4 libri da regalare a un manager per Natale

Un libro è il regalo di Natale per eccellenza. E se ne regalassimo uno anche a un manager? Che titoli potrebbe apprezzare? L’ho chiesto a Marco Lucarelli, che per Manageritalia cura da anni la rubrica Letture per Manager, online e sulla rivista Dirigente.

Curi da diversi anni la rubrica Letture per Manager. In un quadro desolante per l’italia, dove oltre la metà della popolazione non legge neppure un libro all’anno, quanto leggono i manager secondo te?
I manager nei confronti della lettura hanno un rapporto ambivalente. Da una parte considerano la lettura come uno strumento fondamentale per la loro formazione, per stimolare il pensiero divergente e rimanere aggiornati. Dall’altra dichiarano di non avere mai abbastanza tempo, di essere troppo impegnati e di non riuscire ad “alzare la testa”. Anche se non esplicitato, permane uno scetticismo di fondo relativo alle “parole su carta”, spesso troppo lontane dall’esperienza reale quotidiana. Esistono però delle eccezioni, ho conosciuto manager che consigliavano ai membri dei loro team dei libri da leggere durante la pausa estiva. Perché, come sostenevano questi dirigenti “leaders are readers”.
 
Sulla base di ciò che osservi, i manager sono affezionati ai libri cartacei oppure preferiscono gli ebook?
Negli uffici dei manager di solito compaiono in bella vista libri dai titoli altisonanti, rigorosamente in lingua inglese. Ostentati spesso per comunicare la vision del manager in questione e la sua capacità di cogliere gli scenari emergenti di mercato e di gestione delle organizzazioni. Quindi il cartaceo come status symbol. Per quanto riguarda la mia esperienza diretta, io prediligo il formato ebook, in quanto mi permette una continuità di lettura su diversi dispositivi, nel poco tempo a disposizione. Posso iniziare a leggere sul mio Kindle per poi continuare sul mio smartphone o tablet, approfittando degli spostamenti per lavoro. Il tutto senza mai perdere il “segno”, in quanto i dispositivi, tutti connessi, si sincronizzano automaticamente tra di loro.  
 
Formazione o piacere? Pensi che i manager si orientino di più verso i libri che possano offrire spunti per il loro lavoro oppure che preferiscano leggere per svagarsi?
Formazione e piacere, i manager oscillano tra i due estremi, seriosi libri di management per la loro formazione ma anche romanzi fantasy per il tempo libero. Scelte apparentemente agli antipodi, ma in realtà complementari e che rispondono alle necessità lavorative, ma anche al bisogno di evasione. Ricordo che l’editore inglese di Harry Potter aveva mandato in stampa delle edizioni del celebre romanzo stampato con copertine seriose rispetto alle versioni originali, per permettere ad altrettanti seriosi uomini in grigio della City di leggere le vicende del maghetto in metropolitana senza vergognarsi.
 
Il Natale è alle porte. Se dovessi consigliare dei titoli da regalare a un manager, quali sarebbero?
Partirei dal classico Strategia Oceano Blu: vincere senza competere di W. Chan Kim, un libro di testo in diverse scuole di management che ricorda come per competere e vincere sia necessario abbandonare i terreni di lotta troppo affollati (“Oceani rossi”) e muoversi in acque inesplorate (“Oceani blu”), dove la capacità di innovare da parte di certe aziende garantisce loro vantaggi competitivi difficilmente imitabili nel breve.
Per chi si occupa di marketing o semplicemente è curioso delle tecniche di persuasione utilizzate dai grandi brand commerciali, consiglio Le bugie del marketing. Come le aziende orientano i nostri consumi di Martin Lindstrom.
Invece per chi vuole migliorare la proprie capacità creative, di problem solving o di comprensione dei modi di pensare dei propri interlocutori, ad esempio durante una complessa trattativa di vendita, consiglio un altro classico Sei cappelli per pensare. Manuale pratico per ragionare con creatività ed efficacia di Edward De Bono.
Se invece siete dei “workaholics”, cioè lavorate troppo e non avete più una vita, consiglio la lettura di Buongiono Pigrizia. Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile di Corinne Maier. Un libro ormai di qualche anno fa, ma sempre caustico e divertente nella sua capacità dissacratoria verso certi tic e ritualità aziendali.

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