Offrire un feedback sincero e tempestivo è una delle azioni più efficaci che un leader possa mettere in atto per far crescere le persone e migliorare le performance del gruppo. Kim Scott, già dirigente di Google, YouTube e AdSense e oggi consulente per i vertici di aziende internazionali, ha codificato un metodo efficace e pratico allo stesso tempo: il radical candor (candore radicale). Un approccio che coniuga sincerità assoluta e attenzione personale, evitando sia l’eccesso di durezza, sia il rischio di un falso buonismo che non aiuta nessuno.
Il candore radicale è HIP
Per Scott, il miglior feedback è quello che sfida direttamente chi lo riceve, ma mostra anche cura autentica per la persona. Per passare dalla teoria alla pratica, è possibile utilizzare l’acronimo HIP (humble, instant, personal): Umile, chi lo offre non parte da una posizione di superiorità, ma dal desiderio di aiutare; Immediato, viene dato nel momento in cui serve, senza rinvii; Personale, si svolge di persona, con lodi “pubbliche” e critiche “in privato”, evitando messaggi impersonali o freddi. Questo tipo di riscontro, quando è tempestivo e chiaro, diventa uno strumento strategico per guidare un team verso risultati più ambiziosi e duraturi.
Perché non bisogna rimandare
Molti leader tendono a posticipare un commento, sia positivo che critico, pensando che ci sarà sempre tempo per dirlo. In realtà, ogni rinvio indebolisce il messaggio, crea frustrazione e rallenta la crescita di un team. Se il riscontro arriva troppo tardi, i dettagli della situazione possono essere sfumati o dimenticati, rendendo più difficile correggere un errore o consolidare un successo. A volte, si cade nell’illusione che il collaboratore abbia già capito da solo l’errore commesso e lo abbia corretto. Quando ciò non si verifica, il problema riemerge, costringendo a ripartire da zero. Al contrario, un feedback in tempo reale mantiene vivi i dettagli nella mente di tutti e consente di agire subito. Riconoscere un buon lavoro quando è appena stato svolto, rafforza la motivazione e consolida comportamenti positivi. Segnalare un errore sul momento offre la possibilità di correggerlo prima che diventi un ostacolo.
Le sei regole di un feedback che funziona
Kim Scott individua sei principi fondamentali per rendere un riscontro davvero utile:
#1
Chiarire lo scopo
Prima di parlare, è bene avere chiaro in mente perché quel commento sarà utile a chi lo riceve.
#2
Dichiarare l’intenzione
Dire esplicitamente che si vuole essere d’aiuto elimina possibili fraintendimenti.
#3
Mostrare con esempi concreti
Specificare cosa è stato fatto bene o male, evitando frasi vaghe e generiche.
#4
Coinvolgere le risorse giuste
Non sempre il leader è la persona più adatta a fornire aiuto diretto. A volte, il supporto migliore è mettere in contatto il collaboratore con chi ha più esperienza in quel campo.
#5
Considerarlo un dono
Un feedback non è una punizione né una ricompensa, ma un’opportunità di crescita reciproca.
#6
Condividere il contesto
Spiegare l’impatto di un’azione nel quadro più ampio dell’organizzazione aiuta a comprenderne il valore e a replicare comportamenti virtuosi.
La questione del tempo
Uno dei motivi per cui molti leader evitano il feedback immediato è la percezione che richieda tempo e preparazione. Spesso lo si immagina come una lunga riunione formale. In realtà, spiega Scott, un
riscontro può richiedere anche solo pochi minuti, se dato con onestà e senza troppi giri di parole. Per riuscirci, è utile evitare di programmare riunioni senza pause intermedie; pianificare meeting di 25 o 50 minuti invece che di 30 o 60, così da avere tempo per un confronto veloce; essere pronti, se necessario, a concedere qualche minuto in più a un colloquio imprevisto, anche a costo di arrivare leggermente in ritardo a un appuntamento. Il tempo speso per dare un feedback immediato è un investimento: previene problemi futuri e accelera l’apprendimento dei nostri collaboratori.
Dal silenzio alla fiducia
Restare in silenzio troppo a lungo non costruisce fiducia, ma frustrazione. Più il problema rimane irrisolto, più aumenta il rischio di reazioni sproporzionate che possono compromettere le relazioni interne. Al contrario, in un contesto in cui il feedback è rapido, sincero e rispettoso, i collaboratori percepiscono un reale interesse per la loro crescita e si sentono parte di un gruppo coeso. Questo clima favorisce la trasparenza, riduce l’ansia legata all’attesa di valutazioni e stimola il coinvolgimento attivo di tutti.
KIM SCOTT AL LEADERSHIP FORUM 2025
Come bilanciare franchezza e attenzione alla persona, evitando sia la durezza eccessiva sia l’indulgenza inefficace? Kim Scott lo racconterà dal palco del Leadership Forum 2025 (15 e 16 ottobre, Milano, Teatro degli Arcimboldi, e online), un appuntamento di riferimento per la business community. Scott condividerà esperienze maturate accanto a leader di aziende globali come Dropbox e Twitter e offrirà strumenti concreti per applicare il candore radicale nella gestione quotidiana dei team, così da trasformare ogni riscontro in un’opportunità di crescita.
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