Manager, le nuove sfide da cogliere

Come prepararsi a un contesto discontinuo e che nei prossimi anni vedrà per i manager nuove sfide da cogliere?

Cosa significa essere un manager oggi e qual è il suo ruolo in un’economia globale in forte cambiamento? Prima di tutto abbiamo bisogno di comprendere alcuni macro trend globali che stanno influenzando e guidando i manager nei loro ruoli già oggi. A partire dall’ambiente: come sembra ovvio, non stiamo vivendo un cambiamento, ma nel cambiamento. Questo fenomeno è definito con l’acronimo “vuca”, dove “v” sta per volatility (volatilità), la natura e le dinamiche del cambiamento e la natura e la velocità del cambiamento forzano e cambiano i catalizzatori; “u” sta per uncertainty (incertezza), ossia la mancanza di prevedibilità, la possibilità di un effetto sorpresa e il senso di consapevolezza e la comprensione di problemi ed eventi; “c” sta per complexity (complessità), la molteplicità di forze, la contraddizione dei problemi e il caos e la confusione che circondano un’organizzazione; “a” come ambiguity (ambiguità), l’incertezza della realtà, le potenziali incomprensioni e l’insieme di significati delle condizioni; sono principio di causa ed effetto della confusione. Un altro trend che possiamo evidenziare è quello legato alla demografia, che sta avendo un impatto indiscutibile sulle nostre aziende. Attualmente possiamo rilevare a questo proposito il talento maturo, ovvero l’estensione della data del pensionamento che fa sì che ci siano grandi cambiamenti nel mantenere la motivazione dei nostri talenti senior. Altro aspetto legato a questo trend è quello degli immigrati digitali: dal 2020 i bambini nati dal 2000 in avanti inizieranno ad essere parte delle nostre organizzazioni, giovani con differenti competenze e aspettative dal lavoro rispetto a quelle che abbiamo avuto noi. Che dire poi dei posti vacanti: per il 2020 la previsione legata ai trend demografici prevede 73mila posti vacanti in Europa, ciò fa sì che sia più importante che mai tenere i nostri talenti chiave. Consideriamo inoltre i big data: abbiamo più dati che mai, la sfida non è acquisire conoscenza ma piuttosto cosa ci facciamo e cosa sappiamo. Infine, la connessione: qualunque cosa accada in altri paesi può riguardare la nostra economia locale, prevederlo è sempre più difficile: potremmo parlare per ore a proposito di quello che sta succedendo nel nostro mondo, ma questi quattro fattori sono, a mio avviso, la chiave per definire cosa implica essere manager in un’economia globale che cambia.

Le skill chiave dei manager
Per raggiungere il successo i manager dovrebbero possedere nei prossimi anni nove skill: flessibilità, adattare sempre la strategia al contesto; resilienza, intesa come la forza per sostenere i cambiamenti costanti; competenze comunicative; empatia, per capire i bisogni differenti del proprio staff; desiderio, essere un manager significa voler essere un manager; autenticità, che in un contesto come quello corrente significa che solo voler veramente il meglio dai nostri team e clienti può fare la differenza: è necessario considerare che siamo tutti persone con i nostri punti di forza e debolezza ma con una motivazione a crescere, migliorare e imparare ogni giorno; innovazione, in molti casi le nostre vecchie risposte non hanno senso: come manager è necessario creare nuove risposte al nostro mercato e team; lavoro in team: nessuno sa tutto, essere un bravo manager presuppone il saper prendere il meglio dagli altri; capacità di far crescere il talento attirando le persone migliori, trattenendole e assicurando i risultati migliori.

Il mondo del lavoro nei prossimi anni
Nessuno di noi ha una sfera di cristallo ma sulla base di alcuni segnali già oggi presenti è possibile tracciare uno scenario convincente del mondo del lavoro che verrà, che certamente non durerà per tutta la vita. L’invecchiamento della popolazione si sta aggravando. Questo inizierà a causare una riduzione di professionisti competenti. Per il 2020 la previsione è di avere il 40% dei dipendenti provenienti da altre nazioni come Cina, India o Siria. Secondo il punto di vista di Daniel Pink espresso nel suo libro A whole new mind, la progettazione e la comunicazione delle sensazioni sarà sempre più determinante. Ogni giorno ruoli di lavoro differenti saranno classificati secondo il valore che portano. Assisteremo anche alla crescita di accumulatori di informazioni e liberi agenti: gli accumulatori di informazioni sono persone innovative e creative valutate per la loro conoscenza, abilità di lavorare con chiunque. Anche permettere ai nostri collaboratori di crescere nei prossimi anni sarà fondamentale. Assisteremo a lavori virtuali e alla crescita di team multidisciplinari. Riassumendo, se vogliamo immaginare il futuro del lavoro, abbiamo solo bisogno di pensare a quali trend globali stanno già interessando il nostro mondo presente: l’estrema longevità; la diffusione di macchine e di sistemi intelligenti; l’informatica; le nuove tecnologie e le piattaforme che creano nuove strutture organizzative; un mondo globale e connesso.

Cambiamenti per i manager e il management
Sulla base di questi trend, cosa si sta facendo per essere pronti? In un mondo dove il vero talento è e sarà raro, consiglierei ai manager di focalizzarsi sulle persone e sui loro bisogni, aiutandoli a crescere, creando un ambiente in grado di motivare. Non è più sufficiente dare direttive e monitorare l’esecuzione dei compiti, ma convincere gli individui a proposito della loro missione, degli obiettivi e dei valori aziendali, lasciando prendere loro le decisioni. I nuovi leader devono essere in grado di trasmettere una visione con parole e azioni e ispirare i loro collaboratori affinché possano dare un significato al loro lavoro quotidiano, evitando il micromanagement, che prevale tuttora in molte aziende. Ogni paese ha sue specificità in termini di cultura, ma in termini generali le competenze saranno nel complesso simili poiché dovremo fronteggiare gli stessi problemi e sfide. Sulla base della mia esperienza nella gestione di team in paesi differenti, ciò che ho appreso è che è necessario rispettare la cultura, ma l’approccio alle persone e ai loro bisogni dovrebbe essere sempre lo stesso.Carriere e sviluppo professionale Sempre più persone stanno aspirando a un lavoro che non solo rappresenti una fonte di guadagno, ma che soprattutto contribuisca al loro sviluppo. Probabilmente la nostra vita lavorativa sarà più lunga di quella dei nostri genitori e si svolgerà in un contesto più complesso e volatile, meno prevedibile. Di conseguenza, il nostro successo lavorativo dipenderà soprattutto dalla nostra capacità di essere adatti al lavoro, tenendo il nostro profilo attrattivo per il mercato del lavoro e mantenendo questa attrattività nel tempo. Non si tratta più di svolgere lo stesso lavoro per una vita intera quanto piuttosto di adattare la nostra carriera professionale per tenere alta la nostra occupabilità, di continuare a imparare e disimparare e tenere aggiornate costantemente le nostre competenze e conoscenze. Tenere alta la propria attrattività per il mercato del lavoro significa pensare che ognuno è responsabile della propria. Occorre preoccuparsi del proprio personal brand e mantenere le proprie conoscenze e competenze aggiornate.

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