Employee Branding in Podcasting, ma anche Corporate Identity Semantics, Reputation and Perception, Comunicazione di Crisi mediatica, Empathy in Communication Environements. Contenuti sempre più attenti alla sostenibilità, all’innovazione, all’empatia verso una sempre maggiore responsabilità sociale sono i focus sui quali Francesca Anzalone lavora da anni e su cui basa l’attività di formazione, consulenza e sviluppo dei contenuti.
Sono cinque i trend della comunicazione digitale per il 2020 per le aziende, ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni. Per essere efficaci oggi è necessario conoscere le tendenze, comprenderne i tratti distintivi per inserirle nei piani di comunicazione e in quelli editoriali nella gestione di tutte le attività che vanno dalla comunicazione al marketing. Il mercato conversazionale oggi impone di creare conversazioni o di prenderne parte per essere riconosciuti, fare parte di trend e acquisire maggiore autorevolezza e fiducia da parte del mercato. Si parla di Reputation Economy ma anche di Perception, ovvero della percezione e dell’empatia che una Identity Corporate o un Brand è in grado di generare.
Ogni giorno si parla di Reputation Economy, di mercato conversazionale, di cultura digitale, di tendenze e tutti vogliono raggiungere autorevolezza, senza pensare che il percorso è lungo, preciso nelle sue definizioni e necessita di competenze, conoscenza del mercato e degli strumenti. Per questo è necessario partire da un’analisi puntuale di identità semantica (Identity Semantics Guide Manual), ovvero la costruzione dell’immagine a partire da una semantica comune e condivisa, su cui costruire obiettivi ed empatia, ma anche una puntuale revisione delle possibili criticità per ridurre al minimo il rischio di crisi mediatica.
I 5 trend della comunicazione digitale
1) Employee Branding in Podcasting per le aziende, ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni, ovvero utilizzare il Podcasting con i propri dipendenti per costruire una narrazione personalizzata e coerente con l’identità Corporate, ma arricchita da tanti punti di vista da parte della Comunità Aziendale. Uno strumento empatico che permette a ciascuno di raccontare e raccontarsi; e che se da una parte lavora sull’affermazione dell’identità, dall’altra diventa attrattore per nuovi talenti. Un linguaggio molto vicino a quello della Z Generation e quindi un codice comune.
2) Semantics Identity: l’identificazione della semantica attraverso la quale costruire la comunicazione. Corporate Identity Semantics Guide Manual è la mappatura di tutta la semantica Corporate e di Brand, è la strategia che meglio si avvicina alle esigenze di comunicazione interna ed esterna e che permette di identificare, affermare e valorizzare l’identità. Il codice comune è la base dell’identità e del riconoscimento di essere parte di una determinata realtà, dal linguaggio più comune alla microlingua settoriale. La mappatura permette dunque di comunicare con coerenza, efficacia e, a livello di web, identificare poi le principali keywords, TAG, categorie da inserire nell’online.
3) Reputation and Perception: un obiettivo da perseguire ma nello stesso tempo da costruire. Reputazione significa essere beneficiari di fiducia, credibilità, riconoscimento, senza dimenticare che questo risultato è il frutto di una costruzione costante basata su coerenza e ascolto. La produzione di contenuti non può prescindere da un 50% di visione interna e il restante 50% di attività di ascolto e quindi di empatia.
4) Comunicazione di crisi mediatica. Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad una serie di crisi mediatiche che hanno dimostrato quanto un calo di attenzione possa diventare grave sia a livello reputazionale che economico. Oggi è necessario lavorare su un doppio livello di analisi: da una parte costruire contenuti efficaci dal punto di vista semantico (utilizzare il codice comune con ciascuno dei nostri stakeholders e arrivare a personalizzare il contenuto in maniera costante), dall’altra analizzare ciascun contenuto nelle possibili criticità a cui espone, intercettando la percezione in tutte le sue accezioni positive e negative. Ancora una volta è l’empatia, l’analisi dei comportamenti e quindi la conoscenza delle dinamiche ormai sempre più omnichannel.
5) Empathy in Communication Environements: deve essere il nuovo approccio attraverso il quale affrontare ogni singola attività. Da anni abbiamo abbandonato la comunicazione della Self-Congratulation (o meglio avremmo dovuto farlo) e oggi più che mai l’ingaggio e l’inclusione sono gli obiettivi principali a cui la comunicazione deve ambire. Per essere davvero Trustable, e quindi essere percepiti positivi e soprattutto garantire la crescita della reputazione, l’empatia diventa la chiave. Empathy nel modo (semantics), nelle scelte e quindi nell’identificazione anche degli argomenti sensibili come la sostenibilità, la responsabilità sociale e tutto ciò che coinvolge l’inclusione. Ogni ambiente comunicativo e ogni asset deve dunque essere rivisto in una chiave empatica. Addio dunque alla descrizione e benvenuta narrazione coinvolgente.