5 cose che mi ha insegnato la Silicon Valley

Un bilancio dell’esperienza alla NECST Group Conference

La NECST Group Conference è un’esperienza totalizzante, alla fine della quale ci si trova inevitabilmente trasformati. Chi ha la fortuna di viverla più di una volta riesce bene a comprendere quanto, indipendentemente da età, percorso accademico e professionale, la NECST Group Conference sia una fondamentale e imprescindibile occasione per uscire dalla propria zona di comfort. Ci si trova obbligati a guardare da vicino le proprie debolezze e i propri limiti, a prendere consapevolezza di sé stessi e a mettere in gioco tutte le proprie potenzialità per fronteggiare la situazione.

La prima volta che si arriva a San Francisco e nella Silicon Valley si ha una sensazione molto forte di grandezza, quasi di impotenza. Si ha la sensazione di essere circondati da uno standard molto alto, difficilmente replicabile. Questa sensazione può essere difficile da elaborare. Nonostante questo, ciò che si impara andando in Silicon Valley e soprattutto tornandoci più volte, è che ogni cosa ha un lato illuminato e uno che rimane in ombra. La Silicon Valley insegna che non tutto ciò che l’opinione comune ci fa percepire come ideale è in realtà adatto ad ognuno di noi. La Silicon Valley dovrebbe insegnarci a guardare in alto, ma non a replicarla a tutti i costi.

Ripercorrendo le mie esperienze alla NECST Group Conference sono riuscita a distinguere 5 momenti differenti di crescita che coinvolgono, seppur in modo diverso, molte delle persone che vivono questa esperienza.

1 Scoperta di sé

Il momento della scoperta di sé. La prima NECST Group Conference solitamente aiuta le persone a conoscersi, a comprendere chi vogliono diventare, qual è il loro motore, ciò che le muove, e ciò che le porta, dall’altro lato, a rallentare.

2 Fallimento

Il secondo momento è quello del fallimento. Anche questo avviene di solito la prima volta che si partecipa alla NECST Group Conference, quando, per la prima volta, si presenta il proprio lavoro all’interno di un’azienda o di una realtà accademica. Il fallimento è qui inteso come opportunità di sbagliare, di rimettere insieme i pezzi dopo una presentazione che non è andata secondo le proprie aspettative, capire i propri punti deboli, definire i propri obiettivi di crescita e un piano per raggiungerli.

3 Ritorno alla dimensione umana

Il terzo momento è quello del ritorno alla dimensione umana. L’accettazione di non essere infallibili e che tutti intorno a noi hanno paura di sbagliare, anche chi ha più esperienza di noi, consente di riportare tutti gli avvenimenti del nostro percorso accademico e professionale a una dimensione umana. Ci consente di ridimensionare la paura, di darle la caratterizzazione di un elemento che è parte del nostro essere persone, che può essere gestito, ma che non può e non deve essere eliminato.

4 Definizione dei propri obiettivi

Il quarto momento è la definizione dei propri obiettivi. Accettare di essere umani con dei limiti ci consente di poter comprendere in maniera trasparente ciò su cui abbiamo bisogno di migliorare, definire degli obiettivi raggiungibili su diversi orizzonti temporali, comprendere chi potrebbe esserci di aiuto per raggiungerli.

5 Distinguere la dimensione personale da quella del gruppo

E si arriva dunque al quinto momento: quello in cui si impara a distinguere la dimensione personale da quella del gruppo. Siamo degli individui con degli obiettivi personali che interagiscono all’interno di un gruppo. Il gruppo andrà lontano tanto più tutti impareranno ad ascoltare parole e bisogni degli altri, mettere in condivisione i propri talenti rendendosi a vicenda delle persone di successo, senza mai mettere in ombra gli altri, ma contribuendo al contrario alla loro crescita. Si scopre vivendo all’interno del gruppo che alcuni di noi sono nati per essere leader, altri per essere follower. Si impara che non tutte le tipologie di leadership sono uguali, si impara che la leadership non dovrebbe mai oscurare, ma sempre mettere in luce. Si impara che è fondamentale capire quando è necessario fare un passo indietro e quando, invece, è fondamentale mettersi al timone.

Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca