Giovani e pensionati: un dibattito viziato

Il dibattito sulle pensioni, ancora una volta, viene indirizzato sul terreno di un presunto scontro tra giovani e pensionati. Alcune trasmissioni organizzano addirittura votazioni per decidere se sia meglio restituire l’indicizzazione o garantire un reddito minimo. Una contrapposizione che dimostra l’incapacità della politica di trovare soluzioni appropriate.

È vero che il Paese non può permettersi 300 miliardi di spesa per le pensioni ma è anche vero che, per rilanciare l’economia italiana, non dobbiamo tagliare i redditi ma i tanti sprechi e i troppi furbi che solo una politica efficiente può debellare.

Il fatto, invece, è che l’economia ristagna, mancano i soldi e anziché trovare soluzioni adeguate si tassano i soliti. A più riprese abbiamo denunciato il grave danno procurato ai pensionati (oltre che ai lavoratori dipendenti) con politiche recessive e minacciose. Nessuno ci ha voluto ascoltare e con la preoccupazione crescente e i redditi da lavoro e da pensione bloccati, la misura è diventata colma.

Inizialmente non avremmo voluto rivolgerci alla Corte Costituzionale ma, visto che in questo Paese sembra che la strada maestra per risolvere un problema sia il tribunale, abbiamo intrapreso la strada che poi ci ha dato riscontro.

Il risultato è arrivato, tra l’altro, in tempi brevi. Viva il sistema giudiziario, dunque? Beh la sentenza dimostra, perlomeno, che il diritto non è morto! Tornando alla contrapposizione giovani VS pensionati, vorrei ragionare su un equivoco che nessuno valuta.

Poniamo che l’impatto sui conti pubblici della sentenza sia di 19 miliardi: la stima più alta tra quelle uscite in questi giorni (noi, comunque, crediamo siano molti di meno). Perché si pensa che dare ai pensionati 19 miliardi sarebbe un danno? Noi crediamo, al contrario, che aiuterebbero a spingere la domanda tanto quanto, per esempio, il bonus di 80 euro in busta paga.

Da qui una proposta semiseria. Rivalutiamo da subito tutte le pensioni sulla base delle regole in vigore prima del blocco 2012-2013 e per gli arretrati – la parte più costosa della vicenda – diamo buoni acquisto, spendibili in un anno, detassati, magari con importi minori e proporzionati al reddito ma comunque per tutti, in modo da rispettare la proporzionalità chiesta dalla Corte.

Potremmo generare un gettito di 10 miliardi sull’economia reale niente al risparmio e tutto ai consumi per rafforzare la domanda. E sapete chi ne gioverebbe? I giovani, che avrebbero più possibilità di trovare lavoro. Sarei curioso di sapere cosa risponderebbero, i politici, a questa provocazione…

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