Perché leggerlo
Quanti di voi sono d’accordo che la gran parte della forza lavoro possiede molte più capacità, creatività, talento, iniziativa e risorse di quanto consentito o richiesto dal posto di lavoro occupato? Questa la domanda che Stephen Covey, autore, imprenditore e speaker statunitense che ha curato l’introduzione di questo libro, pone durante i suoi seminari. La risposta è sempre affermativa nel 99% dei casi, a testimoniare come le persone si sentano sottoutilizzate.
Le aziende quindi che sapranno utilizzare le intelligenze già presenti all’interno delle loro organizzazioni, sapranno competere meglio ed avere migliori performance rispetto ai loro competitor. Questa la tesi di Liz Wiseman, autrice del bestseller internazionale Multipliers. Come accendere l’intelligenza delle persone. Un libro che insegna quale deve essere il paradigma di leadership necessario per accedere all’intelligenza e al potenziale delle persone nelle organizzazioni. Spiega perché alcuni leader sanno creare genialità attorno a sé, mentre altri prosciugano soltanto capacità e intelligenza. Come spiega Peter Drucker, nel XXI secolo le risorse più importanti per una organizzazione, che si tratti di business o altro, saranno i lavoratori della conoscenza.
Key messages
● C’è più intelligenza all’interno delle nostre organizzazioni rispetto a quella che usiamo;
● Il futuro leader deve essere un Multiplier ossia una persona in grado di far crescere l’intelligenza e la produttività dei propri collaboratori. Il leader Multiplier è il contrario del Diminisher ossia un capo che schiaccia le persone a lui;
● Il contributo più importante che il management deve dare nel XXI secolo è quello di aumentare la produttività della conoscenza in chi lavora.
Chi è l’autrice
Liz Wiseman è CEO di Wiseman Group, una società di ricerca e sviluppo di leadership con sede nella Silicon Valley, in California, che opera per Apple, AT&T, Disney, Facebook, Google, Microsoft, Nike, Tesla e Twitter. Inserita nella classifica Thinkers50 e nominata una delle prime 10 pensatrici di leadership al mondo, scrive per Harvard Business Review, Fortune e una varietà di altre riviste di business e leadership.
Perché leggerlo
Vi siete mai chiesti perché volete essere il numero uno, un CEO? Perché non essere invece il numero due, il numero tre o il numero ventisette della vostra organizzazione? Magari potreste avere più successo come impiegato, come influencer oppure aprendo una vostra attività. Forse state tentando di essere quello che non siete. È il momento di ammettere che non siete tagliati per quel ruolo ma che state solo seguendo le ambizioni degli altri, le opinioni di chi vi circonda e non i vostri veri valori.
Per Gary Vaynerchuk il concetto di successo varia a seconda dei valori personali. Quello che è considerato successo per uno, può non esserlo per un’altra persona. Chiunque può essere un leader, chi ha bambini è un leader, chi ha un cane è un leader, chi ha ricevuto una promozione è un leader sulla base di un ruolo assegnato dall’organigramma. Chiunque abbia responsabilità e debba gestire una singola persona, è un leader. Questo libro aiuta a capire come essere un leader migliore e avere leadership.
Nella prima parte del libro ogni “ingrediente” di una buona leadership viene approfondito e viene spiegata come la sua mancanza può influenzare le vostre carriere. La seconda parte invece descrive alcune situazioni reali dove gli ingredienti per una buona leadership trovano applicazione. Questo permette al lettore di riflettere sulle proprie reazioni a situazioni sfidanti e cosa fare di diverso rispetto ad oggi per migliorarle.
Key messages
● Per un manager la pazienza è una capacità fondamentale, nelle negoziazioni per l’acquisto di beni o servizi, pazienza nell’aspettare che il nuovo assunto sviluppi la piena capacità di ricoprire un ruolo per il quale era stato assunto. Questo soprattutto in un mondo del business frenetico dove sembra che l’andare piano rappresenti una perdita di denaro. Pazienza e ambizione, queste le parole chiave per un manager, che deve accompagnare le sue responsabilità operative ad una comunicazione chiara e trasparente, onesta nei confronti dei propri collaboratori;
● La crescita potenziale di molti business è limitata dalla mancanza di intelligenza emotiva dei loro leader. Questo è un problema non solo nel mondo del business ma anche in quello dello sport o della famiglia;
● Non basta la sola empatia per gestire le persone o per concludere con successo una vendita. Sono necessarie anche onestà, fiducia, trasparenza e preparazione ma soprattutto conoscenza del nostro interlocutore, perché le persone prima di pensare e valutare il vostro prodotto, valuteranno voi.
Chi è l’autore
Gary Vaynerchuk è uno dei massimi esperti di marketing al mondo, autore di bestseller del New York Times e presidente di VaynerX, una società di comunicazione e CEO di VaynerMedia, un’agenzia di media e creatività globale. È un oratore pubblico molto popolare e un investitore in aziende come Facebook, Twitter e Uber. Vive a New York.
Perché leggerlo
Una guida per passare agilmente dall’essere colui/colei che raggiungeva performance eccellenti all’interno di una squadra a un/una team leader. Il libro utilizza case studies, aneddoti e interviste per dimostrare quali caratteristiche dovrebbe avere una leadership efficace in settori professionali diversi. Il libro accompagna il lettore aspirante leader verso una crescita personale fornendo alcuni strumenti su come portare verso un successo sostenibile il proprio team. La disciplina proposta è quella delle sfide e degli obiettivi personali e professionali da raggiungere di volta in volta. Il taglio è pratico, un vero manuale pronto per l’uso per chi è appena stato nominato manager.
La sfida è mettere gli altri davanti a sé, motivando le persone attraverso l’azione e la dedizione, raggiungendo competenze e un mindset diverso: quando l’autore ha avuto a che fare con una collaboratrice del proprio team con il cuore a pezzi si è reso conto di non avere idea di cosa significasse “veramente” essere un leader. Si tratta del resto del cosiddetto “principio di Peter”: in una organizzazione si tende a fare carriera, passando da un ruolo a un altro superiore, fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza. La buona notizia? Leader si può diventare, non c’è nessuna magia nella leadership, ma bisogna essere consapevoli di quello che occorre per guidare e ispirare le persone che lavorano non per noi ma insieme a noi, verso obiettivi in comune.
Key messages
● Essere un bravo manager non ha niente a che vedere con quanto bene facevi il tuo lavoro prima della tua nomina;
● Prima di guidare gli altri devi essere in grado di seguire una disciplina per te stesso;
● Per essere un grande leader devi diventare una “learning machine”;
● Per costruire un team efficace devi stabilire prima di tutto quali sono le caratteristiche di una persona a cui attribuisci valore;
● La leadership è sostenibile solo all’interno di una cultura di fiducia reciproca;
● La comunicazione efficace è fondamentale per una leadership efficace;
● Metti come priorità gli altri ai tuoi interessi personali: hai un ruolo determinante all’interno dell’organizzazione e quello che fa piacere a te ma non agli altri non conta più.
Chi è l’autore
Ryan Hawk è un keynote speaker, autore del podcast The Learning Leader Show e consulente di carriera. È a capo della Leadership Advisory Practice di Brixey & Meyer. Lavora anche con i team e giocatori del NFL, NBA e NCCA. Welcome to management è il suo primo libro.
