Oggi i manager hanno il principale ruolo di cambiare i modelli di business e organizzativi mettendo al centro esigenze dei clienti, dei lavoratori e della sostenibilità nelle sue tre dimensioni (ESG).
Ridisegnando i modelli di business secondo questa logica, devono utilizzare anche la tecnologia, in particolare l’AI, mettendo sempre al centro le persone.
L’AI sta avendo un impatto determinante sul terzo settore e le sue professioni: dal fundraising per lo sviluppo di contenuti sempre più personalizzati ed efficaci, all’analisi dei dati per supportare decisioni strategiche e gestione delle campagne, riducendo i costi e moltiplicando la redemption.
Gli enti del terzo settore che sapranno cogliere la sfida dell’AI costruiranno un vantaggio competitivo determinante nel prossimo decennio, all’insegna di efficacia ed efficienza, nuove professioni e nuovi modelli organizzativi.
Per fare questo, occorre scomporre i processi organizzativi inserendo dove è più opportuno l’AI, mettendola sempre in stretta sinergia e collaborazione con le persone, le loro competenze, i loro ruoli e aspettative.
Un modo nuovo che ridisegna le modalità con le quali soddisfare i clienti, collaborare con i fornitori e tutti gli stakeholder, dare senso e benessere alle persone e produttività e competitività alle organizzazioni.
I vantaggi dell’introduzione dell’AI per gli ETS
Ecco alcuni dei principali vantaggi che l’AI può portare al mondo degli ETS, con un focus sui alcuni loro bisogni specifici:
1) Ottimizzazione delle risorse (umane e finanziarie)
- Automazione di processi ripetitivi come la rendicontazione, la gestione dei volontari, la compilazione dei registri.
- Strumenti AI per aiutare nella gestione contabile e amministrativa con assistenti intelligenti.
2) Raccolta fondi più efficace
- Analisi predittiva per capire chi potrebbe donare e quando.
- Personalizzazione delle campagne di fundraising in base a comportamenti e preferenze dei donatori.
- Ottimizzazione dei canali e dei messaggi tramite A/B testing automatico.
3) Maggior coinvolgimento di volontari e beneficiari
- Sistemi AI per abbinare volontari alle diverse attività in base a competenze, disponibilità e interessi.
- Feedback automatico e analisi della soddisfazione degli utenti e volontari.
4) Misurazione e comunicazione dell’impatto sociale
- Analisi automatica dei dati per monitorare gli effetti dei progetti.
- Creazione semi-automatica di report e bilanci sociali conformi alla normativa per gli ETS.
- Visualizzazione dei dati (dashboard intelligenti) per parlare con donatori, enti pubblici e cittadini.
5) Accesso a nuove opportunità
- AI per cercare bandi pubblici e privati adatti all’ente in tempo reale.
- Analisi di contesto per ideare progetti coerenti con i bisogni emergenti del territorio.
6) Comunicazione più inclusiva e capillare
- Traduzioni automatiche per comunicare con utenti stranieri o in contesti multiculturali.
- Generazione di contenuti (post, email, articoli) su misura.
- Chatbot per fornire informazioni H24 ai cittadini, agli utenti o ai soci.
7) Formazione e capacity building
- Piattaforme AI-based per formare volontari e operatori su competenze specifiche.
- Sistemi adattivi per creare percorsi formativi personalizzati.
Di tutto ciò parleremo nel corso dell’incontro “AI e terzo settore: le nuove professioni del sociale”, organizzato a Roma da Manageritalia Executive, nel corso della Rome Future Week, mercoledì 17 settembre alle 16:30, presso Lab – Talent Garden (via Ostiense 92), e in diretta online sui canali social di Manageritalia.
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