L’integrazione sintetico e biologico nel mondo manageriale

Opportunità e rischi degli algoritmi generativi. Abbracciare, con consapevolezza, le nuove identità digitali

“Il successo nella creazione dell’intelligenza artificiale sarebbe il più grande evento nella storia umana. Purtroppo potrebbe anche essere l’ultima, a meno che non impariamo a evitare i rischi”.

Devo ammettere che quando si parla di Intelligenza Artificiale, o algoritmi generativi, come il caso di ChatGPT, Dall-e ecc., il mondo ormai si divide tra coloro che ritengono queste creazioni digitali pericolose e chi invece le ritiene un passaggio obbligato. Le parole di Stephen Hawking con cui ho aperto questa riflessione dovrebbero indurre noi umani a comprendere che ad ogni tecnologia che viene sviluppata corrispondono sia grandi opportunità che grandi rischi.

Alan Turing, per molti aspetti il padre dei primi computer, è ancora più drastico nel discutere di pensiero meccanico.

“Sembra probabile che una volta iniziato il metodo del pensiero meccanico, non ci vorrebbe molto tempo per superare le nostre deboli forze… Sarebbero in grado di conversare tra loro per aguzzare il loro ingegno. Ad un certo punto, quindi, dovremmo aspettarci che le macchine prendano il controllo”.

Viviamo in un mondo che sempre più velocemente sta mutando. Le ultime due crisi, pandemia e Ucraina, in modi del tutto inaspettati, hanno dato una forte spinta al mondo digitale: la prima con un aumento del tempo speso in video conferenze e altre attività digitali, la seconda con una forte pressione all’adozione di unità sintetiche con effettori più o meno letali (droni, per dirla semplice).

Come manager e imprenditore devo domandarmi quali sono i rischi, ed egualmente le opportunità, che il mondo digitale sta offrendo a me e chiunque altro nella mia posizione. In questo ultimo anno ammetto di essermi dilettato a utilizzare chatGPT: no, lo premetto, questa mia riflessione è scritta totalmente di mio pugno. Però mi sono spesso confrontato con questo algoritmo generativo, diciamo che l’ho sfidato nel generare testi in merito a materie finanziarie, di cui sono esperto. Alcune volte erano testi piuttosto elementari, altre volte potevano essere più elaborati.

Ho utilizzato chatGPT3. Nei prossimi mesi arriverà il 4 ed entro un anno, plausibilmente, la versione 5. Ogni versione è più avanzata delle altre e viene “educata” con molte più parole. Rinnegare il futuro e l’evoluzione è assurdo per chiunque, specialmente per noi imprenditori, che dobbiamo valorizzare ogni minuto del nostro tempo. Quindi in questo anno mi sono interrogato su come le nuove soluzioni digitali possono non sostituire ma integrare noi umani, imprenditori e manager prima di tutto.

Credo che la via migliore sia l’integrazione tra sintetico e biologico, ovviamente nulla di estremo come i cyborg, ma una cosa più gentile, più sottile e alla portata di chiunque sappia usare un computer e un cellulare.

Il miglior esempio di come i futuri algoritmi generativi possono interagire e magnificare, o aumentare noi umani, è integrando le loro funzioni di calcolo e analisi con la nostra intuizione. Facciamo un esempio con la piattaforma sociale LinkedIn. Utilizzo questo social da diversi anni. È una soluzione ottimale per esprimere le mie riflessioni in modo sintetico: mi permette di interagire con altri clienti, potenziali associati, e molte figure che sono completamente distanti dal mio mondo finanziario e manageriale.

LinkedIn, in sostanza, magnifica le mie attività di network e costruttore. I processi che guidano l’algoritmo di LinkedIn, una volta valorizzati e compresi (nei limiti di quanto un uomo di finanza possa capire di programmazione) permettono alle mie riflessioni di giungere a persone che non avrei mai raggiunto nella mia vita reale, per distanza fisica o parti di altre realtà e filiere industriali.

Il manager di oggi, o l’imprenditore, dovrebbe abbracciare le nuove entità digitali, o come sono solito chiamarle io “sintetiche”, che possono magnificare l’attività di tutti i giorni. Tutte le grandi organizzazioni sono ormai consapevoli che un utilizzo moderato di sistemi sintetici permette di risparmiare tempo in attività ripetitive o a connotazione fortemente analitica. Io stesso, sin dall’inizio della mia avventura imprenditoriale, ho sempre fatto leverage di ogni tecnologia disponibile. Anche oggi che ho creato una struttura solida e presente che può supportare tutte le attività della mia azienda, ho sempre attenzione ad associare il potere del sintetico a tutti i miei collaboratori, partner nel supportare i clienti e le aziende che si affidano a noi.

Il binomio biologico sintetico sarà sempre più efficace in futuro, ovviamente dobbiamo essere consci che ogni passo e ogni azione che deleghiamo ai sintetici non deve farci perdere la nostra umanità.

In questo senso, gli algoritmi e qualunque altra futura innovazione digitale saranno un valido terzo braccio a cui ogni manager potrà delegare attività meccaniche e ripetitive, potendo focalizzare, come faccio io oggi, l’attenzione a quelle sfide e quei progetti che richiedono sempre una visione umana ed empatica.

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