Calcio e leadership: spunti per manager

Preparazione e capacità di gestire in modo equo profili diversi. Il punto di vista di uno dei coach sportivi più apprezzati in Italia e all’estero, tra i relatori dell’ultimo Leadership Forum, organizzato da Performance Strategies il 15 e 16 novembre

Il mondo del calcio può essere accostato a quello manageriale? I punti di contatto sono molti. Se vogliamo mettere in evidenza similitudini e best practice, i manager possono utilmente osservare alcune strategie efficaci da parte dei vertici delle società sportive e in particolare dei coach, figure chiave in grado di determinare il successo di una squadra.

Il primo aspetto che vorrei sottolineare è quello della comunicazione, e in particolare l’uso dei social, una vera sfida perché oggi sono diventati di fatto il principale canale attraverso cui si costruiscono l’immagine e la reputazione di calciatori, professionisti e società sportive. Il secondo costituisce l’insieme delle relazioni di business con i procuratori sportivi, vere potenze che influenzano enormemente il mondo del calcio. Oltre a gestire i contratti degli atleti, i procuratori curano spesso anche le loro relazioni pubbliche. Senza contare che alcune grandi agenzie di procuratori gestiscono tutti i loro aspetti finanziari. Talvolta, sono i clienti a chiedere agli agenti di orientarli nella vita d’affari.

Allenamento e formazione: per il leader e la sua squadra
La formazione, in senso sportivo l’allenamento costante, ha un ruolo chiave nella pratica sportiva e nel gioco del calcio. Lo studio oggi più che mai è imprescindibile e deve essere lineare, partendo dalle basi, non sempre solide. Il coach stesso deve avere una formazione che inizia normalmente nelle squadre giovanili. La prima skill che deve acquisire è la gestione delle persone: è in assoluto la dimensione più complessa per questa professione. Occorre studiare in vere e proprie scuole come organizzare il lavoro di altri, come raggiungere obiettivi e come padroneggiare la pressione, il cosiddetto problem solving, in situazioni di stress, a cui ci si deve abituare fin da subito.

Regole e disciplina per raggiungere i risultati
Quanto contano le regole e la disciplina per arrivare al risultato? La domanda può apparire pleonastica, eppure a volte si tende a concedere l’indisciplina a chi è in grado di fare la differenza, ai campioni in stile “genio e sregolatezza”. Non ho mai creduto a questo diverso trattamento. I miracoli nella performance accadono, certamente, ma sono eccezioni. Nella mia carriera non ho mai concesso deroghe dall’allenamento costante e strutturato, anche perché è piuttosto semplice avere fasi di up and down, soprattutto se non si conduce una vita rigorosa.

Il ruolo dell’esempio
Chi allena una squadra di calcio, così come chi coordina un team, deve necessariamente dare il buon esempio: vieni valutato ogni giorno da 35 persone che guardano come ti comporti con i giovani, come ti comporti con quelli importanti. A volte ci si dimentica che la parità di trattamento è un must, sia che si parli col fuoriclasse che con l’ultimo della primavera. E ti valutano. Ti chiedono perché con i più giovani ti arrabbi e con quell’altro con cui dovresti arrabbiarti non lo fai. Perché accetti questo o altro. Molto importante l’autoanalisi delle reazioni che hai quando vinci e quando perdi per capire a che livello di personalità e sicurezza sei.


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