Leadership: una parola al plurale

Manageritalia Lombardia terrà la sua prossima assemblea lunedì 23 maggio alle 18. All’interno di questo appuntamento chiave per l’associazione, alle ore 18.45 circa, avrà luogo l'evento Leadership plurale: talk con Luca Solari e tavola rotonda

Esistono diverse definizioni di leadership. In linea generale, per leadership si intende l’arte di motivare un gruppo di persone ad agire per raggiungere obiettivi comuni. In un contesto aziendale, questo può significare indirizzare lavoratori e colleghi con una strategia volta a soddisfare le esigenze dell’azienda. Essere leader significa ispirare gli altri ad agire e, allo stesso tempo, dirigere il modo in cui questi agiscono.

La leadership comporta stabilire una visione chiara, condividere quella visione con gli altri in modo che possa essere compresa, apprezzata e implementata fornendo le informazioni, le conoscenze e i metodi per realizzare quella visione e coordinare e bilanciare gli interessi in conflitto di tutti i membri e le parti interessate.

Le caratteristiche di un buon leader sono l’integrità, la capacità di delega, la comunicazione, la consapevolezza del proprio potenziale e delle aree da migliorare, la gratitudine, la capacità di formarsi e influenzare gli altri, l’empatia, il coraggio e il rispetto.

Mentre la leadership non è intrinsecamente legata al profitto, coloro che sono visti come leader efficaci nei contesti aziendali sono quelli che aumentano i profitti della loro azienda.

Ci sono persone che sembrano naturalmente dotate di più capacità di leadership di altre, ma chiunque può imparare a diventare un leader migliorando competenze specifiche.

I termini leadership e management tendono ad essere usati in modo intercambiabile, ma hanno un’accezione diversa. La leadership richiede tratti che vanno oltre i doveri di gestione. Sia i leader che i manager devono gestire le risorse a loro disposizione, ma la vera leadership richiede di più. I leader enfatizzano l’innovazione sopra ogni altra cosa e creano i presupposti affinché questa possa sbocciare.

Un esercizio collettivo

Oggi il termine leadership ha una varietà di sfaccettature che ne arricchiscono il contenuto. L’elemento individuale si integra con quello più collettivo o di team, il carattere strettamente competenziale si sovrappone alla capacità di adattamento e “learning agility”, ovvero la crescente necessità di creare “significato e ingaggio” per le persone coinvolte, tema tanto cruciale quanto la capacità di guidare le continue, e non sempre indolori, trasformazioni attraverso cui tutte le aziende sono obbligate a passare. 

Definire e comunicare una vision e una mission aziendale è esercizio sicuramente impegnativo, ma di certo non risolutivo o sufficiente a far avanzare un’organizzazione. Il tempo e le risorse investite nel declinare una narrativa a volte simbolica in significati comprensibili e “attaccabili” a tutte le persone coinvolte è, senza ombra di dubbio, attività largamente più importante e impattante.

Ingaggio e sostenibilità

Mantenere poi vivo quell’ingaggio e quella comprensione nel medio-lungo periodo è ovviamente il fine ultimo ed elemento che garantisce la sostenibilità e il successo delle organizzazioni. Quanto brevemente descritto ha a che fare con la maturità, consapevolezza di business, capacità di guida e visione di tutti i leader, manager, team leader che occupano una posizione di responsabilità e questo senza per forza aver stampato sul proprio biglietto da visita un titolo da vp, chief executive o senior director.

La leadership plurale è un fenomeno collettivo distribuito o condiviso tra persone diverse, potenzialmente fluido e costruito nell’interazione. Nelle organizzazioni basate sulla conoscenza a volte vediamo la leadership emergere dalle interazioni. In un incontro tra pari, le idee scorrono, si sviluppa un percorso, si avvia un piano, si raggiunge un accordo. In questo stile di “produzione di leadership”, gli individui si guidano a vicenda. La leadership emerge come una proprietà dell’interazione di gruppo.

Detto questo, non significa declassare o sminuire l’importanza e la centralità della leadership e dei leader intesi nella loro accezione singolare, semmai l’esatto opposto. Sta proprio nella solidità e simbiosi totale delle due dimensioni, individuale e collettiva, la forza delle organizzazioni e la caratteristica differenziante e vincente nel lungo periodo. Obiettivo ultimo di ogni leader, a prescindere da ruolo e livello gerarchico, dovrebbe essere quello di lasciare la propria organizzazione meglio di quanto l’abbia trovata. Una tale sfida si può vincere solo se questo commitment riguarda e ingaggia i “molti leader” che ogni giorno si impegnano per il presente e il futuro delle loro organizzazioni.

Un modello riconoscibile nei “molti”


In definitiva, la leadership di cui hanno bisogno le aziende oggi è consapevole, accountable, condivisa, visibile, presente a tutti i livelli organizzativi, una leadership dai molti volti e dalle molte parole eppure unica, consistente, identificabile e riconoscibile “nei molti” piuttosto che in un singolo. Una leadership che si adatti, che continui a evolvere, a imparare e studiare, un modello di leadership inclusivo e aperto alla diversità.

ASSEMBLEA MANAGERITALIA LOMBARDIA: LA LEADERSHIP AL CENTRO 
La leadership sarà al centro della parte pubblica dell’assemblea di Manageritalia Lombardia, lunedì 23 maggio 2022 alle 18, presso BASE Milano (via Bergognone 34). Talk con Luca Solari e, a seguire, tavola rotonda con Katia Bassi, Lara Carrese, Francesco Misurelli e Andrea Scotti Calderini.

Cliccare qui per maggiori informazioni e per partecipare.


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