Finlandia: patria del lavoro agile

Nel 2020 una legge permetterà di lavorare fino al 50% delle ore fuori dagli spazi aziendali

Da diversi anni Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Islanda hanno adottato a promosso policy che favoriscono il lavoro agile e una cultura del lavoro basata sulla produttività e il benessere dei lavoratori, tanto che nel nord Europa il remote & flexible work non fa neppure più notizia. In alcuni casi precise leggi intendono promuovere una forma estesa dello smart working, come quella che nel 2020 il parlamento finlandese approverà per permettere di lavorare fino al 50% delle ore fuori dagli spazi aziendali.

Già nel 1996 la Finlandia aveva varato una legge che consentiva ampia flessibilità degli orari di lavoro, base per tutta una serie di provvedimenti successivi che hanno portato a sperimentazioni innovative come l’anno sabbatico per i lavoratori o il reddito di cittadinanza (dove lo stato non cerca un’occupazione ai suoi cittadini ma sostiene coloro che vogliono avviare un proprio progetto senza chiedere giustificazioni su come vengano spesi i soldi).

Dal 2011 la Finlandia si è dotata di una normativa sullo smart working così come lo intendiamo anche in Italia e con il 92% delle imprese che permettono di adattare gli orari e consentire di scegliere dove essere operativi è di fatto diventata la patria del “lavoro agile”. La nuova “Legge sugli orari di lavoro” estende dunque ancora di più quello che è già in vigore nel paese nordico.

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