Il report dell’Osservatorio JobPricing e Spring Professional diffuso in questi giorni prende in esame le prospettive di carriera offerte dalle principali università italiane ai loro ex studenti. In media le persone che hanno completato il ciclo di studi guadagnano 11.900 euro in più di chi ha deciso di non terminare il proprio percorso scolastico. Se i primi hanno una retribuzione annua lorda di 39.730 euro, i secondi non superano i 27.849 euro. E il gap sale a 13.300 euro se si considerano anche gli elementi variabili.
Dall’indagine emerge una differenza tra università private e statali: sembra proprio che le prime rendano di più. Quali sono le migliori? La Bocconi, i cui ex studenti guadagnano in media 35.500 euro lordi annui, il Politecnico di Milano (32.905 euro) e la Luiss Guido Carli (32.870 euro). La media nazionale, invece, è ferma a 30.480 euro. L’ultima classificata è l’Università degli studi di Messina, con meno di 29 mila euro. E più si avanza negli anni e più il divario cresce. I laureati ultra 45enni prendono in media 49.427 lordi annui: per quelli che hanno studiato alla Bocconi la retribuzione sale a 63.861 euro, per gli ex studenti Cattolica di Milano a 61.040 euro e per chi si è laureato alla Luiss a 58.892 euro.
Rispetto all’ingresso, quegli atenei consentono una crescita molto significativa della retribuzione che va dal 79% della Luiss all’80% della Bocconi, fino all’87% della Cattolica. Quali sono le lauree più remunerative? Senz’altro quelle scientifiche, come biologia, ingegneria, chimica.