FlixBus: il viaggio è smart e low cost

Il servizio di autobus che piace ai Millennials (e non solo) è un caso da manuale e specchio delle nuove preferenze di viaggio. Ne parliamo con Andrea Incondi, giovane managing director FlixBus Italia

Dal lancio nel 2013 FlixBus ha trasformato il viaggio in autobus in un’esperienza nuova. Quali sono i punti di forza del vostro servizio? 

Con una tecnologia superiore e una pianificazione strategica della rete, sin dal nostro arrivo sul mercato abbiamo continuato ad arricchire il nostro servizio di nuove funzionalità e a migliorare quelle già erogate. Abbiamo esteso il nostro network a un numero sempre maggiore di destinazioni, con un’attenzione particolare a quei centri di medie e piccole dimensioni che si trovano tagliati fuori dalle rotte tradizionali. In un mondo come quello attuale, dove essere connessi è sempre più cruciale, è indispensabile pensarsi come un brand multipiattaforma e capace di rispondere sempre e in ogni luogo alle esigenze di chiunque: è proprio questa la nostra forza.


L’anno scorso avete lanciato il primo FlixTrain. Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi?
Nei prossimi mesi la nostra rete in Italia conoscerà un’ulteriore espansione. I collegamenti già esistenti saranno potenziati per migliorare sempre più l’esperienza dei nostri passeggeri. Con il recente approdo in Calabria e in Sicilia abbiamo raggiunto la copertura totale dello Stivale: ora ci concentreremo sul consolidamento della rete in questi nuovi territori, incrementando contemporaneamente l’offerta sul fronte delle linee internazionali. A livello di innovazione, il nostro team è costantemente all’opera su nuovi progetti per incrementare la qualità del servizio.

Dalla Germania all’Italia, quanto conta il nostro mercato e quali sono i prossimi piani per il Belpaese? 

L’Italia è indubbiamente uno dei mercati più importanti per FlixBus, nonché uno dei primissimi paesi in cui ci siamo inseriti e in cui abbiamo portato il nostro servizio. Non solo: l’Italia è anche il paese in cui FlixBus è cresciuta più rapidamente, complice il tradizionale radicamento del trasporto in autobus quale soluzione di viaggio privilegiata e la grande richiesta di forme di mobilità alternative a causa del gap infrastrutturale caratteristico soprattutto di alcune regioni. Nei prossimi mesi porteremo la nostra offerta in nuove città, sia per agevolare gli spostamenti di chi vive in quelle aree, sia per incoraggiare gli arrivi nel territorio e incentivare così possibili ricadute positive a livello di turismo locale.


Lei è un giovane manager: come è arrivato a FlixBus?
Ho scoperto FlixBus un po’ per caso: all’epoca mia moglie, con cui ero ancora fidanzato, lavorava in Germania, e per andarla a trovare utilizzavo proprio i famosi autobus verdi, allora operativi solo sulle tratte internazionali. Il servizio, puntuale e all’avanguardia, mi ha lasciato piacevolmente stupito sin dall’inizio. Non è passato molto tempo prima che mi chiedessi perché non portarlo anche in Italia, dove il mercato, liberalizzato dal 2004, era a mio parere maturo per accoglierlo: mi sono presentato ai fondatori con un piano per l’Italia e pochi mesi dopo, nel luglio 2015, nasceva FlixBus Italia con sede a Milano. Oggi siamo un team di circa 70 persone.

Quanto è importante il ruolo del management in un’azienda come la vostra e quali i must da mettere in campo?
Siamo una realtà in continua espansione e questo implica naturalmente un coinvolgimento sempre maggiore del management per quanto attiene agli aspetti decisionali e di coordinazione. Tra i principi che guidano il nostro operato mi sento soprattutto di citare la capacità di mettersi in ascolto, fondamentale per un team che si avvale della collaborazione di dipartimenti numerosi e molto diversi tra loro per formazione e area di riferimento. In un contesto come questo è essenziale avere il desiderio e la capacità di cogliere tutti i benefici che possono derivare dal contributo e dai suggerimenti di altre unità se davvero si vuole agire come un’unica grande squadra e portare a un cambiamento nel proprio business.

Quali opportunità e sfide nel creare contenuti informativi e per uno storytelling del brand, gestendo fiumi di conversazioni, pagine Facebook pro e contro di voi, migliaia di foto e menzioni?
La possibilità di stabilire un contatto immediato con la società non rappresenta più un plus, ma costituisce piuttosto un criterio decisivo per decretare l’affidabilità dell’azienda stessa. Una buona gestione della comunicazione social permette di mantenere aperto un canale di interazione efficace con il consumatore e dare forma alla creatività attraverso campagne mirate e a tema, con ricadute felici sul proprio storytelling. Molti dei nostri passeggeri, d’altronde, utilizzano i social come canale preferenziale di contatto, e ciò ha necessariamente implicazioni profonde sul valore che tali strumenti assumono per il nostro business.

La vostra azienda sta investendo in progetti di company welfare: con quali obiettivi e risultati?
Sin dall’inizio abbiamo compreso l’opportunità di una people strategy che mettesse al centro i dipendenti e fosse in grado di restituire loro quest’idea di centralità attraverso il lancio di particolari iniziative volte a migliorare la percezione del posto di lavoro e a fare dell’azienda un luogo innanzitutto di relazioni. Dalle sedute di counseling per imparare a gestire lo stress sul posto di lavoro al recente progetto di bookcrossing per creare uno spazio di interazione tra le persone basato sul dibattito, passando per le convenzioni attivate con teatri e altri enti culturali per il tempo libero. Queste iniziative hanno riscontrato un favore crescente da parte dei dipendenti, favorendo il consolidamento del proprio senso di appartenenza a FlixBus anche sulla base di una dimensione strettamente personale ed extralavorativa.

Il settore del travel ha ancora molto da innovare? In che modo si possono sviluppare utili sinergie con il mondo del turismo?
Quasi ogni giorno assistiamo a cambiamenti repentini e decisivi sul piano tecnologico che progressivamente ridefiniscono i contorni dei vari settori. Quello turistico non fa eccezione. Per gli attori che si muovono in quest’ambito è imprescindibile restare al passo con i tempi, non solo attraverso una graduale digitalizzazione dei servizi, ma anche per mezzo di un approccio sinergico che faccia della collaborazione tra le diverse realtà un punto di forza. Di questo siamo consapevoli: siamo in stretto contatto con gli enti del turismo, le università e altre realtà di promozione e valorizzazione territoriale.

In un momento in cui tutti i principali vettori stanno investendo per ridurre l’impatto ambientale dei mezzi, voi cosa state facendo e farete?
Dalla sua fondazione, FlixBus ha sempre avuto un approccio green alla mobilità: da sempre consentiamo infatti ai nostri passeggeri di viaggiare a impatto zero attraverso il pagamento volontario, all’atto della prenotazione, di una piccola quota aggiuntiva sul costo del biglietto destinata ad Atmosfair, impegnata nello sviluppo di progetti di protezione del clima certificati a livello internazionale. Più recentemente abbiamo iniziato a collaborare con Treedom, la prima piattaforma online che consente ai propri utenti di piantare alberi a distanza contribuendo così alla riforestazione. Inoltre, abbiamo introdotto, primi nella nostra categoria, gli autobus 100% elettrici sulla lunga percorrenza, e istruiamo i nostri autisti a tenere uno stile di guida a basso impatto ambientale per mezzo di training ad hoc. Attraverso il lancio di collegamenti con stazioni, aeroporti e altri hub della mobilità perseguiamo l’obiettivo di una rete intermodale di trasporto collettivo che contribuisca a disincentivare l’uso dell’auto a beneficio dell’ambiente.

Anche la diversity sembra un vostro cavallo di battaglia. Un’azienda che punta sull’inclusione, al di là del marketing, ha assi nella manica per emergere nel mercato di riferimento?
Per un operatore internazionale come FlixBus, che opera in 29 diversi paesi e che come mission principale ha quella di avvicinare le persone e collegare fra di loro anche realtà territoriali diversissime, l’inclusione non è tanto qualcosa a cui puntare, quanto piuttosto un aspetto fisiologico. Certamente la presenza di un team molto giovane (l’età media negli uffici di Milano è al di sotto dei 30 anni) favorisce il mantenimento di un ambiente inclusivo e consapevole delle diverse istanze culturali e sociali. Incoraggiamo questo valore attivamente favorendo soggiorni di lavoro nelle altre sedi, promuovendo eventi interni a livello internazionale e creando altre occasioni di interazione che coinvolgano tutti i paesi in cui FlixBus è presente.

Lei è un manager associato a Manageritalia. Qual è il suo rapporto con la nostra organizzazione?
Avere l’opportunità di confrontarsi attivamente con altri manager, favorendo la circolazione di idee e lo scambio di opinioni su temi chiave per l’industria è per me un privilegio. Ritengo che riconsiderare il proprio modus operandi e rivedere le proprie best practice alla luce delle esperienze altrui, rimettendosi continuamente in discussione, sia il modo più efficace per non smettere di migliorarsi. Abbiamo tutti da imparare dagli altri, anche da chi apparentemente opera in un settore molto diverso dal nostro: viviamo in un mondo in cui i punti di contatto fra un ambito e l’altro si moltiplicano e le categorie convergono sempre di più.

Andrea Incondi, managing director FlixBus Italia.

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