È davvero tanto importante fare attenzione a cosa si indossa al lavoro? Non dovrebbero contare solo le capacità professionali? In parte è così, ma quello che decidiamo di vestire quando lavoriamo dice molto di noi e della nostra professionalità.
Ecco, quindi, 5 motivi per avere un’immagine curata al lavoro:
1. Fare una buona prima impressione. Che ci piaccia o no, siamo sempre giudicati per il nostro aspetto da chi ci vede per la prima volta (e non solo). Farsi un’idea di chi si ha di fronte sulla base della sola immagine è un meccanismo automatico del cervello e, per questo, del tutto naturale. Non bisogna dimenticare, però, che quella prima opinione potrebbe accompagnarci molto tempo. E se fosse un’opinione approssimativa su chi siamo o, addirittura, sbagliata? Di sicuro ci vorrebbe del tempo per modificare quel pregiudizio. L’immagine, quindi, diventa il primo e più immediato mezzo per dire agli altri chi siamo. Curandone l’aspetto e i dettagli saremo noi stessi a decidere cosa gli altri vedranno di noi.
2. Coerenza. Il curriculum vitae dice che siamo professionisti scrupolosi, precisi e attenti ai dettagli. Poi, però, ci presentiamo come se ci fossimo vestiti al buio, con outfit fuori luogo rispetto al contesto o con abiti vecchi e l’aria trasandata. Per quale motivo chi ci assume dovrebbe credere alle parole quando ciò che vede dice esattamente il contrario? Ricordate che l’immagine (aspetto fisico, abbigliamento, postura, igiene personale) è una forma di comunicazione non verbale ma immediatamente percepibile e molto potente. Essere coerenti vuol dire far coincidere le parole con le immagini e i fatti.
3. Essere in linea con il brand aziendale. In qualsiasi tipologia di azienda prestiamo la nostra attività, dobbiamo non solo conoscere i suoi tratti distintivi ma anche appropriarcene. Non parlo di “aziendalismo” o senso di appartenenza al gruppo ma di rappresentare, soprattutto verso l’esterno, i valori propri di quell’azienda. Con il suo brand vuole trasmettere competenza, fiducia e serietà al pubblico? Altrettanto dovranno fare la nostra immagine e il nostro comportamento perché rappresentiamo l’azienda in tutto e per tutto.
4. Rispettare il capo, i colleghi e i clienti. Il designer americano Tom Ford una volta ha detto: «dress well is a form of good manners». Vestire bene significa essere adeguati al luogo di lavoro e al ruolo ricoperto, curare abiti e accessori, fare attenzione a dettagli non secondari come barba, capelli e profumo. Sono tutte forme di buone maniere nei confronti delle persone con cui condividiamo il luogo di lavoro perché significa prendere sul serio il nostro lavoro e quello degli altri.
5. Migliorare l’autostima e le prestazioni lavorative. Si chiama “enclothed cognition” ed esprime la consapevolezza di sé e del proprio ruolo attraverso l’abito che si indossa. È stato scientificamente provato, infatti, che l’abbigliamento influenza positivamente l’autostima e, di conseguenza, anche le prestazioni lavorative. Questo dipende dal ruolo simbolico di cui l’abito è caricato e dal fatto che “i processi mentali dell’uomo si fondano su esperienze fisiche collegate a concetti astratti: non pensiamo solo con il nostro cervello, ma anche con il nostro corpo” (Adam D. Galinsky , docente di Management alla Kellog School – Northwestern university, Illinois). Questo è ancora più vero quando si indossano abiti che mettono a proprio agio e che funzionano un po’ da armatura: ci sentiamo protetti e invincibili!