Abbiamo chiesto a Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e giurato del Premio Eccellenza 2018, cos’è per lui l’eccellenza in generale e per quanto riguarda il management e i manager.
Cos’è l’eccellenza?
L’eccellenza, nella sua accezione più generale, indica il saper produrre un risultato in grado di posizionarsi sopra agli altri. Più che in senso statico a me piace declinarla nella prospettiva dinamica. Ovvero, come capacità di anticipare il cambiamento, di sapersi collocare in una posizione un po’ più favorevole degli altri nel leggere le trasformazioni in corso e nel prepararsi a coglierne le opportunità.
È un talento innato o si può coltivarlo?
Un talento innato di qualsiasi tipo può rimanere sepolto per sempre se non c’è chi si prende cura di riconoscerlo, aiutarlo a raffinarsi e a produrre gli effetti migliori nel contesto più adatto. Servono, quindi, sia il talento, cioè una potenzialità effettivamente presente, sia la motivazione a metterlo in gioco, unita ad un impegno costante a migliorarsi. Nella vita e nella professione ottiene di più chi ha poco talento ma grande motivazione, rispetto a chi ha poca motivazione e tanto talento. Solo quando i due fattori si rafforzano reciprocamente si ottiene l’eccellenza.
Parlando solo di manager, oggi essere eccellenti cosa vuol dire?
Un manager eccellente, ancor più rispetto ad altre figure, è chi combina le doti del leader con un grande orientamento al risultato. La capacità di dare la direzione deve valere nella doppia accezione di saper gestire i collaboratori, ma anche aver ben chiaro dove condurre l’azienda, cogliendo per tempo i percorsi più promettenti. Oltre a saper trarre il meglio dalle persone che gli stanno attorno e dal contesto in cui opera, deve avere anche forte determinazione nel raggiungere i risultati prefissati, sempre pronto però a rimettersi in discussione e a cambiare strategia anche in corso d’opera.
Che immagine e esperienza tangibile ha dei manager?
L’esperienza che ho dei manager è molto varia. Sulla classe dirigente del paese non ho, nel complesso, un giudizio molto favorevole. Del resto le difficoltà di crescita, competitività e innovazione nella storia recente italiana lo dimostrano a ogni livello. Se la resa complessiva è modesta, è però vero che le eccellenze ci sono e stanno a dimostrare che nelle condizioni adatte e con la visione giusta i risultati si possono ottenere, anche in Italia. Anzi, quando ciò avviene non temiamo confronti con nessuno al mondo. Per tornare ai manager, li divido in due tipologie: quelli che guardano solo agli obiettivi richiesti immediati e quelli che hanno consapevolezza che i risultati migliori si ottengono in un sistema di azione più ampio, che ingloba la capacità di generare valore oltre al profitto.
L’eccellenza dei manager a chi dovrebbe giovare oggi?
L’eccellenza dei manager deve prima di tutto giovare ai profitti e alla reputazione dell’azienda, ma per farlo nel migliore dei modi e creare ricadute più ampie, deve produrre giovamento sia all’interno che all’esterno. All’interno puntando al benessere dei lavoratori e in modo correlato alla produttività aziendale. All’esterno guardando alle possibilità di crescita dell’intero mercato in cui si opera, perché questo poi allarga la torta assieme alla fetta che da essa si ottiene. I manager “rapaci” non sono mai davvero eccellenti, guardano al guadagno immediato più alto raggiungibile ma lasciano poi un terreno più arido. Aiutare a far crescere quest’eccellenza dei manager è quindi una delle operazioni che più possono giovare alle prospettive complessive di crescita del Paese.
E un manager che voglia essere eccellente nell’inserimento dei giovani al lavoro cosa dovrebbe fare e come dovrebbe essere?
Dovrebbe guardare più al potenziale, in termini di talento e motivazione, che i nuovi assunti possono esprimere che alla corrispondenza stretta con le esigenze di oggi dell’azienda. Assumere un giovane è sempre un investimento, che ripaga ampiamente solo se si offre spazio e opportunità per crescere e occasioni per stupire.
In vista della serata di premiazione del 9 novembre, la Giuria del Premio Eccellenza Lido Vanni 2018 selezionerà i vincitori entro fine settembre.