La sostenibilità è un tema epocale perché ha a che fare con il passaggio da un sistema economico che presuppone la disponibilità infinita di risorse – manodopera, materie prime, terra da coltivare, spazio per costruire, mercati, consumatori, aria, acqua – ad un sistema economico che riconosce ed accetta che queste risorse siano disponibili in quantità limitata. E al centro sono anche la dimensione economica e sociale.
L’indicatore Earth Overshoot Day, ossia il giorno nel quale l’Umanità consuma interamente le risorse prodotte dal Pianeta in un intero anno, è fissato per il 28 luglio 2022. Ciò significa che alla fine del corrente anno noi avremo consumato le risorse di 1,75 pianeti Terra.
In questi termini, aspetti di people management, di processo industriale e distributivo, di caratteristiche dei prodotti e dei servizi che ieri potevamo trascurare, oggi sono diventati critici.
Che la sostenibilità sia inevitabile è ormai chiaro. Ma qual è il percorso per rendere sostenibile un’azienda? Occorre ripensare le sue strategie e il suo modello di business. Ma prima di ciò, occorre rivedere il nostro pensiero e i suoi strumenti logici ma, soprattutto, creativi. Senza creatività non c’è innovazione bensì continuità di approcci, modelli e abitudini. Ossia il passato, oggi insostenibile, appunto.
IL CORAGGIO DELLA BELLEZZA
Creatività e Sostenibilità, un binomio vincente |
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Un aspetto propedeutico: la sostenibilità sociale
Non vi può essere una autentica, solida, efficace, duratura sostenibilità se questa non origina prima di tutto una sostenibilità sociale interna all’azienda. Il fronte umano della sostenibilità è pertanto il prerequisito fondamentale, la pietra angolare per la costruzione e l’avviamento dell’impresa sostenibile.
Noi ci dedichiamo al soggetto della sostenibilità – il manager – che andiamo a formare lavorando sulla relazione che costui pone tra sé e la sostenibilità stessa. Puntando, quindi, prima di tutto sul soggetto della sostenibilità – sul clima aziendale, sulla sua soddisfazione, sulla sua motivazione, sul suo entusiasmo – i processi che ne deriveranno saranno molto più consistenti e resilienti, ora e nel tempo.
Se quindi voglio costruire una solida e duratura sostenibilità devo, per prima cosa, partire dal nuovo rinascimento che è alla base della sostenibilità sociale, ossia dal clima, dai processi, dai comportamenti interni all’azienda dove affermare in continuo i presupposti della sostenibilità che sono basati sul nuovo rinascimento umano.
Cosa chiede il mercato
Un recente sondaggio di IPSOS ci fornisce il polso dell’opinione pubblica. Il 66% delle persone intervistate pensa che sia giusto che le aziende, oltre che vendere prodotti e servizi, si espongano in prima persona sulle tematiche sociali di fondo. Nel 2020 era il 46%. L’83% ritiene che un’azienda, che davvero voglia contribuire a migliorare la società in cui viviamo, deve prima di tutto occuparsi della qualità della vita dei propri collaboratori. Essere quindi brand attivo della sostenibilità significa innovare la propria dinamica di business partendo dai collaboratori, che sono i primi beneficiari della Sostenibilità. Il 71% dei clienti intende acquistare beni e servizi da imprese che riflettono i valori in cui costoro credono. I più condivisi sono: responsabilità, sostenibilità sociale ed ambientale, fiducia (ricerca di Accenture 2019 – 30mila interviste). Il 47% ha smesso di acquistare a causa di comportamenti aziendali non in coerenza con la propria policy (rapporto Reputation Institute 2020 – 40mila interviste).
Le caratteristiche del manager della sostenibilità
Vediamo quali devono essere i must di un manager che fa della sostenibilità un fattore portante della cultura aziendale e dei territori nei quali essa opera.
- Professa la vision della sostenibilità e la esercita come mission promuovendone e supportandone la costante crescita in azienda. Esercizio di pensiero prospettico, spirito di iniziativa, intraprendenza, propensione all’innovazione, flessibilità (capacità gestionali e innovative).
- Attraverso il creativo team-working sviluppa nei collaboratori consapevolezza e passione per la sostenibilità. Esercizio di leadership, gestione dei gruppi e lavoro di gruppo: capacità relazionali ed emozionali, capacità di intelligenza creativa.
- Definisce e implementa le strategie di sostenibilità sociale, ambientale ed economica previa definizione della risk analysis e del loro impatto. Capacità di pensiero prospettico e di programmazione/organizzazione/determinazione/controllo nonché di gestione di processi operativi.
- Orienta l’azienda verso le esigenze e i desideri degli stakeholder per ingaggiarli sugli obiettivi e sulle sfide della sostenibilità. Svolge il ruolo di integratore tra le diverse prospettive ed aspirazioni. Capacità di orientamento ai risultati, orientamento alla relazione – capacità gestionali e innovative, capacità di negoziazione, gestione dei conflitti, orientamento al cliente – ed integrazione organizzativa (capacità relazionali ed emozionali).
- Fornisce supporto metodologico alla redazione di bilanci di sostenibilità, verifiche di conformità a principi e linee guida internazionali in ambito di sostenibilità. Esercizio di knowledge leadership (capacità di gestione di processi operativi).
- Contribuisce alla definizione di policy e di sistemi di gestione in riferimento a tematiche quali diritti umani, ambiente, lotta alla corruzione, diversity e inclusione (capacità gestionali e innovative).
Il prossimo autunno entrerà in funzione SMS – Scuola per Manager Sostenibili, un’iniziativa professionale per abilitare a competere sul mercato con la cultura e con la consapevolezza.
Tramite un master aziendale di 4 mesi, il nostro obiettivo è di formare manager della Sostenibilità appassionati nel creare nuovo valore nelle Imprese e nelle Istituzioni, aiutandoli a diventare veri propulsori capaci di promuovere e realizzare una sostenibilità che sia insieme sociale, economica, ambientale.