Lavoro: in Italia non si stacca mai la spina

Siamo il paese più stacanovista, in cui non c’è più una reale distinzione tra vita e lavoro. 7 italiani su 10 rispondono a email e telefonate di lavoro nel tempo libero. I risultati dell'indagine del Randstad Workmonitor

La fotografia di un paese in cui la parola d’ordine sembra essere work-life blend, anziché work-life balance, emerge dall’ultima edizione del Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro di Randstad condotta in 34 paesi del mondo su un campione di 400 lavoratori di età compresa fra 18 e 67 anni per ogni nazione che lavorano almeno 24 ore alla settimana e percepiscono un compenso economico per questa attività.


Oggi il 71% dei lavoratori italiani risponde a telefonate, email e messaggi di lavoro anche fuori dell’orario di lavoro, al terzo posto in Europa, +6% rispetto alla media globale.
Il 53% dichiara di restare “connesso” per gestire attività di lavoro anche durante il periodo di ferie.


Sembra che la pressioni arrivi dal datore di lavoro che, secondo il 59% dei dipendenti, si aspetta che le questioni di lavoro vengano gestite anche fuori dall’orario d’ufficio e, secondo il 52%, rispondano durante le ferie e il tempo libero.

Se la dilatazione dei tempi di lavoro a danno della vita privata è già una realtà, però, solo il 54% degli italiani gestisce abitualmente questioni personali durante l’orario lavorativo, ben 13 punti sotto la media mondiale e all’ultimo posto a livello globale.

Questo il commento di Valentina Sangiorgi, Chief Hr Officer di Randstad Italia: “In seguito alla diffusione dello smart working e del crescente peso sul mercato del lavoro di Millennials già abitualmente “connessi”, stiamo assistendo a un progressivo passaggio al work-life blend, un modello di organizzazione del lavoro in cui vita professionale e privata si fondono e sovrappongono”.

APPROFONDISCI QUI L’INIZIATIVA DI MANAGERITALIA PRODUTTIVITÀ & BENESSERE 

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca