Tradizionalmente la religione è stata sempre vista come un affare privato con pochissima considerazione da parte del management. Eppure oggi nel cosiddetto “diversity management” viene inclusa. I motivi sono evidenti: accanto al riemergere di sentimenti e identità religiosi in Medio Oriente, Europa, Nord America e nell’Asia meridionale e in un mercato del lavoro sempre più globale diventa prioritario per un datore di lavoro e un manager acquisire queste skills.
Già, perché dipendenti, collaboratori e fornitori portano nell’ambiente di lavoro i propri valori e questo può da un lato incidere positivamente sulla performance individuale ma dall’altro può creare conflitti. A questo proposito, gli esempi, anche recenti, non si contano e balzano spesso agli onori della cronaca, anche per i risvolti legali: dalla ragazza musulmana che non porge la mano durante un colloquio di lavoro in Svezia alle normative in Francia e in Belgio per proibire il velo islamico in ufficio, al pasticciere che si rifiuta di fornire una torta per un matrimonio gay perché contrario ai propri valori cristiani.
È facile etichettare come integralismo questi comportamenti o fare orecchie da mercante: il discorso è molto più complesso e sbandierare una neutralità di facciata spesso non basta, dato che persino un biglietto d’auguri natalizio con un’immagine cristiana per qualcuno può far intendere che le tradizioni cristiane vengano considerate dai vertici aziendali superiori alle altre.
Uno studio di qualche anno fa ha evidenziato come i lavoratori che si sentono liberi di discutere dei propri valori religiosi e di comportarsi di conseguenza nell’ambiente di lavoro sono più sereni e produttivi, dunque da parte del management ci dovrebbe essere da un lato l’attenzione a non discriminare nessuno per il proprio credo, ma dall’altro lo sforzo di favorire la sua espressione.
Tra gli ultimi libri che si sono occupati della gestione della religione nell’ambiente di lavoro segnaliamo Managing Religious Diversity in the Workplace: Examples from Around the World e Religious Diversity in the Workplace.