Gestire risorse umane, troppo umane

D’accordo: questo è il secolo delle macchine, in un mondo senza più forza lavoro umana. Ma attenzione a non farsi abbagliare. A guardare bene, in futuro, il successo di un’azienda sarà determinato più che mai dai suoi lavoratori umani. Sì, anche dagli operai

Sfide future – Trattenere i blue-collar qualificati
Altro che terre rare, il problema sono le risorse rare e suona strano ma anche i colletti blu (esempio, conducente carrello elevatore) scarseggiano. In futuro, il successo di un’azienda sarà determinato anche da magazzinieri, camionisti, addetti alla produzione e tutti coloro la cui attività non può essere ulteriormente automatizzata. Questo comporta un nuovo compito per le aziende: devono professionalizzare ulteriormente i rapporti con questi lavoratori, finora sottovalutati. Ci sono molte cose da fare per tamponare, fra cui: offrire prospettive a lungo termine, facilitare il raggiungimento del posto di lavoro, mostrare più apprezzamento e gratificazione per i lavori più umili, verificare se l’home office è possibile parzialmente anche per queste categorie. Oppure, fare come Disney, che con il pionieristico progetto Aspire offre a tutti i dipendenti retribuiti a ore che lavorano per 90 giorni la possibilità di conseguire un diploma di scuola superiore o iniziare un corso di laurea mentre lavorano, a spese di Topolino & Co.

Management innovation – Il modello cinese fa scuola
Metamorfosi: da “i cinesi ci copiano” a “copiamo i cinesi”. Addirittura come “scuola” di management. In “How chinese companies are reinventing management”, l’Harvard business review smonta i luoghi comuni e avverte le imprese occidentali: qui c’è tanto da imparare. E non sorprende: le aziende che nel mondo crescono più velocemente sono proprio cinesi, avverte Fortune nella sua classifica, che vede ai primi due posti Daqo New Energy e Futu Holdings. Il loro punto di forza pare essere proprio lo stile di gestione che punta su compiti chiaramente definiti e una grande autonomia di dipendenti e team che da soli si procurano risorse e informazioni per le attività. Gli esperti chiamano tutto questo “digitally enhanced directed autonomy” potenziata digitalmente. Ecco 3 elementi “intriganti” del modello cinese di gestione. 1) Dare ai dipendenti un ampio margine di manovra. Le aziende cinesi puntano sull’autonomia di massa. Il Gruppo Handu, che opera nel settore dell’e-commerce, ne è la dimostrazione. Il gruppo è composto da numerose microimprese formate da tre persone, ognuna delle quali è responsabile di un prodotto. 2) Agire rapidamente attraverso le piattaforme digitali. Per le microimprese di Handu è molto facile lanciare un nuovo prodotto, poiché possono accedere a produttori interni o esterni direttamente tramite una piattaforma digitale. I team leader sono così in grado di far produrre rapidamente nuovi articoli in piccole quantità, senza dover consultare i middle manager. 3) Focus radicale su un singolo compito. Questo approccio è tipico della gestione cinese: ai team autonomi viene assegnato un compito ben definito, con linee guida chiare su budget e tempi. L’obiettivo viene poi perseguito con ingenti risorse.

Carenza personale – Le 5 contromisure
In molti settori le persone giuste sono difficili da trovare e tenere, ecco alcune contromisure: 1) Largo ai giovani robot. La catena alberghiera Travelodge ha recentemente acquistato 7.500 robot aspirapolvere RoboVac Buddy che ora puliscono i pavimenti dei 579 hotel britannici lasciando al team di pulizia, cronicamente a corto di personale, il tempo di concentrarsi sul rifacimento delle stanze. 2) Attrarre personale garantendo il fine settimana libero. Sempre più ristoranti di lusso limitano gli orari di apertura chiudendo durante il weekend. Spesso questo è l’unico modo in cui i ristoranti riescono a trovare personale qualificato. 3) Porte aperte ai bambini in azienda. Molti hotel statunitensi permettono al personale addetto alle pulizie di portare i propri figli al lavoro. I bambini fanno i compiti nei corridoi mentre i genitori puliscono le camere. 4) Testare il modello dei 9 giorni. Per molte aziende l’opzione della settimana di 4 giorni non è praticabile perché devono essere sempre a disposizione dei clienti. Una buona alternativa può essere il modello dei 9 giorni. Ciò significa che ogni due settimane tutti hanno il venerdì libero. L’azienda tecnologica neozelandese CloudCannon e l’agenzia del personale britannica Otta, ad esempio, stanno ottenendo buoni risultati con questo modello. 5) Celebrate il grande “giorno del giudizio dei meeting”. Molte aziende nel Regno Unito e negli Stati Uniti stanno attualmente cassando i meeting. Ovvero: il personale elimina dal calendario tutte le riunioni ricorrenti che in seguito vengono rinegoziate, idealmente più brevi, a intervalli maggiori e con meno partecipanti.

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