Ripartiamo dalle relazioni!

L’incontro organizzato da Manageritalia Veneto con lo psichiatra Vittorio Lingiardi ci offre interessanti spunti per ripartire in questa determinante e prossima ripresa dalle relazioni, prima di tutto da quella con noi stessi, per relazionarci poi al meglio con gli altri ed essere veramente protagonisti delle nostre tante comunità.
La relazione con noi e con gli altri è il succo della vita personale e professionale. Lo capiamo ancor meglio nel pieno di questa pandemia quando, chiusi in casa o quasi, quello che ci manca di più sono proprio le relazioni che portiamo avanti lo stesso, certo, ma sempre più online, piuttosto che di persona, offline.

Di questo abbiamo parlato recentemente in un evento privato organizzato da Manageritalia Veneto dal titolo “La dimensione della relazione” con lo psichiatra Vittorio Lingiardi. In questo particolare momento, ci ha detto che la dimensione della relazione è quella da riconsiderare con più urgenza e andando anche oltre i riferimenti metodologici classici. Con lui abbiamo dialogato di CONVIVENZA (io, tu, noi; conflitto e negoziazione; terzità), di SCHERMI (contatto, distanza e finestre) e di DIFESE (fuga introversa ed estroversa). Lingiardi, partendo dal suo recente libro di successo “Io, tu, noi” ci ha portato nelle nostre tre dimensioni: quella dell’identità, flessibile e insatura, quello della relazione, tiepida e incandescente, quella della comunità, inclusiva e politica. Come non ritrovarcisi ripensando e ripercorrendo lo scorrere della nostra vita di tutti i giorni, al lavoro, in famiglia e in società.

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L’Io è considerato la dimensione più intima e personale dove accade “la prima convivenza”, quella con noi stessi, con le infinte parti di noi, che dobbiamo tenere insieme per mantenere quella continuità personale, quella coerenza interna, che ci fa percepire, appunto, un “Io” unico, compatto, pieno. Ed è già dentro di noi che ha vita la prima forma di dialogo, quello interno, quello con “i molti che mi abitano”, che ci consente di aprirci all’altro (tu) e agli altri (noi).
Lingiardi ci ha fatto ripercorrere i piani dell’anima, l’imprescindibile bisogno di narrarci per organizzarci, le nostre spinte motivazionali e le nostre strategie di difesa. Ed eccoci con naturalezza al “Tu”, alla “convivenza con l’altro”. Il Tu rappresenta la relazione. “È il tu che rende l’io davvero libero – ha detto Lingiardi – perché è nella relazione che il soggetto incontra se stesso. Il cerchio però si chiude ‘con gli altri”. Lingiardi nel suo libro dice: “Senza un Tu, forse la pienezza di me mi avrebbe tradito, la malinconia avrebbe preso il sopravvento, la commozione sarebbe diventata solitudine. […] Senza un Noi, la mia vita sarebbe sempre chiusa su di me, sui miei bisogni… […] Senza un Tu, l’Io si svuota. Senza un Noi, il Tu si inaridisce”. Come non dargli ragione!

Così intravvediamo l’orizzonte verso il mondo: l’identità collettiva, le somiglianze con l’altro e le differenze, l’eguaglianza e la dignità, l’accoglienza e i muri, il restare umani, l’avere cura del mondo.

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Questo è stato solo il primo appuntamento della serie di incontri #CONVERSAZIONI programmati da Manageritalia Veneto dove – partendo da come cambiamo noi e il contesto in cui viviamo e ci relazioniamo – andremo poi ad approfondire altri aspetti del nostro agire professionale e sociale. Ne parleremo con esperti di vari settori “fuori dagli schemi del business”, ma che possono contaminarlo con spunti per aziende e società dove siamo impegnati ogni giorno come manager costruttori di futuro. #StayTuned

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