Numerosi studi rivelano che il 79% dei ceo considera l’innovazione una priorità, ma il 94% afferma che la propria organizzazione non sia in grado di farlo. L’innovazione è fondamentale per le aziende, poiché rappresenta l’unica garanzia di lealtà dei clienti ed è ciò che le rende rilevanti. Inoltre, si potrebbe dire che il cambiamento rappresenti la nostra principale speranza per affrontare con successo le sfide attuali.
Capire e allenare l’innovazione
Gary Hamel spiega che, per sapere se qualcosa è realmente innovativo, è necessario porsi tre domande chiave: cambia le aspettative dei clienti? Cambia la struttura dei costi? Cambia il modo di competere? Nelle organizzazioni esistono molti livelli di innovazione: nei prodotti, nelle operazioni (come logistica e supply chain), nel proprio modello di business, nell’ecosistema e nel management (nelle strutture, negli strumenti e nei metodi che usiamo per fare insieme quello che non possiamo fare da soli). Per imparare a innovare, le aziende devono sviluppare alcune abitudini fondamentali. Prima di tutto, serve il coraggio di mettere in discussione ciò che si dà per scontato. Poi è essenziale esplorare con attenzione le tendenze emergenti, valorizzare i punti di forza spesso nascosti e, infine, individuare le necessità ancora insoddisfatte.
Strategia innovativa
Per creare una strategia davvero innovativa, occorre partire da una riflessione profonda su cosa l’organizzazione sta diventando e su come può reinventare sé stessa e l’ambiente in cui opera. La maggior parte delle aziende non possiede una vera strategia e la pianificazione tradizionale è spesso assente o inefficace. Le strategie efficaci non si impongono dall’alto, ma nascono dal confronto e dall’ascolto diffuso. Le migliori idee, di solito, vengono dall’esterno, e per costruire una strategia unica servono idee uniche: bisogna divergere prima di convergere, concentrarsi più sui temi che sulle singole idee, mantenere apertura invece che chiusura e usare la tecnologia come uno strumento moltiplicatore.
Adattarsi prima di essere costretti
Secondo Hamel, le persone sono esseri in grado di adattarsi, a differenza della maggior parte delle organizzazioni. Questo presuppone un grande problema in un mondo caratterizzato da cambiamenti costanti. Generalmente siamo costretti a cambiare quando ci colpisce una crisi, ma è fondamentale trovare una nuova forma di cambiamento. Bisogna essere capaci di trasformarsi prima di essere obbligati a farlo.
Il nemico dell’innovazione: la burocrazia
Uno dei grandi ostacoli all’innovazione nelle aziende è la burocrazia. Si tratta di un sistema che impatta profondamente sul modo in cui un’organizzazione opera e che, soprattutto, non valorizza il talento dei collaboratori, poiché ne limita autonomia e capacità decisionale. Si basa sulla mera esecuzione dei compiti impartiti dalle persone che si trovano in alto nell’organigramma.
Per innovare serve ridistribuire il potere
Non esiste un modo per costruire un’organizzazione innovativa senza ridistribuire il potere al suo interno. Una struttura di potere discendente riduce le diversità, frena l’iniziativa, pregiudica la velocità e disallinea il potere e le competenze dentro l’organizzazione. Per un cambiamento radicale, Hamel raccomanda di appiattire la piramide organizzativa, suddividere le grandi unità in piccole e insegnare alle persone a pensare come uomini d’affari. Il cambiamento parte anche dalla cultura aziendale: rendere ogni team responsabile di specifici risultati, avvicinare il processo di decision making al cliente e riconoscere in ogni collaboratore una risorsa essenziale per il successo.
Cambiare modo di pensare
Ci troviamo in un momento in cui i nuovi problemi non possono essere risolti con le vecchie soluzioni. È necessario sfidare le credenze delle nostre organizzazioni e tutto quello che è dato per scontato. Sebbene durante gli anni il campo del management abbia provato molte iniziative innovative, nessuna ha supposto un cambio nel modo di dirigere le aziende. Questo perché esiste un problema nel Dna, un problema alla base. Più che focalizzarsi su “cosa fare”, è necessario concentrarsi su “come pensare”, per poter così realizzare trasformazioni significative.
Uno degli errori più radicati nel Dna delle organizzazioni è la credenza che i propri collaboratori siano solo mere risorse, assunti per la produzione di prodotti o servizi, diventando così uno strumento in più. Bisogna cambiare questa mentalità, riconoscendoli come agenti capaci di produrre un impatto nel mondo e contribuire alla sua evoluzione. I cambiamenti e le innovazioni nei processi, nella logistica e nella supply chain saranno inutili senza un upgrade nel modo di pensare.
Humanocracy: oltre la burocrazia
Gary Hamel propone di trasformare la burocrazia in un sistema chiamato “Humanocracy”, in cui si cerca di massimizzare il contributo individuale e collettivo. A tal fine, identifica sette principi fondamentali per costruire organizzazioni post burocratiche:
#1
Liberare lo spirito imprenditoriale all’interno dell’azienda.#2
Allineare l’influenza e la competenza e cambiare la struttura dell’organigramma, favorendo la meritocrazia.#3
Approfittare della conoscenza collettiva.#4
Creare una comunità tra le persone che fanno parte dell’organizzazione e stabilire buone relazioni tra i colleghi.#5
Trasformare l’azienda in un luogo in cui tutti siano in grado di evolvere.#6
Essere capaci di imparare da tutto il mondo e con una mentalità aperta.#7
Stabilire un equilibrio tra la libertà e il controllo all’interno dell’organizzazione.
THINK FORWARD
Creare il futuro, un’idea alla volta
Un nuovo appuntamento di Cfmt – Centro di formazione management del terziario, che in occasione del World Business Forum 2025 ospiterà in un evento privato il keynote speaker Gary Hamel. Con Hamel, uno dei pensatori d’impresa più influenti, che ha guidato le trasformazioni di alcune delle aziende più importanti del mondo, vedremo come ripensare i modelli tradizionali e abbracciare i principi della Humanocracy, ovvero la “umanocrazia”. Secondo questo approccio, Hamel vede come vincente un’organizzazione progettata attorno alle persone, non ai ruoli o alle regole. Al centro della riflessione, l’intelligenza collettiva e la necessità di rendere l’innovazione una competenza fondamentale, grazie a un approccio sistematico in grado di alimentare una capacità di cambiamento continua, strutturata e dirompente. Un’occasione unica per chi desidera contribuire in modo concreto alla trasformazione della propria organizzazione.
11 novembre 11-13
WOBI – World Business Forum 2025
In presenza a Milano – Allianz MiCo Milano Congressi o in diretta streaming.
Per maggiori informazioni ilenia.cericola@cfmt.it
Gary Hamel, tra i più influenti e iconoclasti business thinker al mondo, ha guidato processi di trasformazione in alcune delle aziende più note, contribuendo a creare miliardi di dollari di valore per gli azionisti. Da oltre quarant’anni è docente alla London Business School e direttore del Management Lab. Autore di libri fondamentali come Competing for the future, The future of managemente Humanocracy, The Wall Street Journal lo ha classificatocome il pensatore aziendale più influente al mondo, mentre Fortune lo ha definito “il principale esperto mondiale di strategia aziendale”. Hamel sarà speaker al World Business Forum Milano 2025. Scopri i prossimi ospiti del World Business Forum, in programma l’11 e 12 novembre a Milano. Se vuoi partecipare, accedi all’area riservata My Manageritalia > Servizi Professionali > WOBI Inspiring Ideas – eventi su www.manageritalia.it per utilizzare il codice sconto riservato agli associati.