L’amico di un mio amico… mi ha trovato un lavoro!

Anziché buttarci nel vuoto e approcciare sconosciuti con cv e richieste su LinkedIn, dovremmo partire dalla nostra rete di contatti e amicizie, una miniera preziosa e inaspettata di opportunità professionali. Il saggio fresco di stampa di David Burkus

Tra le skill più importanti che andrebbero insegnate a scuola, sostiene David Burkus, docente di management e divulgatore, non ci dovrebbe essere solo la capacità di farsi nuovi amici, ma di mantenerli. L’uomo è un animale sociale e mai come in questa epoca di contatti virtuali su Facebook ha bisogno di riscoprire i rapporti umani, costruire e sviluppare una rete di relazioni in grado di proteggerlo. L’obiettivo non è solo uscire per un drink, ma far sì che da questo drink si possano recuperare informazioni e soprattutto nuovi contatti e relazioni, in un processo potenzialmente senza fine. Dai tempi dei bestseller di Dale Carnegie sembra che poco sia cambiato, ma certi insegnamenti acquistano un nuovo significato se si pensa che interessarci a chi è già accanto a noi e condividere quello che sappiamo ci può aprire molte porte. 

Il punto di forza di questo saggio molto pratico e fresco di stampa negli Stati Uniti è nella costruzione del cosiddetto “network secondario” ovvero nella capacità di cogliere i vantaggi della rete già esistente che ciascuno di noi possiede. Sì, perché l’idea supportata da numerosi esempi è come attraverso il meccanismo della raccomandazione/intermediazione di una persona di fiducia, come può essere appunto un nostro amico, si riesca ad arrivare ad altre persone magari lontane dal nostro mondo, ma a loro volta miniere di contatti e informazioni. L’approccio è diverso rispetto a chi consiglia in mille modi di mirare a sconosciuti, molto spesso indifferenti nei nostri confronti. 

La regola sempre valida è che questa abilità e apertura verso i contatti già in essere non deve essere scatenata da un evento improvviso, ma va mantenuta costante, come una zuppa sempre calda su un fornello perennemente acceso. Non ci sono scuse: perfino chi è troppo impegnato col proprio lavoro “deve” ritagliarsi del tempo per la vita sociale e le relazioni, rifuggendo l’unico vero problema ancor più grave della perdita del lavoro: l’isolamento. Il libro è ricco di dati, ricerche e aneddoti in stile TED Talk e può essere utilmente consultato insieme alla popolare serie di podcast online su davidburkus.com.

Friend of a Friend: Understanding the Hidden Networks That Can Transform Your Life and Your Career, David Burkus, Houghton Mifflin Harcourt, pagg. 256, $ 16.20.

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