Tra gli hashtag di tendenza su Twitter in questi giorni, uno ha colpito la nostra attenzione: #ObsoleteJobSkills. Se dopo aver presentato la propria candidatura per una posizione lavorativa non si è ottenuto alcun feedback, forse il problema è nel vostro curriculum e in quello che avete scritto. In un mercato del lavoro molto competitivo occorre prestare molta attenzione a quello che offriamo al nostro potenziale datore di lavoro.
Considerando gli Stati Uniti, una ricerca di Career Building su 5.000 lavoratori ha rivelato che uno su quattro ha dichiarato di non aver ottenuto risposta al 75% delle autocandidature. In definitiva, ci sono competenze che un candidato dovrebbe evitare di riportare nel proprio cv, nonostante il proprio profilo soddisfi i principali requisiti richiesti, come l’età, le esperienze, la residenza.
Un’analisi di Money e PayScale.com si concentra sulle competenze che i lavoratori ritengono controproducenti e in particolare quelle correlate a una minore retribuzione. Tra le 25 skill indicate nella ricerca, più della metà sono funzioni lavorative generiche, come l’archiviazione. Si tratta in sostanza di abilità che non distinguono il candidato, skill basiche, in sostanza, che i datori di lavoro danno per scontate. Nessuno dovrebbe inserire la capacità di utilizzo di Microsoft Office, così come la conoscenza di software non più utilizzati.
Ryan Kahn, fondatore di The Hired Group, spiega che coloro che assumono manager guardano il cv in media non più di 6 secondi e mezzo, dunque è fondamentale catturare immediatamente l’attenzione del selezionatore, scrivendo in modo chiaro e senza errori le esperienze maturate e gli obiettivi di carriera.
Ma in definitiva quali sono le “skill” che non andrebbero mai indicate nel cv? Nella lista ne figurano 25, tra cui archiviazione, property management, data entry, contabilità, call center, help desk, packaging, dattilografia e altre ancora.
Quali sono secondo voi le competenze ormai obsolete o che non danno comunque alcun valore aggiunto?
