GESTIAMO QUOTIDIANAMENTE CENTINAIA DI RICHIESTE DI INFORMAZIONI E CONSULENZA che arrivano dai nostri associati, ma anche dalle aziende e dai consulenti del lavoro che hanno nella nostra Organizzazione un punto di riferimento. Ad oggi, dall’inizio del lockdown, la Federazione e le Associazioni territoriali hanno gestito più di 2mila richieste di sola natura sindacale, contrattuale e sull’applicazione dei decreti emanati dal governo per far fronte all’emergenza. I temi sono vari, ma sempre legati al momento particolare che stiamo attraversando e alla volontà di gestire al meglio le imprese e il personale dipendente, in vista del graduale ritorno alla normalità e della difficile ma certa ripresa.
Cosa fare se si lavora in smartworking con attività ridotta e impegni familiari?
Le attività lavorative proprie di un dirigente si possono agevolmente svolgere in smartworking, modalità che per molti dirigenti era utilizzata già prima dell’attuale emergenza sanitaria, anche se non in maniera totalizzante come siamo costretti a fare ora.
Il ruolo dirigenziale mal si concilia con l’esenzione dal servizio, ma nei casi in cui l’attività viene ridotta, o addirittura sospesa, si può far fronte alle esigenze familiari, in alternativa al coniuge, utilizzando il congedo parentale e il bonus baby sitting messi in campo dal decreto Cura Italia.
Cosa fare per pesare meno sull’azienda, che è in momentanea difficoltà di ricavi?
In alcuni casi è divenuto impossibile svolgere l’attività lavorativa in tutto o in parte e per un periodo di tempo prevedibilmente lungo, così si fruisce delle ferie maturate. L’azienda inoltre ha deciso di applicare la cassa integrazione ai propri dipendenti, cosa che comporta un sacrificio economico di varia entità, a seconda che si richieda la cassa integrazione a zero ore lavorative o con un orario di lavoro ridotto.
A molti dei dirigenti di aziende che si trovano in questa situazione, viene chiesto di fare un sacrificio analogo per il bene dell’impresa, anzi, molti lo fanno spontaneamente, senza che ci sia un’esplicita richiesta. Ciò può avvenire stabilendo una temporanea riduzione della retribuzione con un accordo che viene sottoscritto a livello aziendale o individuale con l’assistenza degli esperti della Federazione e delle Associazioni territoriali, per garantire al contempo agli interessati le necessarie tutele.
In attesa di avere risposte dalla pubblica amministrazione sulle misure per i dirigenti, stiamo lavorando con le nostre controparti datoriali per far sì che, in caso di reale bisogno economico, si possa intervenire per fornire soluzioni alternative. Questo potrebbe concretizzarsi attivando il Fondo di previdenza complementare Mario Negri e l’Associazione Antonio Pastore, che potrebbero erogare agli iscritti delle anticipazioni o dei riscatti parziali della posizione maturata. Riscatti che potrebbero essere reintegrati in un secondo tempo.
Cosa fare a fronte di possibili licenziamenti?
Le segnalazioni di licenziamenti comminati nell’ultimo mese in tutto il territorio nazionale si contano sulla punta delle dita, anche perché il decreto legge Cura Italia ha sospeso per il momento la possibilità di avviare le procedure di licenziamento collettivo e quelle per motivi economici. Ma è forte il timore che, in caso di crisi economica, anche una volta cessata l’emergenza, si dovranno affrontare le conseguenze di serie ristrutturazioni aziendali o di chiusura delle attività.
Un dubbio riguarda la possibilità di utilizzare anche per i dirigenti la Cassa integrazione in deroga, poiché la norma di legge non è chiara e le Regioni si stanno muovendo in maniera non uniforme. Manageritalia, anche attraverso Cida, sta lavorando per ottenere chiarimenti in merito, sia a livello ministeriale che parlamentare. È stato anche avviato un confronto con le singole Regioni.
Sembra infatti incompatibile con le rassicurazioni del governo – che nessun lavoratore deve rischiare di perdere l’occupazione – escludere dalle tutele previste per tutti i lavoratori dipendenti e anche autonomi i soli dirigenti, che comunque sono anch’essi lavoratori dipendenti.
Questo, anche secondo tanti esperti e consulenti, dovrebbe valere sia per gli ammortizzatori sociali che per la sospensione dei licenziamenti. Palese, dunque, che sarebbe illogico e incoerente che non lo fosse.
Contattateci, noi ci siamo sempre!
Allora, per tutte queste possibilità e qualunque altra cosa riguardante contratti, lavoro e misure in atto per l’emergenza chiedete informazioni direttamente alla vostra Associazione territoriale via email o telefono e/o utilizzate AskMit. In quest’ultimo caso, vi risponderà sempre lo stesso personale delle Associazioni e di Manageritalia coadiuvato da un team multidisciplinare di professionisti di avvocati, notai, giuslavoristi e altri specialisti appartenenti ad alcuni dei migliori studi professionali di tutta Italia.