Continuiamo a parlare di quadri aziendali, dopo il lancio della discussione lo scorso 23 giugno con l’intervista a Elisabetta Pedrini. Oggi ci confrontiamo con Gianmarco Nasti, responsabile quadri Manageritalia Napoli.
Com’è oggi la situazione manageriale in Campania, dove nel privato ci sono pochi dirigenti (2.000 circa) e quadri (13mila circa)? Se l’Italia, ma ancor più la Campania, sono terre di Pmi e aziende familiari, che ruolo e spazio c’è per i quadri?
In Campania abbiamo solo l’1,8% dei dirigenti e il 3,2% dei quadri occupati nel settore privato Italiano. Il dato è certamente indicativo di uno scenario fatto di aziende familiari e Pmi, dove la managerialità fatica a trovare spazi adeguati e dove le aziende operano in condizioni economiche e ambientali che stentano a creare opportunità di sviluppo. Deboli segnali di ripresa, soprattutto nel terziario e nei servizi e nell’ambito del turismo, fanno sperare in maggiori opportunità sia per le aziende che per i manager.
Tu lavori nel settore alberghi e turismo, dove i quadri sono in generale a capo di importanti strutture. Una dirigenza mancata e/o non data? E quale ruolo?
Sì, più che in ogni altro ambito il ruolo svolto dal middle-management del settore alberghi e turismo si avvicina al ruolo che in azienda è solitamente ricoperto da un dirigente. Infatti a capo di importanti strutture turistico ricettive c’è un quadro.
Cosa vuol dire oggi fare il direttore d’albergo?
La figura del direttore d’albergo oggi è molto diversa da quella che forse è ancora nell’immaginario collettivo, ovvero di rappresentanza. Oggi il ruolo richiede uno spettro molto più ampio di competenze e una capacità di gestire minori risorse con maggiori responsabilità e obiettivi da raggiungere in uno scenario in cui i rapporti umani sono al centro sia dei processi orizzontali che verticali. Insomma, un manager a tutto campo.
Quali competenze servono e come costruirle e aggiornarle?
Indipendentemente dalla capacità ricettiva, le strutture alberghiere sono aziende complesse i cui processi richiedono, per essere governati, una managerialità di ampio spettro. Il manager d’albergo ha competenze in gestione delle risorse umane, coordinamento e organizzazione e si caratterizza per le sue competenze tecnico-specialistiche nel settore turistico-alberghiero.
Tra quelle tecnico-professionali, il direttore d’albergo deve possedere competenze di tipo economico, normativo, organizzativo e gestionale dei diversi settori (budgeting, F&B, gestione del front/back office, tecniche di revenue management, marketing e commerciale), la gestione del personale e la gestione delle forniture. Tra le competenze di base è necessaria la conoscenza approfondita, scritta e parlata, di almeno due lingue straniere e la capacità di utilizzo dei software gestionali per le imprese alberghiere. Deve necessariamente avere spirito di iniziativa, carattere dinamico e intraprendente, capacità di ottenere e mantenere un clima professionale, sereno e collaborativo con il personale, motivare, impostare un lavoro di squadra e affermare la sua leadership. Infine, doti comunicative, relazionali e di diplomazia, da impiegare non solo con il personale ma con tutti i soggetti con i quali entrerà in contatto, a partire dalla stessa clientela. Deve possedere inoltre capacità di gestire reclami e conflittualità e saper intervenire con sicurezza e tempestività in situazioni improvvise ed eccezione, doti di resistenza allo stress.
Cosa fare per stare sulla cresta dell’onda?
Per restare sulla cresta dell’onda c’è solo un modo: formazione continua, ricerca dell’originalità e della qualità totale.
Cosa distingue il quadro dai suoi colleghi manager che hanno altri tipi di contratto, dirigenti e professional?
Oggi la distanza tra quadro e dirigente o executive professional si è molto assottigliata, le aree di sovrapposizione si sono ampliate e la percezione è che la teoria baumaniana applicata alla società liquida possa estendersi al concetto di managerialità liquida: oggi si è dirigente, domani quadro, l’altro si diventa libero professionista occupando il medesimo ruolo.
Cosa serve oggi ai quadri?
Ai quadri serve maggiore rappresentanza sindacale, maggiori opportunità di accedere a formazione continua, maggiore assistenza.
Cosa ti ha spinto a iscriverti a Manageritalia e cosa ti ha dato sino ad oggi l’associazione?
Proprio le necessità di cui sopra. Cosa ho ricevuto in cambio? Soprattutto l’opportunità di far parte di un’associazione viva, dinamica, nella quale ho avuto l’opportunità di confrontarmi con colleghi operanti in ambiti diversi e arricchirmi delle loro esperienze.
Quindi perché oggi un quadro dovrebbe iscriversi a Manageritalia?
Faccio parte dell’Associazione dei direttori d’albergo nazionale (ADA) e come l’ADA è la casa dei direttori, Manageritalia è la casa dei manager dove tutelare, accrescere e creare valore attraverso la condivisione delle proprie esperienze con quelle di migliaia di altri iscritti.