delle diversità e le pari opportunità attraverso azioni che coinvolgessero tutta l’azienda. Questo processo ha permesso di rendicontare l’impegno preso in un percorso di miglioramento continuo. Tutte le aziende possono avvicinarsi alla certificazione, con una cultura organizzativa e visione di lungo periodo, un impegno sociale ed economico adeguato, riconoscendo nell’empowerment femminile un volano di crescita».

Trabucchi «La certificazione è frutto di un impegno che negli ultimi anni abbiamo intrapreso al fine di creare un ambiente di lavoro sempre più equo e stimolante. Questo riconoscimento, che vale la pena perseguire, favorisce un clima di lavoro positivo e rafforza la motivazione del team. È sicuramente un traguardo possibile per tutte le organizzazioni pronte a intraprendere un’autentica trasformazione culturale».

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A sinistra, Angela Balducci, sustainability manager Lavoropiù. A destra, Barbara Trabucchi, director human resources Ipsos.

 

 

 

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