Quali sono le principali tecniche di creatività che ritiene più efficaci per innovare un modello di business?
«Prima di tutto occorre sottolineare che la maggior parte delle aziende può imparare a fare progressi nello sviluppo della creatività e nella risoluzione dei problemi. Le tecniche abituali che possono essere utilizzate sono, ad esempio, il brainstorming, inventato negli anni 40 e che, a ben guardare, è evoluto poco da allora. Tuttavia, esistono strumenti ancora più efficaci che tengono conto delle opinioni di tutti in un’organizzazione, anziché solo delle voci più forti. Ritengo che le tecniche di creatività migliori siano quelle che permettano a tutti i partecipanti di sviluppare prima le proprie idee, lontano dall’influenza degli altri, per poi combinarle insieme e migliorare così le idee collettive».
Può condividere un paio di esempi di aziende che hanno usato la creatività per trasformare il loro modello di business?
«Ci sono molti esempi di aziende che hanno dovuto trasformare creativamente il loro modello di business per adattarsi ai tempi che cambiano. Uno dei migliori casi è Netflix, che è partita come un’azienda di noleggio dvd per corrispondenza, prima di evolversi nel colosso dello streaming che è oggi. I co-fondatori Marc Randolph e Reed Hastings hanno dovuto reinventare creativamente la loro azienda dall’interno per trasformarla in un gigante dell’intrattenimento».
Quali sono i principali ostacoli che si incontrano nell’implementazione di idee creative e come si possono superare?
«Generare idee è solo una parte dell’equazione e forse la più semplice. Implementarle è molto più difficile. Molte aziende hanno problemi in questa fase. Le imprese devono assicurarsi di dedicare abbastanza tempo a riflettere sul problema che devono risolvere e se la soluzione proposta è quella corretta, oltre a garantire che ci siano obiettivi chiari e condivisi per poter capire se l’idea funzionerà».
I manager come possono promuovere una cultura della creatività all’interno delle loro organizzazioni per facilitare l’innovazione continua?
«I ricercatori hanno dimostrato che le aziende che coltivano una forte cultura della creatività e della risoluzione dei problemi hanno cinque cose in comune. Innanzitutto, valorizzano davvero le idee e assicurano che il processo di creazione e implementazione delle stesse sia condiviso in tutta l’azienda. In secondo luogo, generano costantemente nuove idee e garantiscono un ambiente psicologicamente sicuro per farlo. In terzo luogo, comprendono la necessità di filtrare le buone idee per decidere su quali concentrarsi. Quarto, nutrono le grandi idee e non permettono che la politica interna le ostacoli, e, infine, danno effettivamente vita alle idee e poi imparano, testano e misurano per assicurarsi che queste abbiano l’impatto desiderato».
Che consiglio darebbe alle aziende che vogliono iniziare a utilizzare la creatività come strumento strategico per la crescita e per cambiare il loro modello di business?
«La creatività è lo strumento migliore che qualsiasi manager possa usare per risolvere i problemi e ottenere risultati migliori. Consiglio sempre alle aziende con cui lavoro di dedicare il maggior tempo possibile a esaminare davvero il problema e poi di trattare il processo creativo come un modo positivo, aperto e intelligente per cercare di risolverlo. Con l’atteggiamento giusto, è possibile risolvere quasi qualsiasi problema».
Tim Duggan, australiano, ha co-fondato diversi business di successo nel settore dei media digitali ed è autore di bestseller come Cult Status, Killer Thinking, dedicato alla creatività, e Work Backwards. È presidente della Digital Publishers Alliance.