7 consigli per fare business in Austria

Alcune dritte per non fare passi falsi e cogliere nuove opportunità

ABA – Invest in Austria, l’ente governativo facente capo al ministero dell’Economia con il compito di promuovere gli investimenti stranieri nella repubblica alpina, dà alle aziende italiane sette consigli che queste dovrebbero seguire prima di decidere di insediare un business di successo in Austria.

“In 35 anni di consulenza abbiamo acquisito una notevole expertise riguardo alle azioni che un imprenditore deve (o non deve) intraprendere nel momento in cui desidera espandere il proprio business verso l’Austria”, commenta Gerlinde Gahleitner, direttore Italia di ABA – Invest in Austria.

Ecco i sette consigli essenziali per gli imprenditori italiani e internazionali:

  1. Conoscere il mercato locale e la lingua. Costituendo un’impresa in Austria, la conoscenza del tedesco – o perlomeno una buona conoscenza della lingua inglese – da parte dei manager e dipendenti in loco è un requisito fondamentale. Oltre al business plan devono sussistere anche competenze di settore; inoltre è assolutamente necessario essere già in possesso di buone conoscenze sul funzionamento del mercato locale.
  2. Evitare una costituzione frettolosa. Se si costituisce un’impresa in Austria, così come anche in Italia, ad esempio nel mese di dicembre, è obbligatorio presentare il bilancio anche per la fine di tale anno. Per evitare costi superflui, l’effettiva costituzione dell’impresa dovrà avvenire pertanto non prima che sussista un business plan, che si sia in possesso di sufficienti conoscenze di mercato e che l’impresa sia in grado di essere operativa dopo la data di costituzione.
  3. Obbligo della carica di titolare della licenza secondo il diritto aziendale. Diversamente dall’Italia, per ottenere una licenza d’esercizio in Austria, un’impresa necessita obbligatoriamente di un titolare della licenza. Gli imprenditori dovranno informarsi esattamente sulle facoltà decisionali e sugli obblighi di tale figura. Dinanzi all’autorità competente, il titolare risponderà dell’osservanza delle norme di diritto aziendale e delle leggi annesse.
  4. Negoziazione della retribuzione su base annua. In Austria si negozia sulla retribuzione lorda. Se si ha intenzione di assumere dipendenti per un’azienda austriaca, si raccomanda di condurre la trattativa sulla retribuzione con base annua. In Austria i dipendenti ricevono 14 mensilità; la tredicesima e la quattordicesima godono di agevolazioni fiscali.
  5. Comprensione del diritto commerciale austriaco. L’Austria distingue in linea di massima le attività libere e le attività regolamentate. Esse possono essere definite e disciplinate in Austria diversamente rispetto al paese d’origine. Può accadere, ad esempio, che un’attività ritenuta libera in Italia sia considerata regolamentata in Austria. Per attività regolamentate si intendono le attività che richiedono un certificato di abilitazione, ad esempio per una falegnameria, studi tecnici, attività peritali.
  6. Osservanza delle peculiarità del diritto austriaco del lavoro. In qualità di datore di lavoro in Austria è auspicabile conoscere alcune peculiarità del diritto del lavoro, fra cui l’elevata flessibilità nella risoluzione di un rapporto di lavoro. Secondo il diritto del lavoro austriaco il licenziamento da parte del datore di lavoro può avvenire senza indicazione dei motivi. 
  7. Rispetto della dimensione culturale locale. Comprendere e rispettare usi, costumi e competenze della mentalità austriaca avvantaggerà gli imprenditori nell’intraprendere attività di business in Austria. I partner commerciali austriaci sono meno orientati “all’affare” rispetto, ad esempio, ai colleghi americani o tedeschi, e preferiscono piuttosto costruire un rapporto basato sulla fiducia. Non è molto apprezzata la critica eccessiva nei confronti dell’Austria. Occorre imparare a leggere fra le righe e a riconoscere un “no” o un “sì”, anche se non espresso in maniera esplicita. In Austria, esporre un’opinione in maniera troppo diretta, senza fronzoli, può essere percepito come mancanza di tatto. Inoltre, sono molto apprezzati la puntualità e l’uso corretto degli appellativi. I titoli sono presi sul serio e allo stesso modo utilizzati. Di norma sui biglietti da visita sono riportati tutti i titoli e le funzioni. 
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