Il Boeri smascherato

Non discutiamone più, Boeri è passato dallo scranno professorale al pulpito politico. Ormai ha gettato la maschera.

Diciamolo almeno da questo sito, le proposte fatte dall’Inps in questi giorni sono ineccepibili. Personalmente le sottoscrivo quasi tutte. Sono quelle che tra l’altro mi sarei aspettato dal Governo Renzi. Il politico Boeri è andato oltre con slancio e rappresentato se non una riforma vera e propria almeno una bella raffigurazione di tutti i problemi che attanagliano gli over italiani.

Flessibilità in uscita oltre i 63 anni e 7 mesi al massimo con la penalizzazione del 10%; reddito minimo di 500 euro per chi ha più di 55 anni ed è senza lavoro; rimodulazione delle prestazioni assistenziali secondo i parametri del reddito posseduto; miglioramenti sul ricongiungimento delle pensioni, ovvero basta con le penalizzazioni per chi ha la sfortuna di aver pagato un giorno in più di contributi ai troppi enti previdenziali.

Mi dite chi potrebbe mai mettersi contro queste proposte di buon senso? E allora dove sta il problema? Nella scelta delle risorse per pagare questo libro dei sogni che costa qualche miliardo di euro.

Ecco la furbizia smascherata di Boeri. A lui non importa dare una risposta tecnica e definitiva ma si accontenta di trovare dei colpevoli da mettere subito sul patibolo e qui gioca davvero facile, mettendo in fila i pensionati d’oro (dalle 2200 euro nette al mese in su), circa 350.000 pensionati, i 4.000 politici con vitalizio e i quasi 17.000 dirigenti sindacali del pubblico impiego: le genie che mettono d’accordo tutti gli altri, circa 60 milioni di italiani.

Non importa fare i conti per bene, accorgendosi poi che i modestissimi recuperi accontentano “la maggioranza” ma sono ben lontani dall’essere sufficienti per finanziare il programma di Boeri.

E le altre risorse? Come al solito invocando la progressività, chiedendoli quindi circolarmente a quei soliti noti, in attesa che diventino, loro malgrado, “pensionati d’oro”. Senza quindi ragionare per diritto o secondo vera equità, l’importante è discutere e poi discutere per trovare il filone del consenso. E le proposte ineccepibili? quelle sono il mezzo caro Lei, non sono il vero fine. Il vero fine è la gloria del solito supereroe populista smascherato.

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