3 motivi per cui un manager deve comportarsi da leader e non da amico coi suoi collaboratori

In azienda, nei confronti di collaboratori e dipendenti, i manager dovrebbero comportarsi da leader, non da amici.

Lo spunto per riflettere sull’approccio manageriale migliore per ottenere risultati dal proprio team di lavoro arriva da Chris Myers, in questo articolo pubblicato su Forbes

Di solito, spiega Myers, si vuole apparire “amici” nei confronti dei propri colleghi dopo aver sperimentato in passato sulla propria pelle comportamenti sgradevoli e alla lunga insopportabili da parte di altri manager. Una volta raggiunta una posizione manageriale, molti tendono a comportarsi in maniera opposta.

I risultati, però, anche in questo caso non sono positivi. Per almeno 3 motivi.

  1. La leadership non c’entra nulla con l’amicizia. L’esperienza di leader si avvicina molto a quella del genitore. La tentazione è di concedere tutto a chi si vuole bene ma essere genitori non vuol dire offrire solo gioco e divertimento ma favorire tutte le condizioni affinché i propri figli diventino persone adulte e di successo. Questo presuppone disciplina, dedizione, la capacità di prendere decisioni difficili. La stessa logica dovrebbe essere applicata nella gestione di un team.
  2. Evitare i conflitti peggiora solo le situazioni. Far credere ai propri collaboratori di avere sempre ragione e ignorare volutamente i problemi e le tensioni è senz’altro un approccio che non porta lontano. Se ci pensiamo, raramente all’interno delle organizzazione ci sono lavoratori che vogliono fare cose sbagliate. Ignorare le esigenze della propria azienda (ad esempio nel garantire lo svolgimento delle attività in specifici orari) per paura di essere poco flessibili e poco “amati” dai collaboratori va tutto a scapito della produttività.
  3. La leadership è solitaria. Spesso si tende a immaginare le organizzazioni in modo piramidale, con un leader al vertice e gli altri dipendenti sotto la sua direzione e pronti a compiacerlo. In realtà, la vera leadership può essere rappresentata come una piramide invertita: una schiera di persone sulle spalle di una sola. Il vero leader pone gli altri di fronte a se stesso e il team davanti a tutti. Tutto ciò richiede disciplina, sacrificio e coraggio. Questo non sempre viene capito o accettato ma occorre farsene una ragione.

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