Longevità: dalla mente al lavoro

Portare in palestra il cervello per vivere bene tutta la propria carriera
formazione longevità

C’è un indicatore di speranza di vita che viene regolarmente tracciato ma solitamente trascurato: si tratta della “speranza di vita in buona salute” (Healthy life years), che in Italia si assesta sui 69 anni, al secondo posto in Europa. Definisce l’aspettativa di vita “senza gravi limitazioni fisiche” (quindi neanche proprio in piena salute…).

Considerando che l’aspettativa di vita alla nascita, sempre in Italia, è di 83 anni, questo indicatore ci dice che in media si vive male per 14 anni: non pochi.

Facciamo allora l’esercizio di trasporre questo concetto alla carriera: qual è la differenza in anni fra la durata totale della carriera e quella della “carriera felice”? In che misura coincidono in Italia? Possiamo pensare a un analogo 83%?

Non lo sapremo forse mai, ma certo ogni dirigente può interrogarsi su quanto il proprio ruolo lavorativo sia oggi fonte di soddisfazione, “adrenalina positiva”, senso di realizzazione ed energia, oppure, di converso, di frustrazione, distress o anche rabbia e autocommiserazione.

Le qualità di una carriera felice

Da una ricerca informale che portiamo avanti da diversi anni, attraverso interviste regolari a dirigenti che sono arrivati/e molto bene a fine carriera, emerge invariabilmente che una carriera felice e appagante è direttamente proporzionale al talento nell’affrontare e anticipare i cambiamenti, a una presenza personale che dia, di volta in volta, una direzione chiara a questi cambiamenti e alla concentrazione focalizzata nel metterli a terra.

La flessibilità, la capacità di adattamento e la propensione e il gusto per il cambiamento determinano la capacità di navigare contesti complessi e in continua evoluzione, adottando rapidamente nuove opinioni, strategie e prospettive.

Essere adattabili significa non solo accettare il cambiamento, ma anticiparlo e integrarlo nelle proprie decisioni e nella gestione del team.

Identità, presenza e forza interiore

Il senso della propria identità e presenza genera forza interiore, padronanza di sé, chiarezza di visione. Una consapevolezza profonda che permetta di affrontare sfide e anche fallimenti, mantenendo la rotta e trovando sempre un senso più elevato che giustifica quanto sta accadendo e anche la fatica che si fa.

La capacità di vivere e gestire emozioni e reazioni, agendo con intenzionalità e una direzione definita, ispira e guida gli altri verso obiettivi condivisi, generando di conseguenza appagamento per tutto il team.

Fitness cerebrale: la concentrazione come allenamento mentale

La concentrazione ha a che fare con la propria fitness cerebrale: una mente lucida, veloce e perspicace, capace di concentrare l’attenzione, ascoltare i segnali deboli e discernere informazioni cruciali in contesti complessi e dinamici, rapida nel cogliere connessioni sottili e implicazioni future, abile nell’ascoltare e interpretare quegli indizi quasi impercettibili che anticipano cambiamenti o nuove opportunità, usando l’intuito Il cervello, organo del cambiamento.

Il cervello è per sua natura longevo. È un organo straordinariamente plastico, capace di adattarsi e modificarsi strutturalmente e funzionalmente fino alla fine.

Il senso del movimento e del cambiamento è la “ragione di vita” del cervello e di tutto il sistema nervoso.

Andrew Verity, il ricercatore australiano che fondò la disciplina del Neuro-Training®, in una conferenza al Cfmt affermò: «Il cervello in effetti è molto malleabile, se comunichi con lui con un linguaggio che comprende».

Il Neuro-Training® consiste in un’applicazione pratica delle conoscenze neuroscientifiche, allenando il cervello rispetto a specifici contesti per mantenerlo giovane e, soprattutto, per raggiungere i propri obiettivi, quelli autentici che stanno a cuore. Questo è possibile per tutti noi grazie alla neuroplasticità, che consente di allenare le diverse aree cerebrali e le relative funzioni attraverso stimoli specifici

Allenare la mente come il corpo

La fitness cerebrale può essere sviluppata proprio sfruttando questa proprietà intrinseca, attivando percorsi neuronali e rafforzando le connessioni sinaptiche. Per esempio, secondo una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience (Maguire et al., 2000), i tassisti londinesi mostrano un ingrossamento dell’ippocampo posteriore, l’area associata alla memoria spaziale, a seguito dell’intenso allenamento richiesto per navigare la città.

Ma non è necessario cambiare vita e andare a fare il tassista a Londra per allenare il proprio ippocampo: possiamo farlo tutti grazie a semplici esercizi di stimolazione delle aree cerebrali. In che modo? Alcune modalità riguardano la stimolazione di specifici punti riflessi sulla pelle, le posizioni oculari o, fondamentale, schemi respiratori.

Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato l’efficacia di interventi mirati: esercizi cognitivi e fisici, come evidenziato in Proceedings of the national academy of sciences (Colcombe et al., 2003), possono migliorare le prestazioni cognitive negli adulti, suggerendo che un allenamento costante delle funzioni cerebrali, simile a quello fisico, possa ottimizzare la longevità manageriale.

Insomma, anche il cervello va regolarmente “portato in palestra”, e lo possono fare tutti, sapendo come fare.

Longevità manageriale: un dovere verso sé stessi

Mantenere le diverse aree e ghiandole cerebrali funzionalmente efficienti e allenare così “fisicamente” la longevità cerebrale e manageriale non solo si può fare, ma si deve fare, preferibilmente in modo preventivo, ovvero prima di averne “bisogno urgente”. Non solo per essere pienamente in forma, ma anche e soprattutto per aprire nuovi e appaganti progetti per il futuro o la “vita dopo l’azienda”.

LONGEVITÀ MANAGERIALE E BRAIN FITNESS
Strategie all’avanguardia per mantenersi professionalmente attraenti a lungo

La longevità manageriale non è frutto del caso, ma il risultato di un equilibrio dinamico tra tenacia, competenza, empatia, lucidità e capacità di adattamento. Certo, la fortuna può incidere in alcuni momenti chiave, ma ciò che davvero distingue i leader che durano nel tempo è il lavoro costante su di sé: la consapevolezza, l’allenamento mentale e la gestione efficace delle proprie energie cognitive ed emotive.

Il nostro sistema nervoso può essere potenziato e allenato, proprio come un muscolo. Le neuroscienze ci insegnano che il cervello, se stimolato nel modo giusto, può ampliare le proprie capacità e rafforzare la resilienza, migliorando concentrazione, lucidità decisionale e benessere complessivo. Come ricordava Rita Levi Montalcini, «il cervello è l’unico organo che non si consuma con l’uso: più lo usiamo, meglio funziona». Ma sappiamo davvero come allenarlo in modo strategico?

Questo percorso di tre incontri offre un protocollo di allenamento neurologico semplice, efficace e completo, dedicato a chi desidera sviluppare le competenze e le abitudini che sostengono la longevità manageriale e la brain fitness.

Attraverso esercizi mirati, riflessioni guidate e pratiche di autoregolazione, esploreremo gli ingredienti chiave della performance sostenibile: attenzione, energia, empatia, focus e chiarezza di intenti.

Ogni competenza è collegata a specifiche aree cerebrali che, se allenate in modo consapevole, creano un network mentale integrato, capace di generare risultati concreti e duraturi, dentro e fuori l’organizzazione.

Questo percorso è pensato per chi vuole mantenere la direzione della propria carriera, continuando a crescere con equilibrio, soddisfazione e presenza mentale.
Perché guidare gli altri in modo efficace inizia sempre da una leadership pienamente consapevole di sé.

La metodologia

Il percorso si sviluppa su 3 aule virtuali di 2 ore ciascuno. Ogni incontro comprende:

  • una parte teorica di indagine sugli ingredienti chiave della longevità manageriale e i principi di neurologia adattativa su cui si fonda il metodo proposto, che permette di allenarli con un’azione specifica sulle parti preposte del sistema nervoso;
  • una sezione pratica, un protocollo di esercizi per allenare il proprio sistema nervoso rispetto ai Pilastri della longevità manageriale.

La parte pratica è basata sulle seguenti discipline, che hanno in comune un forte impatto sulla dimensione mentale attraverso un allenamento tramite il sistema somatico:

1. Metodo Neuro-Training® – disciplina australiana basata sulle più recenti conoscenze neuro-scientifiche. Le sequenze di Neuro-Training® provengono dalla ricerca originale di Andrew Verity, director e fondatore del Neuro-Training College, Melbourne, Australia, con cui la docente, Alessia Tanzi, ha studiato fianco a fianco per 12 anni.
2. Mind Body Exercises Metodo Yoga Coaching® originale creato da Alessia Tanzi, in collaborazione con esperti e maestri nella loro disciplina, applicato in ambito manageriale dal 2012.

Si tratta di vere e proprie tecnologie interiori per rafforzare le facoltà chiave, di modo che i comportamenti appropriati vengano messi in atto sempre più spontaneamente e senza sforzo.

I temi trattati

  • I Pilastro della longevità manageriale: flessibilità, capacità di adattamento e propensione al cambiamento.
  • II Pilastro della longevità manageriale: identità, forza e padronanza di sé.
  • III Pilastro della longevità manageriale: concentrazione, attenzione, ascolto.

Percorso online 2, 9, 16 dicembre 13-15. 

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