La questione dell’utilità della laurea a fini occupazionali è un tema molto delicato per chi affronta gli studi con la convinzione che questi si traducano velocemente in una carriera prestigiosa.
In realtà, non è una laurea in tasca che determina il nostro successo. Ciò che conta davvero è il tipo di percorso universitario scelto.
La laurea deve certificare l’impegno, la fatica e il sacrificio di un percorso intrapreso a partire da due ragioni fondamentali: la motivazione e l’attitudine.
Se non ci sono, è meglio indirizzare i nostri sacrifici altrove, considerando che laurearsi non dev’essere una “moda” o una scelta per accondiscendere le aspettative di rivalsa sociale di mamma e papà, ma un punto di partenza che non garantisce a priori nessun risultato di carriera né sicuri sbocchi lavorativi.
Ricordate che in qualsiasi lavoro, se le nostre convinzioni sono forti, potremmo sentirci appagati, avere successo e vedere realizzate le nostre ambizioni. Ma bisogna trovare un equilibrio tra le nostre aspettative e i nostri sogni, e le esigenze e realtà del mondo del lavoro.
Meglio seguire i propri sogni sapendo che ci sono poche possibilità di vederli realizzati oppure tentare di sviluppare il proprio talento dove ci sono maggiori opportunità?
Seguire la realtà o indugiare nell’idealismo?
Tratto dal libro Nove mosse per il futuro, edito da Guerini Next