L’evoluzione professionale dei manager è continua, specialmente dopo la crisi del 2008. La recente crisi del Covid, tutt’ora in evoluzione, sarà un fattore di cambiamento nella gestione di molte industrie. Il futuro del lavoro ibrido, l’impatto dell’e-commerce (potenziato durante il lockdown), la crescita della logistica sono solo alcuni degli elementi che cambieranno i paradigmi di gestione dell’industria dei servizi. È inutile negarlo: l’evento Covid ha tracciato una cesura tra il passato e il futuro dei servizi.
L’industria dei servizi è un fattore vitale per la crescita dell’economia di una nazione. Come spiegato di recente sul Sole 24 Ore, rappresenta un volano per l’industria manufatturiera ed ha le potenzialità di scalare molto più rapidamente.
Il concetto di carriera lineare non è più un dato di fatto. Con gli sblocchi dei licenziamenti si preannuncia un ulteriore cambiamento che potrebbe impattare il settore dei servizi. Tutti questi elementi ci portano a riflettere sull’importanza di una continua formazione e, parallelamente, di una valutazione di soluzioni non lineari per molti manager.
Da alcuni anni la figura dei manager frazionali è divenuta una modalità di supporto manageriale svolta da executive professional che è presente in molte medie imprese: Cfo, Ceo, HR che hanno lasciato la posizione fissa per essere posizionati su differenti clienti.
Per scoprire questa nuova managerialità, che interessa tutta l’industria dei servizi, abbiamo dialogato con Andrea Pietrini: chairman di Yougroup, la realtà leader del Fractional Executive, che ha di recente pubblicato un libro su questo settore per far chiarezza sullo scenario di questa industria in rapida crescita.
Edito da Egea, la casa di editrice dell’a Università Bocconi, “Fractional manager: Una nuova professione per imprese che evolvono”. Diviso in 7 capitoli, corredati da testimonianze di leader di settore (Aranzulla per il settore digitale, Ernest Knam per il tema del personal branding) aiuta i manager che decidono di percorrere la via del fractional con punti di vista e azioni pratiche. Il testo è più un manuale operativo che un libro “tecnico”.
“Quando ho creato Yourgroup nel 2011, ai tempi si chiamava yourCfo, il fenomeno del fractional executive in Italia era ignoto al grande pubblico.”. Ci spiega Andrea Pietrini. “Oggi è un fenomeno importante, che coinvolge migliaia di manager in tutta Italia. All’estero è già una realtà stabilità e codificata tra le soluzioni di managerialità disponibili per le aziende.”
Il fenomeno della managerialità frazionale è presente in tutte le industrie, sia servizi che manifattura, e abbraccia ogni dimensione aziendale. “Inizialmente ritenevo che questa soluzione di managerialità potesse essere utile solo per le medie aziende, spesso a governance familiare. Oggi dopo 10 anni, posso riconoscere che questa tipologia di manager è equamente distribuita in ogni dimensione di aziende. Le necessità di un fractional sono differenti: dal passaggio generazionale alla ristrutturazione, dalla due diligence della supply chain all’internazionalizzazione dei processi.”
L’industria dei servizi, in questi anni, è andata sempre più evolvendo. Resta da comprendere quanto questa figura possa essere d’ausilio alle aziende oppure, nel caso dei manager vogliano divenire fractional, quanto questo libro possa essere una lettura operativa.
“In questi ultimi anni il mondo dei servizi è mutato: consideriamo il binomio e-commerce e logistica. Oppure la crescita continua del digitale che sempre più assumerà una posizione vitale all’interno di ogni strategia aziendale.” Chiarisce pietrini. “In questo senso la figura del manager frazionale diventa vitale per l’azienda: una figura che deve associare all’attività ordinaria quella straordinaria per lo sviluppo di partnership strategiche, l’internazionalizzazione, la quotazione in borsa, la partecipazione di fondi e altre entità finanziarie esterne, magari in occasione di un passaggio generazionale.”
Quali sono gli aspetti vitali, o soft skill, come comunemente si chiamano oggi, che definiscono un fractional? È bene comprendere che la figura è un C-level. con 10-15 anni di esperienza, che sono il minimo per aspirare ad essere un fractional executive. A questo si aggiunga una maturità mentale ed emotiva che permettono un equilibrio che il manager deve avere per affrontare un nuovo percorso della sua vita. A questi aspetti umani ve ne sono 7, indicati nel libro, che a mio parere, sono vitali per un fractional.
“Ho pensato che il libro dovesse essere una sorta di manuale d’istruzioni, semplice, operativo, “no-frills”. Un po’ come l’Arte della Guerra di Sun Tzu per manager del futuro.” Scherza Pietrini. “Softskill, Networking, Personal branding, capacità di essere digitale, capacità di studiare sempre, avere clienti ma non capi e etica professionale. Alcuni di questi capitoli sono già familiari mentre altri, specialmente per un manager che ha passato l’intera vita in azienda, sono piuttosto nuovi. Penso alla necessità di fare networking, con perfetti sconosciuti. Oppure l’indole che deve spingere ogni manager frazionale ad essere digitale ed essere sempre informato nel suo settore. Entrambe sono attitudini che risultano spesso nuove per un manager dai 45/ 50 anni in su, ma vitali. Per ogni capitolo ho associato un campione, una persona che ha fatto di queste singole attitudini un cavallo di battaglia. Ho voluto aggiungere esperti da ogni settore, dall’alta pasticceria come Ernst Knam al mondo digitale come Aranzulla. Passando da esperti di settore come Rizzuto nel settore dell’etica e Parrella per quanto concerne le soft skill”. Conclude Pietrini.
Per quale ragione un manager dovrebbe trovare interessante questo libro? È estremamente plausibile che quest’anno passato e i prossimi saranno testimoni di significative modifiche delle organizzazioni aziendali, probabilmente nella direzione di un contenimento di costi e accentramento di funzioni. Purtroppo, il mercato del lavoro, anche dal lato dei manager, sarà interessato da questi cambiamenti.
Uno scenario che, pur non dipendendo dal singolo, implicherà che molti C-level dovranno valutare scelte professionali alternative e magari innovative. Se consideriamo che le aziende che possono avere necessità di una struttura di acquisti definita. Questo implica che la stragrande realtà delle Pmi italiane possano avere una struttura a geometria variabile, dove alla governance familiare potranno essere affiancate, magari inizialmente in modo frazionale poi, si auspica, in modo permanente, manager di lunga carriera. Con la crescente domanda di innovazione che arriva dalle imprese a governance familiare la figura del fractional andrà sempre più a crescere.