Al telefono con mio padre, quadro in pensione

Mio padre è un pensionato, un quadro, che supera quei 3.000 euro di pensione mensili lordi. Due figli senza problemi economici, una casa di proprietà e buona salute lo fanno vivere sereno con mia madre, con la quale divide i propri ricordi lunghi 80 anni. Ricordi simili a tante storie che ho letto in questo blog. Storie orgogliose di chi ha vissuto in un Paese diverso. Un contesto differente dal presente che i più anziani – soprattutto loro – faticano a capire.

 
Papà – gli dico al telefono – ho avuto torto, ti ho raccontato che quest’anno la pensione cresceva, non di molto, ma che almeno avresti visto qualche euro in più. Non è così per chi, come te, guadagnando più di 2972,60 lordi al mese, nel 2014 è ancora considerato ricco e avrà la pensione bloccata. Solo nel 2015 ti daranno, dicono, il 50% dell’inflazione”. 
 
Lo sapevo – mi dice senza rancore, lui è comprensivo con me – mi avevi detto che eri riuscito a sapere dal Ministro”. “Si papà – mi giustifico – ma non ha parlato del 2014, infatti dal 2015, forse, ti daranno…” 
  
Mio padre quando parlo del futuro mi sorride, lui pensa al passato e al presente, con il futuro ci gioca. Mi racconta che pensa spesso a quel vicino, quello che aveva un forno dove facevano un pane buonissimo. E ci arrabbiamo insieme quando ricordiamo la sua casa al mare: una villa al Circeo. E poi ripensiamo al giorno in cui ci salutò dicendoci che in quel postaccio non potevano più stare: avevano comprato una casa a due piani, con il giardino vicino al centro “frutto di tanti sacrifici”. Ci arrabbiamo – soprattutto – sapendo che lui e la moglie prendono una pensione di 495,5 euro lorde, la pensione sociale. 
 
Mio padre mi chiede cosa accade, a loro, su alcune cose si fissa: “a loro gli rivalutano tutte e due le pensioni al 100%”. 
Vado poi avanti con le informazioni “papà, non è finita qui: ti diminuiranno anche le detrazioni per le spese mediche, non saranno al 19% ma al 18%. Certo non è un danno enorme – lo tranquillizzo – saranno circa 50 euro in meno l’anno”. 
 
E poi dovrai pagare un’imposta sul bollo deposito titoli un pochino più cara. Fortuna che non hai poi tanti soldi da parte, fortuna… – continuo, e aggiungo – e poi sulla casa: non avrai l’IMU ma qualcosa di simile, insomma metti da parte la stessa cifra”. 
 
Vabbè, almeno queste le pagano anche loro” dice. Io, mesto, rispondo: “Forse papà, loro non usano la detrazione, sono incapienti, pagavano già poco di Imu, quella bella casa al centro con il giardino era accatastata come casa popolare e poi figurati se tengono i soldi in banca, in Italia poi”. 
 
Il telefono resta muto per alcuni secondi, poi: “Ciao Massimo, buona giornata” io deglutisco, mi sento impotente, non vado oltre: “Ciao papà salutami mamma”. 

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